Le nuove professioni del digitale al centro del Digeat Festival 2025

di Redazione
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Il Digeat Festival 2025 dedica l’intera giornata inaugurale del 27 novembre alle nuove professioni del digitale, mettendo in primo piano figure come DPO, CISO, Responsabile della Conservazione e il nuovo AIDEC Manager, diventate ormai essenziali per guidare pubbliche amministrazioni, imprese e istituzioni tra compliance normativa, cybersecurity, governance dei dati e trasformazione digitale. Tre laboratori professionalizzanti strutturati in modo intensivo, con sessioni teoriche, simulazioni, business game e confronti diretti con alcuni dei massimi esperti italiani del settore, raccontano una realtà in cui competenze giuridiche, tecniche e manageriali convergono in un’unica direzione: rendere il digitale sostenibile, conforme e affidabile. Questa prima giornata rappresenta la spina dorsale formativa del festival, costruita per rispondere ai nuovi obblighi derivanti da normative come GDPR, NIS2, eIDAS e AI Act, e per preparare professionisti in grado di affrontare data breach, processi documentali complessi e integrazione dell’intelligenza artificiale nei modelli organizzativi. Lecce diventa così il luogo in cui le professioni emergenti trovano identità, strumenti e metodo.

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Il laboratorio dedicato a DPO e CISO si concentra sulle responsabilità che caratterizzano la protezione dei dati personali e la sicurezza informatica. In un contesto regolato da normative articolate come GDPR e Direttiva NIS2, il laboratorio affronta la gestione di incidenti di sicurezza, la valutazione d’impatto (DPIA), il coordinamento tra settori interni e autorità competenti e la documentazione necessaria per garantire conformità e accountability. Docenti come Stefano Marzocchi, referente dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, insieme a professionisti esperti di privacy e diritto dell’informatica, mostrano come le organizzazioni debbano strutturare processi di risposta rapida, gestione del rischio e prevenzione. Le simulazioni consentono ai partecipanti di sperimentare scenari realistici di violazioni, obblighi di notifica, analisi della catena degli eventi e valutazione dell’impatto sulle persone fisiche, dando concretezza a procedure che nella vita reale richiedono precisione, coerenza e tempestività. Il valore del laboratorio sta nella capacità di trasformare concetti giuridici in competenze operative e nell’evidenziare come la collaborazione tra DPO e CISO sia un pilastro indispensabile della sicurezza digitale.

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Parallelamente, il laboratorio dedicato ai Responsabili della Conservazione offre un’immersione completa nei processi di digitalizzazione e nella gestione dei documenti informatici. Le novità introdotte dal rinnovato Regolamento eIDAS, insieme ai nuovi standard sulla fatturazione elettronica, sui servizi fiduciari e sulle procedure di eArchiving, sono al centro di un percorso che unisce archivistica, diritto e tecnologia. Le attività formative guidate da esperti come Luigi Foglia, Chiara Basile, Fabrizio Lupone e Francesca Perrone approfondiscono i requisiti tecnici dei sistemi di conservazione, la progettazione dei processi documentali, le responsabilità legali e la dimensione strategica della gestione dei documenti nel settore pubblico e privato. La parte pratica permette ai partecipanti di affrontare casi concreti, come l’analisi dei pacchetti di archiviazione, l’implementazione dei metadati, la verifica della qualità dei documenti digitali e la gestione dei flussi tra sistemi di produzione e sistemi di conservazione. Il laboratorio conferma il ruolo del Responsabile della Conservazione come figura cardine della trasformazione digitale, custode di autenticità, integrità e affidabilità del patrimonio documentale.

Foto Avv. Andrea Lisi
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Il percorso dedicato all’AIDEC Manager rappresenta l’elemento più innovativo dell’intera giornata. L’AI and Data Ethics Compliance Manager è una figura emergente, cruciale nell’era in cui i sistemi di intelligenza artificiale si integrano nei processi organizzativi, giuridici e decisionali. Il laboratorio esplora la governance dei dati, la gestione dei bias algoritmici, l’accountability richiesta dal GDPR e soprattutto i nuovi obblighi del Regolamento AI Act, che definisce requisiti stringenti per i sistemi ad alto rischio, criteri di trasparenza, documentazione tecnica, supervisione umana e valutazione dei rischi. Gli esperti introducono strumenti e framework per valutare la AI readiness delle organizzazioni, guidare audit etici e definire politiche interne di utilizzo dell’IA basate su principi di equità, proporzionalità e rispetto dei diritti fondamentali. Questo nuovo ruolo nasce dall’incrocio tra diritto, etica, data governance e progettazione tecnologica, ponendosi come figura fondamentale in aziende che integrano modelli linguistici, analisi predittive, automazione decisionale e sistemi capaci di influenzare processi sensibili come assunzioni, sanità, credito e sicurezza. Il laboratorio mostra come la conformità non sia solo un obbligo normativo, ma una condizione per accedere all’IA in modo maturo, responsabile e competitivo.

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La struttura a tre laboratori in parallelo, dalle 9.30 alle 16.30, permette ai partecipanti di scegliere il percorso più vicino al proprio profilo professionale, creando una giornata ad alta intensità formativa che anticipa i temi trattati nei panel del giorno successivo. Il Digeat Festival, attraverso questi laboratori, posiziona Lecce come centro della formazione specialistica sulle professioni del digitale, unendo competenze normative, tecniche e gestionali e mettendo al centro il valore del sapere esperienziale. I laboratori si svolgono nelle sale dell’ex Convitto Palmieri, una scelta che combina la dimensione culturale del luogo con la vocazione professionale del percorso formativo, conferendo al festival un carattere unico nel panorama italiano.

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Il valore del 27 novembre non risiede solo nei contenuti tecnici, ma nel metodo. Ogni laboratorio integra analisi normativa, esempi reali, casi pratici e confronto diretto tra esperti e partecipanti. Questo approccio conferma la necessità di professionisti capaci di leggere il digitale non come un insieme di strumenti, ma come un ambiente complesso che richiede responsabilità, rigore e aggiornamento continuo. La presenza di rappresentanti dell’Agenzia per l’Italia Digitale, dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, di docenti universitari e di consulenti delle principali realtà pubbliche e private evidenzia l’importanza istituzionale di queste figure. Ogni settore, dalla sanità alla finanza, dalla PA alle imprese, necessita di competenze che garantiscano sicurezza, trasparenza e affidabilità dei processi digitali.

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Il Digeat Festival utilizza questa giornata per affermare un principio fondamentale: la trasformazione digitale non può esistere senza professionisti formati, consapevoli e capaci di dialogare con norme, tecnologie e responsabilità. Le professioni del digitale diventano così uno strumento per governare la complessità, ridurre i rischi e orientare l’innovazione verso il bene comune. In questo senso, la formazione specialistica non è un complemento, ma un asse strutturale della governance digitale. La conclusione naturale della giornata formativa arriva con l’inaugurazione del festival alle 17.30, quando arte, pensiero e tecnologia si intrecciano nella presentazione di Anabasi e nella performance L’Angolo di J-Lo. Questa transizione simbolica tra sapere tecnico e riflessione culturale mostra come le nuove professioni del digitale non siano isolate, ma parte di un ecosistema più ampio in cui dati, algoritmi, archivi e sistemi di sicurezza definiscono il presente e anticipano il futuro. Il Digeat Festival offre così una fotografia inedita del mondo del lavoro digitale, della sua complessità e delle sue nuove traiettorie.