Google si è visto costretto a rinviare il lancio del suo servizio di intelligenza artificiale generativa Bard nell’Unione Europea dopo che le autorità irlandesi lo hanno accusato di non aver presentato la documentazione corretta. La Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) ha bloccato il lancio di Bard nell’UE a causa di preoccupazioni sulla privacy.
Il blocco di Bard da parte della DPC irlandese
Secondo quanto riferito, Google ha già lanciato Bard negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri 178 paesi, ma ha incontrato ostacoli nell’UE. La società con sede a Mountain View, in California, aveva pianificato di risolvere la situazione durante la settimana del 13 giugno, ma come riporta Politico, i piani sono stati bloccati.
Il vice commissario della DPC, Graham Doyle, ha dichiarato che Google ha informato la commissione solo di recente della sua intenzione di lanciare Bard nell’UE questa settimana. Tuttavia, secondo Doyle, Google non ha fornito alla commissione “alcuna dettagliata informativa né visione di una valutazione dell’impatto sulla protezione dei dati o di documentazione di supporto”. Di conseguenza, ha affermato Doyle, “Bard non verrà lanciato questa settimana”.
È importante sottolineare che l’approccio dell’UE alla regolamentazione dell’IA è considerato molto più rigoroso rispetto agli sforzi in materia nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
La DPC è solo l’ultima autorità di controllo dell’UE ad agire in merito alle preoccupazioni sulla privacy legate alle tecnologie di intelligenza artificiale. Google dovrà fornire alla DPC le informazioni richieste per garantire il rispetto delle norme sulla privacy dell’UE prima di poter lanciare Bard nell’UE.
Il caso di Bard rientra in un contesto più ampio di crescente attenzione normativa verso le tecnologie di intelligenza artificiale nell’UE. L’UE ha presentato il “Regolamento sull’IA” nel maggio 2023, che mira a regolamentare l’IA nell’Unione Europea e a garantire un’adeguata protezione dei dati personali dei cittadini.
L’obiettivo del regolamento è allineare la governance delle tecnologie di intelligenza artificiale con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), un insieme di regole volte a proteggere la privacy dei cittadini.
Il regolamento sull’IA dell’UE presenta requisiti più stringenti per le aziende che operano nell’UE rispetto al Regno Unito o agli Stati Uniti, mettendo un’enfasi maggiore sulla sicurezza, la privacy e la responsabilità.
Google dovrà affrontare le preoccupazioni della DPC e conformarsi alle normative sulla privacy dell’UE prima di poter lanciare Bard nell’Unione Europea. La situazione evidenzia la necessità di un maggiore dialogo e rispetto delle normative per garantire l’utilizzo responsabile delle tecnologie di intelligenza artificiale.