Mainstream su X: Kirk e Gaza animano il dibattito, ma la rete si stringe attorno a Paolo

di Livio Varriale
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La ricerca Mainstream è stata realizzata in esclusiva da Matrice Digitale con la piattaforma OSINT Antares per l’estrazione e l’analisi dei tweet e con il motore Aldebaran per la classificazione del sentiment. Il monitoraggio ha riguardato i profili X di dieci quotidiani italiani: @tempoweb (Il Tempo), @corriere (Corriere della Sera), @repubblica (La Repubblica), @fattoquotidiano (Il Fatto Quotidiano), @lastampa (La Stampa), @ilgiornale (Il Giornale), @libero_official (Libero Quotidiano), @laveritaweb (La Verità), @avvenire_nei (Avvenire) e @ilmanifesto (Il Manifesto). Il periodo considerato è l’intero settembre 2025, mese segnato da eventi di forte impatto emotivo e politico, tra cui l’omicidio dell’attivista conservatore statunitense Charlie Kirk, la Global Sumud Flotilla con le mobilitazioni pro-Gaza, casi di cronaca nera ad altissimo coinvolgimento e tensioni internazionali su Ucraina e Medio Oriente.

L’analisi

Nel mese osservato sono stati pubblicati 158.749 post dai profili monitorati. Questi contenuti hanno generato 661.971 Like, 91.995 Condivisioni, 8.854 Citazioni e 85.405 Commenti. La struttura dell’engagement mostra una prevalenza di Like a segnalare la spinta emotiva su notizie altamente sensibili e una base ampia di Commenti, indizio di un dibattito polarizzato che si accende soprattutto tra il 12 e il 22 settembre, in corrispondenza delle controversie su Kirk e sulla Flotilla. In questo quadro i quotidiani centrano l’obiettivo della capillarità informativa, ma espongono la conversazione pubblica a fratture valoriali ricorrenti, con cluster narrativi che si consolidano su identità, sicurezza, giustizia e geopolitica.

I 20 tweet più letti pubblicati dai quotidiani analizzati sono stati

Data Media / Testata Testo Like ❤️
15 set 2025 – 10:02Corriere della SeraPaolo, morto suicida a 14 anni. «Tormentato dai bulli. E una maestra incitò gli alunni dicendo “rissa, rissa”» trib.al/BnIMoeG2.427
12 set 2025 – 19:00Corriere della SeraCaccialupi, lo studente romano seguace di Kirk: «Chi brinda alla morte vale meno del suo sputo» trib.al/1VQ0vxW2.053
7 set 2025 – 15:05IL TEMPOLa flotilla di #GretaThunberg nella bufera: “Portavoce fotografato con un capo di #Hamas” #gaza iltempo.it/attualita/2025…1.610
22 set 2025 – 23:27il manifestoSciopero riuscito e cortei pieni per Gaza. In tutta Italia centinaia di migliaia di persone raccontano un paese diverso da quello del governo complice di Israele…1.477
14 set 2025 – 03:01RepubblicaLa famiglia del killer di Charlie Kirk spiazza i conservatori: “A casa siamo tutti Maga” repubblica.it/esteri/2025/09…1.369
25 set 2025 – 23:32il manifestoMeloni all’Onu, ma sembra Trump. Attacca la «burocrazia» della Nazioni unite. Si lamenta delle persecuzioni dei cristiani e delle «migrazioni di massa»…1.227
1 set 2025 – 10:03La StampaPutin: “Crisi ucraina nata da un colpo di stato provocato dall’Occidente” lastampa.it/esteri/2025/09…1.225
19 set 2025 – 23:20il manifestoTrump chiede che gli «antifa» siano dichiarati terroristi, l’Ungheria di Orbán e l’Olanda di Wilders accolgono la proposta… #20settembre1.207
6 set 2025 – 19:01La VeritàIl segretario alla Salute è stato bersagliato dai dem in Aula… «Mutilate i bambini per arricchire le case farmaceutiche…»1.095
30 set 2025 – 09:11Corriere della SeraSpagna, l’economia più invidiata d’Europa: cresce il triplo degli altri Paesi (anche grazie ai migranti) trib.al/pAEjEVE1.002
28 set 2025 – 06:32il manifestoLa Global Sumud Flotilla salpa l’ancora: la missione diretta a Gaza riparte da Creta con gli equipaggi al completo…780
19 set 2025 – 10:20IL TEMPOL’ambasciatore #Usa in Italia manda in tilt la sinistra: “Giorgia #Meloni leader forte e un grande vantaggio per l’Italia” #19settembre #iltempoquotidiano755
7 set 2025 – 07:40La VeritàIl Quirinale riscrive la storia dell’Unione: «Non ha creato conflitti»…715
25 set 2025 – 10:30Corriere della SeraL’ex ministra Fornero a Vannacci: «Vomitevole, vergognati» trib.al/iHWHDWY710
13 set 2025 – 07:00La Verità#LaVeritàdioggiAmmazzato a colpi di «Bella ciao» Mattarella disco rotto sull’Europa… Puzzer vince in Cassazione…686
16 set 2025 – 20:52RepubblicaUn gruppo di studenti di Cambiare Rotta ha interrotto una lezione al Politecnico di Torino… Il professore ha detto “L’Idf è l’esercito più pulito al mondo”.679
3 set 2025 – 13:12IL TEMPOIl Tempo escluso dalla conferenza sulla #GlobalSumudFlotilla dopo aver parlato dei legami con i finanziatori di #Hamas…668
3 set 2025 – 14:01Corriere della SeraTweet anti-transgender, un comico arrestato a Londra. Starmer attacca la polizia, J.K. Rowling: «È totalitarismo» trib.al/Zbc0FMr659
16 set 2025 – 19:14Corriere della SeraRino Casella, il prof di Pisa aggredito dai pro Pal: «Una squadraccia fascista ha colpito uno studente e me» trib.al/lo33OMM656
4 set 2025 – 21:34Corriere della SeraI medici danno ragione a Netanyahu: malnutrizione causata da malattia rara trib.al/9xgzRe1649

La graduatoria dei post con più Like evidenzia una leadership del Corriere della Sera sulle storie umane e di forte impatto sociale. Il titolo sulla tragedia di Paolo, 14 anni, spinta dai 2.427 Like, cristallizza il potenziale virale della cronaca sensibile. Si collocano a ridosso l’approfondimento sullo studente romano seguace di Kirk (2.053 Like) e, in ambito politico-estero, il titolo de La Stampa su Putin (1.225). Sul versante militante emergono più volte il manifesto: la cronaca degli scioperi per Gaza (1.477) e la critica al discorso di Meloni all’Onu (1.227) intercettano una platea fortemente identitaria. Il Tempo capitalizza sulla contro-narrazione della Flotilla (1.610) e sul caso dell’ambasciatore Usa favorevole alla premier (755). La Verità trova spazio con la polemica Kennedy-Big Pharma (1.095) e con il taglio critico sulla narrazione europea (715). Repubblica inserisce in top-list il pezzo sulla famiglia del killer di Kirk (1.369) e il caso studenti/IdF al Politecnico (679). Il quadro che ne emerge è quello di un mainstream digitale plurale, dove la viralità nasce dall’innesto tra cronaca emotiva e frame ideologici ben riconoscibili.

Indici di Gradimento, Viralità e Dibattito

Gli indici proprietari di Matrice Digitale consentono di normalizzare la performance oltre i volumi grezzi. Il Gradimento rileva l’efficienza emotiva del titolo e dell’impostazione editoriale; la Viralità misura la propensione alla diffusione della notizia; il Dibattito quantifica la capacità di generare conversazioni. In settembre, il profilo dei risultati indica che testate come Il Tempo e il manifesto esprimono alti picchi di gradimento e viralità sugli snodi più conflittuali, mentre Corriere traduce la massa critica della cronaca in una resa costante su tutte le metriche. Repubblica eccelle nel Dibattito quando la costruzione del titolo tocca temi divisivi, spingendo la platea a prendere posizione; La Verità si attesta su una virality robusta laddove l’inquadramento valoriale è netto. Nel complesso, il compasso dei tre indici delinea una mappa in cui cronaca, ideologia e agenda estera si alternano come motori di performance.

I top tweet dei quotidiani più commentati sono stati

Il primato del Dibattito appartiene a Repubblica con il titolo su Trump e la pena di morte (1.328 commenti), prova di come giustizia penale e ordine pubblico inneschino conflitti discorsivi istantanei. L’intervento di David Parenzo sull’episodio televisivo di Enzo Iacchetti (1.244) e il post di Azzurra Barbuto sul crocifisso (1.239) confermano che le identità culturali spingono la comunità a reagire. Restano ad alta densità di commento i filoni su Tommy Robinson, Israele–Italia, tortellini halal e Mediterranea. Quando i titoli toccano simboli, sicurezza o conflitti etico-politici, il dialogo nella sezione risposte cresce a piani paralleli, sospinto da frame antagonisti e contro-narrazioni.

I top 20 influencer

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Mainstream su X: Kirk e Gaza animano il dibattito, ma la rete si stringe attorno a Paolo 9

Sul totale dei Like raccolti dai singoli account che hanno alimentato la conversazione intorno ai post dei quotidiani, emerge Tommaso Cerno con 22.657 unità, seguito da Azzurra Barbuto (12.589), Bonifacio Castellane (9.203), Paolo Berizzi (9.167) e Sabrina F. (9.070). Si consolidano anche Marco Setaccioli (8.658), Mauro Biani (7.984) e Daniele Capezzone (7.073). Il blocco mostra una geografia di micro-hub che intercetta nicchie ideologiche e community tematiche: satira grafica, commento politico, attivismo identitario, giornalismo d’inchiesta. La compresenza di voci antagoniste e voci mainstream segnala un mercato dell’attenzione ibrido, in cui la legittimazione passa tanto dal brand editoriale quanto dalla personal reputation.

I 20 tweet più graditi del pubblico

Data Autore Testo Like ❤️
14 set 2025 – 10:27Abolizione del suffragio universaleOggi, sul Corriere della Sera, Matteo Salvini ha rilasciato l’intervista più delirante della sua carriera… (segue testo lungo)5.860
15 set 2025 – 19:11Azzurra BarbutoIl crocifisso tornerà dove è sempre stato: nelle aule scolastiche italiane, di ogni ordine e grado. … (segue testo completo)4.957
20 set 2025 – 06:28Sabrina F.Vladimir Putin: Voglio che mi ascoltino anche i cittadini comuni dei paesi occidentali… (descrizione e critica alle élite occidente)4.363
13 set 2025 – 18:13Benedetto PontiCi sono letteralmente MILIONI di persone che manifestano a Londra, e sulla homepage di @repubblica e @Corriere… (testo integrale)4.233
10 set 2025 – 11:48Bonifacio CastellaneIl fatto che @LaStampa e @repubblica abbiano deliberatamente ignorato l’assassinio di Iryna Zarutska… (accusa sui media)4.006
24 set 2025 – 14:07Mario FuroreVi sembra normale che Tajani, Ministro degli Esteri IN CARICA, attacchi un libero cittadino solo perché ha denunciato il genocidio a Gaza?3.692
24 set 2025 – 19:04Karem from HaifaLa giornalista de “Il Tempo” che da 2 mesi insegue @FranceskAlbs dicendo che ha legami con Hamas va per Roma a braccetto con un terrorista dell’IDF…3.297
19 set 2025 – 07:38Heather Parisi“Vaccini pediatrici fondamentali. La Repubblica ha il dovere di proteggere l’infanzia.” … (riflessione sul monologo e libertà di dibattito)3.104
13 set 2025 – 11:08CAESO QUIINCTIUSPerché i grandi media italiani stanno ignorando lo scandalo di Francesco Magnani… blackout mediatico?3.050
18 set 2025 – 15:04Jacopo CogheLa sindaca di Brescia Laura Castelletti mi ha querelato! La mia colpa? Aver detto che certificare una bambina nata da “due mamme” nei registri anagrafici è una plateale falsità…2.867
12 set 2025 – 13:42Tommaso CernoDa Odifreddi e Friedman all’Europa. Chi fa dei distinguo sulla morte di Kirk è il vero fascista @tempoweb2.816
26 set 2025 – 20:57Maria Teresa MelìSegnalo al Fatto Quotidiano… che i sondaggi vanno effettuati su campioni nazionali casuali, non presso la redazione del proprio giornale.2.695
10 set 2025 – 08:36Azzurra BarbutoIeri, in radio, sono stata accusata di razzismo e islamofobia… (difesa e dati Istat sull’immigrazione e reati)2.691
12 set 2025 – 20:23GiovanniSe ho ben capito, la giornalista di @LaStampa Francesca Del vecchio è stata cacciata dalla Flotilla per aver mostrato che gli attivisti organizzano feste con alcolici e droghe…2.632

Nel perimetro dei post degli utenti che interagiscono con i contenuti delle testate, spiccano il lungo atto d’accusa contro l’intervista a Matteo Salvini pubblicata dal Corriere (5.860 Like) e l’intervento identitario di Azzurra Barbuto sul crocifisso e i simboli religiosi a scuola (4.957). La citazione di Vladimir Putin rilanciata da Sabrina F. (4.363) mette a fuoco l’attrattività delle narrazioni anti-élite, mentre Benedetto Ponti denuncia il silenzio dei grandi media su una piazza londinese (4.233). Il flusso include attacchi frontali alla copertura di Kirk, contestazioni sulla Flotilla, critiche al servizio pubblico e alla gestione di vaccini e diritti civili. Questa sezione della conversazione racconta un ecosistema laterale ma influente, capace di ri-framing e di contro-agenda che spesso rimbalza dentro i commenti ai post delle testate.

L’analisi degli hashtag

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Mainstream su X: Kirk e Gaza animano il dibattito, ma la rete si stringe attorno a Paolo 10

La tassonomia degli hashtag conferma al centro #gaza e l’orbita semantica su #globalsumudflotilla, #israele, #palestina, con oltre duecento occorrenze per il primo. Nel cluster politico-istituzionale, #meloni, #trump, #pd, #tajani e #mattarella fungono da nodi di aggregazione. Accanto scorre un lessico di contrasto e denuncia#genocidio, #ilpeggiore_giornalismo_spazzatura, #governodellavergogna, #netanyahuwarcriminal – che amplifica la polarizzazione. L’attenzione a #kirk e #charliekirk incardina l’evento statunitense nell’agenda italiana, mentre tag come #freepalestine e #israelterroriststate danno misura della radicalità di parte del discorso pubblico. Il risultato è un campo semantico binario, nel quale meme-politics, attivismo e editoria coabitano e si contendono la cornice interpretativa dei fatti.

L’analisi del sentiment

Distribuzione sentiment testate invertito
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La segmentazione di Aldebaran sui Commenti alle testate delinea differenze nette. Libero concentra la quota positiva più elevata (87% positivo, con 12% negativo e 1% neutro), segno di una community coesa e di un tono editoriale riconoscibile. Il Fatto Quotidiano registra 59% di positivo, 30% negativo e 11% neutro; Il Giornale si attesta al 54% positivo. Nel blocco centrale, Il Tempo mostra 44% positivo, 29% negativo, 27% neutro; La Verità 42% positivo e 39% neutro; La Stampa bilancia con 37% positivo e 42% neutro. Corriere esprime un mix 40% positivo, 31% negativo, 29% neutro, mentre Repubblica presenta 32% positivo e 42% neutro con 26% negativo, segno di una platea spaccata su titoli ad alto conflitto. Avvenire si posiziona sul 50% positivo, con distribuzione omogenea di negativo (26%) e neutro (24%). Il Manifesto tende al 39% positivo e 36% neutro. La mappa complessiva suggerisce che chiarezza del frame e identità editoriale spingono il positività media, mentre titoli di inchiesta o morally charged generano neutralità e negatività per attrito valoriale.

Lettura trasversale e implicazioni editoriali

Guardando i numeri, la prima evidenza è che la cronaca emotiva resta il vero motore del consenso. Il Corriere della Sera domina i like quando racconta vulnerabilità e dolore – il caso di Paolo, 14 anni, è esemplare – perché il pubblico reagisce prima di tutto a ciò che tocca la sfera civile e familiare. Non è un caso isolato: quando la notizia unisce ingiustizia percepita e identificazione personale, la soglia per la condivisione si abbassa e il gesto minimo di approvazione (il like) diventa la valuta dominante. È la dimostrazione che, in una timeline satura, vince chi connette più che chi semplicemente informa. Sul versante opposto, Repubblica catalizza i commenti e quindi il conflitto discorsivo. I titoli che inquadrano ordine pubblico, pena e identità generano lunghi thread di posizionamento, spesso binari. Questo non implica minore qualità editoriale, ma segnala una call to debate intrinseca alla selezione dei temi e alla costruzione dei titoli. In termini di strategia, il pattern è chiaro: Corriere massimizza consenso diffuso, Repubblica massimizza attenzione antagonista. Sono due modi diversi di abitare il mainstream digitale e di negoziare l’autorevolezza con la propria community.

I dati di sentiment confermano il ruolo dell’identità editoriale come scudo. Libero mostra una quota positiva anomala (87%), indizio di una comunità coesa che legge il giornale come marcatore di appartenenza più che come fonte da mettere in discussione. Non è un bene o un male in sé; è un asset: quando il frame è riconoscibile e stabile, l’attrito si riduce e i lettori si muovono in fidelity mode. All’opposto, testate più generaliste o d’inchiesta mantengono neutralità alta e negativo fisiologico, segno di una platea eterogenea che porta con sé più conflitto ma anche più pluralismo. La dimensione geopolitica ha agito da catalizzatore semantico. La costellazione di hashtag su Gaza, Flotilla, Israele, Palestina ha polarizzato lo spazio conversazionale oltre i confini delle singole testate. Qui la dinamica è ricorrente: hashtag ad alta valenza identitaria trasformano il giornale in palcoscenico più che in regista. Il rischio, per l’editoria, è di diventare vettore di tifo. L’opportunità è presidiare il tema con lessico preciso, fonti tracciabili e titoli che non premiino il frame più estremo solo perché performa nell’immediato.

I “pubblici attivi” – account personali capaci di raccogliere migliaia di like intorno ai post dei quotidiani – sono la vera leva di contro-agenda. Figure come Tommaso Cerno o Azzurra Barbuto dimostrano che l’editoria di personalità vive accanto, non sotto, l’editoria delle testate. La loro presenza spinge verso una co-produzione del discorso: il giornale lancia il frame, l’influencer lo ri-scrive per la propria comunità. In termini di potere informativo, significa che l’autorità si è fatta negoziata e ogni titolo pubblicato deve prevedere la sua derivata conversazionale fuori dalla pagina. Gli indici proprietariGradimento, Viralità, Dibattito – compongono una bussola utile. La lezione di settembre, al netto dei volumi, è che l’efficienza emotiva (like/tweet) si ottiene con titoli chiari e concreti, la propensione alla diffusione ((condivisioni+citazioni)/tweet) con un punto di vista riconoscibile, mentre il dibattito (commenti/tweet) esplode quando il titolo domanda una presa di posizione. L’errore che vedo, qua e là, è l’uso del frame conflittuale come scorciatoia di performance: funziona nel breve, erode fiducia nel medio.

In definitiva, settembre racconta un mainstream digitale che funziona se sa tenere insieme empatia e controllo. Empatia, perché i numeri premiano l’attenzione per la persona e i suoi traumi reali; controllo, perché la spinta degli hashtag e degli influencer può trasformare la pagina in un’arena dove la polarizzazione asciuga le sfumature. Il punto di equilibrio non è rinunciare al conflitto – il giornalismo vive lì – ma presidiarlo con linguaggio responsabile e scelte editoriali coerenti. È questo, più dei picchi di like di un giorno, che costruisce autorevolezza cumulativa. Il mainstream digitale in settembre ha funzionato da camera di risonanza per tre correnti principali: cronaca emotiva con forte componente civile, geopolitica identitaria sul conflitto israelo-palestinese e politica interna filtrata da scontri simbolici. I Like premiano titoli brevi e ad alto impatto su vulnerabilità sociali e ingiustizie percepite; le Condivisioni si attivano quando l’angolo editoriale è nitido e la call to debate è implicita; i Commenti esplodono su valori e simboli, dove l’audience sente il bisogno di prendere posizione. La competizione tra quotidiani si gioca ora sulla capacità di orchestrare frame che parlino a community coese, senza perdere l’universalismo del servizio informativo. In assenza di una gestione consapevole di gradimento, viralità e dibattito – i tre assi dei nostri indici – il rischio è scivolare in bolle di conferma, sacrificando fiducia e autorevolezza. La lezione di settembre è duplice: la cronaca sensibile è un acceleratore di attenzione, ma solo un linguaggio responsabile evita di trasformare il conflitto in tribalismo.