Le innovazioni tecnologiche del 2025 ridisegnano i confini tra difesa, energia e intelligenza artificiale. Con il progetto Golden Dome, SpaceX ottiene 1,8 miliardi di euro dal governo statunitense per sviluppare un sistema satellitare di difesa missilistica avanzato, mentre la startup Substrate rivoluziona la produzione di semiconduttori grazie alla litografia a raggi X. Sul fronte delle infrastrutture digitali, crescono le tensioni tra Cina e Stati Uniti, con il possibile bando dei router TP-Link e nuove misure di sicurezza di Taiwan contro sabotaggi ai cavi sottomarini. Nel frattempo, Elon Musk presenta una proposta inedita per creare un supercomputer AI distribuito basato su milioni di veicoli Tesla, trasformando l’automotive in un nodo del calcolo globale.
Cosa leggere
Difesa spaziale e il progetto Golden Dome di SpaceX
SpaceX guida la nuova era della difesa satellitare americana con il programma Golden Dome, finanziato con 1,8 miliardi di euro nell’ambito del pacchetto “One Big Beautiful Bill” firmato dal presidente Trump a luglio 2025. Il sistema prevede il lancio di fino a 600 satelliti capaci di tracciare obiettivi aerei e missili ipersonici, integrando la rete Milnet di comunicazioni militari. Basato sulla costellazione Starshield, il progetto fonde componenti spaziali, terrestri e marittimi per ottenere un tasso di intercettazione simile al 90% dell’Iron Dome israeliano, ma su scala planetaria. Il generale Chance Saltzman della U.S. Space Force sottolinea la centralità del contributo privato nell’innovazione militare, mentre aziende come Anduril, Palantir, Lockheed Martin e Northrop Grumman partecipano alla realizzazione del sistema. Il senatore Rick Scott evidenzia la necessità di evitare il “vendor lock”, ossia la dipendenza da un solo fornitore. Golden Dome riprende il concetto strategico già immaginato da Reagan negli anni ’80, reso oggi realizzabile grazie ai progressi tecnologici e alla spinta industriale di SpaceX, che diventa il perno dello sviluppo difensivo orbitale degli Stati Uniti.
Rivoluzione nella produzione di semiconduttori con Substrate
La startup Substrate introduce una svolta epocale nella litografia dei chip grazie all’uso di raggi X coerenti prodotti da acceleratori di particelle. La sua tecnologia permette di stampare circuiti da 2 nanometri a costi dieci volte inferiori rispetto agli scanner EUV prodotti da ASML, che possono superare i 348 milioni di euro per unità High-NA.

Substrate punta a ridurre il costo di produzione di un wafer da 300 mm da 91.700 a soli 9.170 euro entro il 2030. La società ha dimostrato un array logico con dimensioni critiche di 12 nm e una spaziatura di 13 nm con una uniformità inferiore a 0,25 nm, superando le prestazioni dei sistemi EUV Low-NA. La tecnologia raggiunge valori di overlay sotto 1,6 nm e line edge roughness inferiore a 1 nm, risultati considerati eccezionali nel settore. Substrate non vende i propri strumenti, ma intende costruire fabbriche indipendenti negli Stati Uniti per fornire servizi di produzione chip, riducendo la dipendenza da giganti come TSMC e Samsung. Tra le sfide principali restano la stabilità del beam e la resistenza dei materiali a energie così elevate, ma il potenziale di democratizzazione della produzione di semiconduttori è senza precedenti.
Sicurezza nazionale e tensioni sulle reti di comunicazione
Sul fronte della sicurezza informatica e delle infrastrutture digitali, gli Stati Uniti valutano un bando totale dei router TP-Link per sospetti legami con la Cina. Secondo il Dipartimento del Commercio, l’azienda, che controlla il 65% del mercato americano, potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale a causa di potenziali software spia installabili tramite aggiornamenti. L’indagine, aperta anche dal Dipartimento di Giustizia, concede 30 giorni a TP-Link per rispondere prima della decisione finale.
Il rappresentante Raja Krishnamoorthi ha mostrato pubblicamente un router TP-Link durante una seduta congressuale, sconsigliandone l’uso. La misura, se approvata, creerebbe un vuoto significativo nel mercato “value-oriented” e potrebbe spingere i produttori locali a colmare il divario. In parallelo, Taiwan rafforza la protezione delle infrastrutture critiche con leggi che prevedono fino a 7 anni di carcere e multe da 298.000 euro per sabotaggi ai cavi sottomarini, oltre alla confisca obbligatoria delle navi coinvolte. Queste normative rispondono a una serie di incidenti sospetti registrati nel 2024 e rappresentano una misura deterrente contro minacce ibride sempre più frequenti.
Calcolo AI distribuito con veicoli Tesla
Elon Musk introduce un concetto radicale di supercalcolo distribuito, proponendo di sfruttare la potenza computazionale dei veicoli Tesla inattivi per alimentare una rete AI globale. Durante la presentazione dei risultati finanziari del terzo trimestre 2025, Musk ha ipotizzato un sistema capace di raggiungere 100 gigawatt di potenza grazie alla partecipazione di 100 milioni di auto connesse.

Ogni veicolo fornirebbe 1 kilowatt di inferenza al sistema, creando un’infrastruttura decentralizzata paragonabile a un supercomputer planetario. L’idea, ispirata ai progetti di calcolo distribuito come SETI@home, prevede la gestione intelligente del raffreddamento e del consumo energetico per evitare stress termico sui veicoli. Musk ha confermato inoltre che Tesla produrrà 3 milioni di veicoli l’anno entro 24 mesi e lancerà il Cyber Cab, un’auto progettata per il trasporto autonomo, dotata di hardware AI5 quaranta volte più potente del precedente AI4. La compagnia ritiene di aver raggiunto una guida autonoma più sicura dell’uomo, aprendo così la strada a una rete neurale globale veicolare in grado di sostenere l’evoluzione dell’intelligenza artificiale distribuita.
Conflitti commerciali e catene di fornitura globali
La guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina colpisce anche la catena dei semiconduttori. La società olandese Nexperia, controllata indirettamente da investitori cinesi, ha sospeso l’export di wafer verso la Cina dopo il sequestro governativo dei suoi stabilimenti nei Paesi Bassi. La decisione, spinta dalle pressioni statunitensi, ha portato a ritardi produttivi per gruppi automobilistici come Volkswagen e BMW, che dipendono dai chip Nexperia per componenti elettronici essenziali. Il governo olandese, intervenendo a ottobre, ha motivato il sequestro con la necessità di ridurre l’influenza cinese su tecnologie strategiche. L’ex CEO dell’azienda è stato accusato di aver destinato fondi europei alla costruzione di una fabbrica privata in Cina. Questa vicenda ha ulteriormente aggravato le tensioni commerciali globali, evidenziando la fragilità della supply chain dei semiconduttori, ormai divenuta terreno di scontro geopolitico e industriale.