L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aggiorna l’Osservatorio sulle comunicazioni al primo semestre 2025, offrendo una panoramica completa sull’evoluzione del settore in Italia. I dati rivelano un Paese in piena transizione digitale, dove la crescita della rete fissa e dei pacchi postali convive con la flessione della televisione e dell’editoria tradizionale. Le piattaforme online consolidano il loro ruolo centrale nel consumo mediatico, mentre gli operatori di telecomunicazioni rafforzano la competizione su fibra ottica e mobile. L’Italia si conferma un mercato in rapido cambiamento, trainato dal traffico dati e dalla digitalizzazione dei servizi.
Cosa leggere
Comunicazioni elettroniche
Il comparto delle comunicazioni elettroniche mostra segnali di consolidamento tecnologico. Gli accessi in rete fissa raggiungono 20,54 milioni di linee, in aumento dello 0,3% su base annua. Le connessioni in rame continuano a ridursi (-650 mila unità in un anno, -3,7 milioni dal 2021), mentre le linee FTTH crescono in modo robusto: +1,26 milioni su base annua, con una quota del 31,6% sul totale. Dal 2021, la crescita supera 4,1 milioni di connessioni, confermando la centralità della fibra pura nella strategia nazionale. Le linee FTTC si riducono del 42,6%, mentre gli accessi Fixed Wireless Access toccano 2,48 milioni, +237 mila unità in dodici mesi. La banda larga raggiunge 19,24 milioni di linee, con una forte crescita delle connessioni ad alta velocità: quelle superiori a 100 Mbit/s passano dal 57,2% nel 2021 all’80,8% nel 2025; quelle da 1 Gbit/s salgono al 31,2%. Il traffico dati complessivo cresce dell’8,4% rispetto al 2024 e del 45% dal 2021, con un consumo medio giornaliero di 10,07 GB per linea broadband, +40,2% in quattro anni. Nel mercato broadband, Tim mantiene la leadership con il 33,3% degli accessi, seguita da Fastweb+Vodafone con il 29,9% e da Wind Tre al 14,5%. Gli operatori alternativi, come Sky Italia, Eolo, Tiscali e Iliad, guadagnano terreno: insieme rappresentano il 12,8% del totale, con Iliad in crescita di 0,7 punti percentuali annui. Nel segmento FTTH, la concorrenza è guidata da Fastweb+Vodafone (30,4%), seguiti da Tim (26,8%) e Wind Tre (16,2%). La rete mobile supera i 110 milioni di SIM attive, con 467 mila nuove SIM “human” in un anno e 356 mila nuove SIM M2M. Le SIM umane rappresentano l’85,4% del totale, in prevalenza prepagate (oltre il 91%). Fastweb+Vodafone detiene il 30% del mercato complessivo, seguita da Tim (26,1%), Wind Tre (24%), Iliad (11%), PostePay (4%) e Coop Voce (2,1%). Il traffico dati mobile cresce del 12,2% annuo, raggiungendo 0,94 GB al giorno per SIM human, con un balzo del 113% rispetto al 2021.
Settore televisivo
La televisione tradizionale continua a perdere pubblico, in linea con le tendenze di digitalizzazione del consumo mediatico. Nel prime time, gli ascolti medi scendono a 19,7 milioni (-2,3% rispetto al 2024 e -17,9% rispetto al 2021). Rai resta al primo posto con 7,7 milioni di telespettatori e il 38,9% di share, in lieve calo (-0,1 punti). Mediaset segue con 6,8 milioni e il 34,7% di share, mentre Warner Bros. Discovery si attesta a 1,7 milioni, Sky/Comcast a 1,5 milioni e La7 a 1,2 milioni, quest’ultima in crescita del 5,1%. Sull’intera giornata, Rai e Mediaset si equivalgono (3,1 milioni ciascuna), mentre le reti minori consolidano le loro nicchie di pubblico. Dal 2021, la perdita cumulativa dei principali broadcaster supera 1,3 milioni di telespettatori. I telegiornali resistono meglio al declino generale: il Tg1 (20:00) mantiene 4,6 milioni di spettatori (+2,6%), seguito dal Tg5 con 3,4 milioni (-7,1%) e dal TgR con 2,2 milioni (-2,2%). In crescita TgLa7 (+7,6%) e Tg4 (+23,1%). I canali all news, come Rai News 24 e Sky Tg24, mostrano andamenti differenziati, con un calo marcato nelle fasce mattutine e un recupero nelle serali. L’erosione televisiva appare strutturale: il tempo medio speso davanti alla TV cala del 20% rispetto al 2021, segno di un progressivo spostamento verso contenuti on demand e streaming.
Editoria quotidiana
Il settore dell’editoria quotidiana conferma la propria crisi di lungo periodo. Nel primo semestre 2025, le copie vendute sono 220 milioni, pari a 1,4 milioni giornaliere, in calo del 7,1% su base annua e del 29,6% dal 2021. Le copie cartacee si fermano a 186,6 milioni (-7,8% annuo), mentre le digitali calano del 2,9%. I quotidiani nazionali perdono il 6,2%, quelli locali l’8,3%. Il mercato è fortemente concentrato: Cairo/RCS guida con il 19,4%, seguita da Gedi (12,3%) e Caltagirone Editore (9,3%). Seguono Monrif Group (7,5%), Avvenire (5,1%), Gruppo 24 Ore (4,8%) e Nord Est Multimedia (4,5%). Le prime cinque testate digitali — Corriere della Sera, Il Gazzettino, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, La Stampa — coprono oltre il 60% delle vendite digitali. Gli sportivi digitali sono gli unici a crescere (+53,9% annuo), a fronte di un crollo del 15% della versione cartacea. La tendenza conferma un’economia editoriale sempre più dipendente dai ricavi digitali e pubblicitari, con il giornale cartaceo relegato a una funzione di rappresentanza.
Piattaforme online
Le piattaforme digitali contano 43,6 milioni di utenti unici a giugno 2025, con un tempo medio di navigazione di oltre 69 ore mensili. Alphabet/Google, Meta, Amazon e Microsoft restano ai vertici, seppure in lieve calo rispetto all’anno precedente. L’informazione generalista raggiunge 37,8 milioni di utenti (-2,6%), con La Repubblica (28,8 milioni) e Corriere della Sera (28 milioni) al vertice, mentre Tgcom24 cresce del 10% a 20,4 milioni. Nel comparto e-commerce, Amazon guida con 34,3 milioni di utenti (-4,2%), seguita da Temu, che registra un’esplosione a 22,7 milioni (+87%). I social network coinvolgono 38,3 milioni di persone, con Facebook a 35,4 milioni (-5%), Instagram a 32,7 milioni (-3,4%) e TikTok a 22,5 milioni (-1,3%). Forte calo per LinkedIn (-9,2%), Pinterest (-20,3%) e X (-33,2%). I servizi di video on demand a pagamento raggiungono 14,6 milioni di utenti (+1,7%). Netflix resta stabile a 8,1 milioni, Amazon Prime Video cresce a 7,1 milioni, Disney+ a 3,7 milioni e Dazn a 2,2 milioni. Il tempo speso complessivo supera 47 milioni di ore, +17,2% su base annua. I Vod gratuiti raggiungono 36 milioni di utenti, trainati da News Mediaset (21,1 milioni), RaiPlay (9,2 milioni) e Sky Tg24 (9,4 milioni).
Servizi postali
Il comparto postale e logistico è uno dei pochi a mostrare un trend positivo. I ricavi crescono del 2,8%, raggiungendo 4,3 miliardi di euro. I pacchi salgono del 4,6%, con 572 milioni di consegne nel semestre, mentre la corrispondenza tradizionale cala dell’8,1%. I pacchi domestici rappresentano l’80% dei ricavi, con 2,34 miliardi di unità (+3,3%), mentre i transfrontalieri crescono del 7,5%. Poste Italiane mantiene la leadership con il 32,8% dei ricavi totali, seguita da Amazon (15,6%), BRT (13%), DHL (10,1%), GLS (9,1%) e UPS (9%). Nei pacchi domestici, Amazon domina con il 28,6%, mentre nei transfrontalieri guida UPS (30,2%), davanti a DHL (29,2%) e FedEx-TNT (21%). L’incremento della logistica digitale e la crescita dell’e-commerce fanno del settore postale una delle colonne portanti della nuova economia dei servizi, a differenza della comunicazione tradizionale che continua a contrarsi.
Un mercato in trasformazione
L’Osservatorio Agcom 3/2025 conferma la profonda trasformazione del sistema mediatico e delle comunicazioni italiane. Crescono rete fissa, traffico dati e pacchi postali, mentre si riducono ascolti TV, copie dei quotidiani e tempo sui social. L’Italia consolida la propria digitalizzazione, ma resta ancora dipendente da pochi grandi operatori. Le tendenze indicano un riequilibrio strutturale: meno televisione e carta, più dati, connessioni e servizi digitali.