NIS2: chiuso procedimento di registrazione. Osservazioni sulla qualità di ACN

di Redazione
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Negli ultimi mesi, numerose aziende italiane sono state chiamate a confrontarsi con la nuova procedura di regolarizzazione sulla piattaforma dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza (ACN), in conformità alla direttiva NIS2. Questa regolamentazione europea introduce nuovi standard di sicurezza informatica che coinvolgono sia le imprese private sia gli enti della pubblica amministrazione, imponendo una serie di obblighi in materia di protezione dei sistemi digitali.

Le fasi iniziali e il ruolo della piattaforma ACN

L’ACN ha avviato il processo attraverso il proprio portale online, chiedendo a ciascun Ente o Azienda di individuare e registrare un responsabile per la sicurezza informatica. Questa prima fase ha permesso un censimento strutturato del tessuto produttivo nazionale, delineando per la prima volta una mappa chiara dei soggetti coinvolti nella sicurezza cyber. Secondo le prime valutazioni, l’esperienza si è rivelata positiva, nonostante la rigidità del quadro normativo. L’Agenzia ha dimostrato una certa flessibilità, concedendo proroghe a più riprese, per agevolare la conformità anche a quelle realtà meno preparate o prive di esperienze pregresse in materia.

Procedura complessa, ma accessibile

Il processo si è articolato in diverse tappe. Dopo aver designato un referente, le aziende sono passate alla fase operativa, che includeva anche un modulo di autovalutazione, utile a determinare il proprio profilo di rischio. In base a questa autovalutazione, ciascun soggetto è stato classificato come essenziale, importante o non strategico per la sicurezza cibernetica nazionale. Questa distinzione è tutt’altro che formale: i soggetti essenziali, infatti, sono sottoposti a verifiche preventive, mentre quelli importanti vengono controllati solo in caso di incidente informatico rilevante. Una differenziazione cruciale, che incide sulle responsabilità e sulle tempistiche di risposta in caso di emergenza.

Supporto tecnico e interazione con l’Agenzia

Uno degli aspetti più significativi emersi durante il processo è stata la disponibilità del personale tecnico dell’ACN nel supportare le aziende nei passaggi critici della registrazione. Nonostante alcune tempistiche di risposta non ottimali nell’apertura e nella gestione dei ticket di assistenza, molte imprese hanno comunque dichiarato di essere riuscite a completare le procedure in autonomia, anche senza una figura interna specializzata. L’interazione con la piattaforma ha dimostrato come, nonostante le complessità tecniche e burocratiche, sia possibile rispettare i requisiti normativi grazie a un sistema sufficientemente guidato. In questo contesto, la figura del consulente esterno ha giocato un ruolo chiave per quelle realtà prive di un team IT dedicato, aiutando a colmare il divario tra obblighi normativi e capacità operative.

Un’opportunità per rafforzare la consapevolezza

La campagna di registrazione avviata dall’ACN rappresenta un momento di svolta anche sul piano culturale: per molte aziende è stata l’occasione per avvicinarsi realmente ai temi della cybersicurezza, non solo come obbligo, ma come investimento strategico. La scelta di procedere tramite una piattaforma centralizzata, l’introduzione di classificazioni di rischio e l’avvio di una mappatura sistematica dei soggetti essenziali, costituiscono elementi che potrebbero rivelarsi decisivi per la futura resilienza digitale del Paese. È proprio su questo fronte che si gioca la sfida più grande: preparare l’intero ecosistema produttivo italiano a far fronte in maniera organica e strutturata alle minacce cibernetiche che oggi appaiono più pervasive e sofisticate che mai. La protezione delle aziende, infatti, non è solo una questione individuale, ma un tassello centrale nella difesa dell’intero perimetro digitale nazionale.

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