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WhatsApp Desktop potrebbe introdurre una funzione di blocco dello schermo

Tempo di lettura: < 1 minuto. Maggiore sicurezza per chi lascia il pc aperto

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Secondo quanto riferito da Meta, WhatsApp starebbe lavorando a una nuova funzione per i suoi utenti desktop. Chiamata Blocco schermo, la funzione richiederà una password ogni volta che l’utente aprirà l’applicazione. Questa funzione apporterà un ulteriore livello di sicurezza a WhatsApp e proteggerà gli accessi non autorizzati quando l’utente non sta utilizzando il proprio dispositivo con WhatsApp.

Come riportato da WaBetaInfo – la piattaforma online che tiene traccia delle nuove e imminenti funzionalità di WhatsApp – la funzione è attualmente in fase di sviluppo. Si prevede che venga rilasciata ad alcuni beta tester in futuro. Secondo quanto riportato, il blocco dello schermo su WhatsApp sarà opzionale. Gli utenti potranno scegliere quando l’applicazione dovrà richiedere la password, dando loro un maggiore controllo sulle loro chat WhatsApp. La password impostata dall’utente non sarà condivisa da WhatsApp. Sarà invece salvata localmente. Oltre alla password numerica, gli utenti possono proteggere le loro chat con un sensore di impronte digitali. Come si legge nel rapporto di WaBetaInfo, WhatsApp potrebbe anche implementare una funzione che consente agli utenti di bloccare l’app utilizzando Touch ID su un Mac quando è disponibile un sensore di impronte digitali. Poiché questa funzione è in fase di sviluppo, non è ancora pronta, per cui alcuni elementi dell’interfaccia potrebbero mancare in questo screenshot.

Cosa succede se un utente dimentica la password di blocco dello schermo?

Il rapporto suggerisce che gli utenti dovranno semplicemente disconnettersi da WhatsApp desktop e accedere nuovamente se dimenticano la password impostata. “In caso di perdita della password, è necessario uscire dall’app e accedere nuovamente a WhatsApp Desktop collegando il dispositivo con il codice QR”, si legge.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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