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Smart Cities e protezione dati: ci pensa il Gruppo di Berlino

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il Gruppo di Berlino adotta un documento di lavoro sulle Smart Cities, evidenziando l’importanza della protezione dei dati personali e fornendo esempi e raccomandazioni per garantire la sicurezza e la trasparenza nel trattamento dei dati nelle città intelligenti.

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Il Gruppo di lavoro internazionale sulla protezione dei dati nella tecnologia (IWGDPT), noto come “Gruppo di Berlino”, ha adottato un documento di lavoro sulle Smart Cities, con il contributo del Garante Privacy. Il documento mira a fornire un supporto pratico per definire soluzioni rispettose della protezione dei dati personali nelle città intelligenti, affrontando sfide come il controllo del traffico, la mobilità, la gestione delle risorse e i servizi sociali.

Uno dei casi esaminati riguarda l’analisi degli spostamenti dei passeggeri connessi al Wi-Fi dell’azienda dei trasporti di Londra. Il progetto, basato sulla pseudonimizzazione immediata dei dati personali e sul principio di minimizzazione, mirava a monitorare l’affollamento delle stazioni della metro e a migliorare gli spostamenti dei pendolari, utilizzando dati aggregati senza la necessità di incrociarli con altre informazioni in possesso dell’azienda.

Il documento sottolinea inoltre l’importanza della trasparenza sul trattamento dei dati e sull’esercizio dei diritti da parte degli interessati. Evidenzia le iniziative dell’Amsterdam Algorithm Register, che illustra gli algoritmi utilizzati dall’amministrazione comunale, e della città di Helsinki, che sta lavorando alla creazione di un cruscotto per la gestione dei consensi da parte dei cittadini.

Il Gruppo di Berlino raccomanda inoltre che i dati siano trattati secondo il principio di limitazione delle finalità, specialmente nel caso di dispositivi smart home che monitorano le abitazioni di edilizia pubblica, e sottolinea l’importanza dell’integrità e della riservatezza relativamente agli standard di sicurezza degli strumenti IoT (Internet of Things).

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