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VisionOS: il nuovo Sistema Operativo di Apple per la Realtà Aumentata

Tempo di lettura: < 1 minuto. Meta descrizione: Apple presenta VisionOS, il primo sistema operativo progettato da zero per la computazione spaziale, alimentando il nuovo headset AR/VR, Apple Vision Pro.

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VisionOS è il nome del più recente sistema operativo di Apple, l’OS che alimenta l’Apple Vision Pro, l’headset di realtà aumentata in arrivo dell’azienda. Presentato alla conferenza annuale WWDC, Apple descrive VisionOS come “il primo OS progettato da zero per la computazione spaziale”, dove la computazione spaziale è il termine scelto da Apple per le esperienze di realtà aumentata e virtuale.

Caratteristiche di VisionOS

A livello di architettura, VisionOS condivide blocchi core comuni con MacOS e iOS, ma aggiunge un “sottosistema in tempo reale” per l’elaborazione di visualizzazioni interattive sull’Apple Vision Pro. L’interfaccia tridimensionale di VisionOS libera le app dai limiti di un display, in modo che possano apparire una accanto all’altra a diverse scale. Risponde dinamicamente alla luce naturale, proiettando ombre per aiutare a comunicare scala e distanza.

Applicazioni e Sicurezza

Al lancio, VisionOS presenterà app, tra cui app Unity, che girano nativamente sul Vision Pro, da Adobe (specificamente Lightroom), Microsoft (Teams e Office), Cisco (Webex) Zoom e altri. Ci sono software medici per guardare render di anatomia, e un’app di ingegneria per visualizzare fenomeni fisici, come il flusso d’aria, sopra oggetti reali. Queste app e molte altre saranno disponibili da un nuovissimo app store, che verrà lanciato contemporaneamente al Vision Pro.

Apple ha evidenziato il nuovo sistema di sicurezza in VisionOS, chiamato Optic ID, che utilizza la scansione dell’iride per l’autenticazione. I dati sono crittografati e funzionano con Secure Enclave, il sottosistema integrato nei system-on-chips di Apple. Ma Apple ha reso chiaro durante la presentazione pre-registrata di oggi che i dati di telemetria, come il modo in cui stai interagendo con le app e i siti web, rimangono privati.

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