Le novità AI e i progressi nei semiconduttori definiscono lo scenario tecnologico del 2025, con progetti imponenti e tensioni geopolitiche che ridisegnano la catena di fornitura globale. Microsoft integra Grok 4 di xAI su Azure AI Foundry, mentre OpenAI spinge sul progetto Stargate, che assorbe fino al 40% della produzione DRAM mondiale grazie a partnership con Samsung e SK Hynix. Sul fronte industriale, Intel affronta ritardi e perdite nelle sue fabbriche USA, mentre Taiwan rifiuta di spostare la produzione chip su richiesta americana, difendendo la propria sovranità tecnologica. OpenAI intanto annuncia l’app Sora, che genera video realistici con audio immersivo. Questi sviluppi rafforzano la corsa globale all’AI, ma rivelano fragilità strutturali nella supply chain dei semiconduttori.
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Integrazioni AI su cloud: Grok 4 in Azure
Microsoft ha introdotto Grok 4 all’interno di Azure AI Foundry, dopo una fase di test cauta. Il modello, sviluppato da xAI di Elon Musk, è specializzato in ragionamento avanzato, matematica e codifica, con una finestra di contesto fino a 128.000 token. Viene proposto in varianti ottimizzate: Fast Reasoning per analisi complesse, Fast Non-Reasoning per compiti leggeri e Grok Code Fast per sviluppatori.

Il prezzo è fissato a 5,04 euro per milione di token in input e 25,22 euro per milione in output. Azure si conferma un “supermercato AI” con modelli multi-vendor, mentre Amazon non include Grok in Bedrock. Microsoft sottolinea la stabilità del modello, evitando comportamenti erratici osservati nelle prime release. Grok 4 si posiziona come strumento chiave per scenari STEM, complementare a GPT-4 Turbo.
Progetti data center: OpenAI Stargate
Il progetto Stargate di OpenAI rappresenta la più imponente infrastruttura AI in sviluppo. Coinvolgendo Oracle e SoftBank, punta a data center globali alimentati da GPU Nvidia Blackwell, raffreddamento dedicato e persino ipotesi di centrali elettriche proprietarie. L’impatto sulla supply chain è enorme: OpenAI ha richiesto fino a 900.000 wafer DRAM al mese, equivalenti al 40% della produzione globale, portando la domanda 2025 a 2,25 milioni di wafer mensili. Le memorie includono DDR5 commodity e HBM specializzate. Samsung e SK Hynix hanno siglato accordi preliminari per garantire la fornitura, beneficiando di volumi record. Stargate non solo accelera lo sviluppo dei modelli, ma spinge l’intera industria a ripensare strategie produttive e logistiche.
Ritardi fab Intel in Ohio
La situazione è diversa per Intel, che affronta ritardi nella costruzione della fabbrica in Ohio, slittata al 2030, cinque anni oltre le previsioni. Nonostante i sussidi CHIPS Act (oltre 7,24 miliardi di euro), la società registra perdite operative di oltre 2,75 miliardi di euro solo nel Q2 2025 con Intel Foundry Services. La produzione sui nodi 18A e 14A procede a fatica, con yield bassi e costi non competitivi rispetto a TSMC. Intel prova a differenziarsi nel packaging avanzato (Foveros, EMIB), ma fatica ad attrarre clienti esterni, mentre Apple, Nvidia, AMD e Broadcom restano su TSMC per i chip principali. Il senatore dell’Ohio ha chiesto chiarimenti sui progressi, evidenziando l’impatto economico dei ritardi locali e la necessità di maggiore trasparenza.
Posizione Taiwan sulla produzione chip
Taiwan, con oltre il 70% del suo export basato sui semiconduttori, ha respinto la proposta USA di trasferire negli Stati Uniti il 50% della produzione destinata al mercato americano. Il vicepremier ha definito la richiesta “inaccettabile”, sottolineando la priorità della produzione domestica e la necessità di proteggere la sovranità tecnologica. Nel frattempo, Washington ha imposto tariffe del 20% sui beni taiwanesi, escludendo temporaneamente i semiconduttori in attesa dell’indagine Section 232. Taiwan punta a ottenere esenzioni permanenti e accordi commerciali preferenziali, ribadendo che la produzione esterna di nodi avanzati resta vietata per legge. La frizione mostra come le tensioni tra USA e Taiwan possano influenzare l’equilibrio della supply chain globale.
Lancio app Sora di OpenAI
Sul fronte consumer, OpenAI ha annunciato l’app Sora, basata sul modello Sora 2, in grado di generare video realistici con audio immersivo. L’app, disponibile inizialmente su iOS in USA e Canada, è attualmente accessibile su invito e si configura come un ibrido tra social network e generatore AI. Sora 2 supporta stili cinematici e anime, integra soundscape, effetti audio e consente cameo degli utenti preservandone voci e volti. I contenuti generati si adattano alle interazioni e includono strumenti di benessere e feed personalizzati. OpenAI sottolinea l’attenzione a privacy e sicurezza, offrendo controlli sull’uso dei likeness personali. L’app è gratuita nella fase iniziale, con accesso Pro riservato agli utenti ChatGPT Pro, e prevede espansioni globali nei mesi successivi. Il panorama globale mostra una forte corsa all’AI, trainata da progetti come Stargate, dall’integrazione di modelli come Grok 4 e dall’espansione di applicazioni come Sora. Tuttavia, i colli di bottiglia nei semiconduttori restano la principale criticità: la dipendenza da pochi produttori, i ritardi Intel e le posizioni protezioniste di Taiwan evidenziano un equilibrio fragile. La convergenza tra AI e hardware spinge a investimenti senza precedenti, ma apre anche a rischi strutturali e geopolitici che condizioneranno l’intero settore nei prossimi anni.