LMDE 7, Ubuntu 25.10 e KDE Frameworks 6.19 rafforzano l’open-source di Linux

di Redazione
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Linux Mint, Ubuntu e KDE Project inaugurano una nuova ondata di aggiornamenti nel panorama open-source, consolidando stabilità e compatibilità hardware. Il rilascio di LMDE 7 Gigi, basato su Debian 13 Trixie, segna un passo importante per l’indipendenza da Ubuntu, mentre Ubuntu 25.10 Questing Quokka porta il kernel Linux 6.17 e nuove implementazioni in Rust. Sul fronte desktop, KDE Frameworks 6.19 introduce miglioramenti tecnici che ottimizzano prestazioni e interfaccia, mentre il kernel 6.16 raggiunge la fine del ciclo di vita.

LMDE 7: Linux Mint rafforza la base Debian

La nuova versione LMDE 7, nome in codice Gigi, rappresenta un’evoluzione fondamentale per la distribuzione di Clement Lefebvre, confermando la strategia di autonomia da Ubuntu e la piena compatibilità con Debian 13 Trixie. L’obiettivo resta offrire la stessa esperienza di Linux Mint 22.2 Zara, ma con un’infrastruttura più diretta e snella.

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LMDE 7 utilizza il kernel Linux 6.12 LTS, assicurando un supporto prolungato e un’estesa compatibilità hardware, dai chipset AMD più recenti ai laptop con GPU Intel Arc. L’ambiente desktop resta Cinnamon 6.4.13, aggiornato con nuove opzioni di personalizzazione dei colori accentati e un miglioramento generale delle prestazioni in sessioni Wayland. Tra le novità più rilevanti spiccano l’introduzione dell’app Fingwit per l’autenticazione biometrica tramite impronta digitale e la nuova modalità OEM, che consente ai produttori di preinstallare Linux Mint su macchine destinate alla vendita internazionale.I miglioramenti visivi coinvolgono i temi Mint-Y e Mint-L, con una resa grafica più uniforme in libadwaita e un aggiornamento dell’interfaccia del portale XDG Desktop. L’integrazione dei pacchetti XApp aggiorna anche il gestore di file Nemo, che adotta un motore di anteprima più efficiente. LMDE 7 riceverà aggiornamenti di sicurezza e software per diversi anni, posizionandosi come una piattaforma stabile per utenti che preferiscono la solidità di Debian senza rinunciare all’esperienza user-friendly di Mint.

KDE Frameworks 6.19: stabilità, Wayland e nuovi linguaggi

Il KDE Project pubblica KDE Frameworks 6.19, un aggiornamento mensile che migliora numerosi moduli chiave del desktop environment. Il rilascio accompagna KDE Plasma 6.4.5 e KDE Gear 25.08.2, consolidando l’ecosistema KDE in vista delle future versioni di Plasma 6.5. Tra i miglioramenti tecnici, KArchive estende il supporto per i file 7z, mentre il pacchetto KWindowSystem ottimizza la gestione delle finestre su Wayland, riducendo ritardi nei redraw e migliorando la sincronizzazione degli input. L’engine KNotifications introduce compatibilità con Android API 34+, migliorando la ricezione delle notifiche tra dispositivi. Nuove aggiunte includono la definizione della sintassi Quarto in Kate, il supporto XKeyboardConfig per layout avanzati, la gestione SPARQL per query semantiche e l’aggiornamento dei file festivi italiani in KHolidays. Sono stati risolti bug che causavano crash in Plasma con temi danneggiati e difetti di rendering in System Monitor. In ambito grafico, Breeze aggiunge icone RTL per microfono e audio, migliorando l’accessibilità nelle interfacce destinate ai sistemi con scrittura da destra a sinistra. Questi perfezionamenti incrementano la stabilità di KDE Plasma, offrendo un’esperienza più fluida sia per utenti desktop che laptop.

Ubuntu 25.10: Questing Quokka

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La release Ubuntu 25.10 Questing Quokka rinnova profondamente la struttura interna del sistema operativo. Tutte le flavors ufficiali condividono il nuovo kernel Linux 6.17, integrando sudo-rs come comando predefinito e Dracut al posto di initramfs-tools per la generazione dell’immagine di avvio. Inoltre, Rust Coreutils sostituisce le GNU Core Utilities tradizionali, segnando un cambio storico verso componenti scritte in Rust. Il kernel 6.17, rilasciato il 28 settembre 2025, introduce il Branch Record Buffer Extension (BRBE) per architetture ARM, un’interfaccia di hardware feedback per AMD, e il supporto a nuove piattaforme Intel, come Wildcat Lake e Bartlett Lake-S. Migliora inoltre la decodifica hardware HEVC H.265 e VP9 tramite il driver Qualcomm Iris V4L2, beneficiando i laptop e i mini-PC moderni.

Tra le flavors più aggiornate figurano:

  • Kubuntu, che adotta KDE Plasma 6.4.5 con KDE Frameworks 6.17 e Qt 6.9.2.
  • Ubuntu Studio, che include il layout opzionale “macOS-style”, nuovi plugin audio e il supporto a JackTrip per l’audio networking.
  • Lubuntu, aggiornato a LXQt 2.2, e Xubuntu, con Xfce 4.20 come ambiente predefinito.
  • Ubuntu Cinnamon, MATE, Budgie e Edubuntu ricevono aggiornamenti di coerenza visiva e applicazioni aggiornate, tra cui Thunderbird e Rhythmbox.

La versione Unity salta questa release per concentrarsi sulla futura 26.04 LTS, mentre le altre derivate condividono la stessa base tecnica e strumenti di configurazione.

Fine del ciclo per il kernel Linux 6.16

Il manutentore Greg Kroah-Hartman annuncia la fine del supporto (EOL) per il kernel Linux 6.16, con la versione 6.16.12 come ultima release ufficiale. Gli utenti sono invitati a migrare al kernel 6.17 o, per chi preferisce stabilità di lungo termine, a versioni LTS come 6.12, 6.6 o 6.1. Il passaggio garantisce compatibilità con le nuove architetture e patch di sicurezza aggiornate, fondamentali per sistemi server e desktop rolling come Arch Linux, openSUSE Tumbleweed, Fedora 43 e Ubuntu 25.10, che adottano il nuovo kernel come impostazione predefinita.

Linux più maturo e coerente

Con l’arrivo simultaneo di LMDE 7, Ubuntu 25.10 e KDE Frameworks 6.19, l’ecosistema Linux dimostra un equilibrio sempre più solido tra stabilità, innovazione e compatibilità hardware. Le distribuzioni convergono su tecnologie moderne come Wayland, Rust e AI-integrated frameworks, offrendo un ambiente open-source competitivo rispetto ai sistemi proprietari. La fine del supporto per il kernel 6.16 chiude un ciclo, ma segna anche il consolidamento di un’infrastruttura sempre più moderna, pronta per le sfide di Linux 2026.