Samsung si prepara a una rivoluzione nel mercato dei chipset mobili con Exynos 2600, un processore che nei benchmark supera il potente Snapdragon 8 Elite Gen 5, ribaltando le previsioni e ridisegnando la strategia hardware per la serie Galaxy S26. Un test pubblicato su Geekbench Corporate mostra risultati eccezionali: 4.217 punti nel single-core e 13.482 nel multi-core, superando nettamente i 3.800 e 12.100 punti registrati dal rivale di Qualcomm. Il punteggio single-core di Exynos si avvicina persino ai 4.200 punti dell’Apple M5, segno di un livello prestazionale ormai comparabile ai chip desktop ARM. Samsung punta a utilizzare Exynos 2600 su Galaxy S26 e S26 Plus in tutti i mercati globali, mentre il modello S26 Ultra manterrà una divisione regionale con Snapdragon 8 Elite Gen 5 riservato a Stati Uniti, Giappone e Cina. Questa scelta mira a bilanciare prestazioni, efficienza e costi produttivi, confermando l’impegno di Samsung nel ridurre la dipendenza da Qualcomm e rafforzare la produzione interna di chip a 3 nanometri presso Samsung Foundry.
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Prestazioni e architettura di Exynos 2600
Il nuovo Exynos 2600 rappresenta un salto generazionale in termini di potenza e ottimizzazione energetica. Basato su architettura 3nm GAA, il chip integra CPU, GPU e NPU ridisegnate per garantire maggiore stabilità termica e prestazioni sostenute nel tempo. La configurazione include core Cortex-X5 ad alta frequenza, affiancati da cluster dedicati all’efficienza energetica, capaci di bilanciare multitasking e durata della batteria. Nei test interni, Exynos 2600 mostra miglioramenti significativi anche rispetto all’Exynos 2500, confermando un’evoluzione completa in ambito AI computing, grafica e gestione dei consumi. La GPU RDNA di AMD, integrata direttamente nel SoC, offre prestazioni superiori nel ray tracing e nel rendering ad alta definizione, posizionando Samsung tra i principali innovatori nel settore grafico mobile.

Le prestazioni di Exynos 2600 nel multi-core evidenziano la sua capacità di sostenere carichi di lavoro complessi come editing video 8K, gaming avanzato e applicazioni AI on-device. Gli analisti sottolineano che il miglioramento non è limitato ai numeri di Geekbench: la gestione termica ottimizzata e l’architettura GAA a 3nm garantiscono stabilità anche in scenari prolungati, riducendo il throttling e migliorando la longevità della batteria nei dispositivi Galaxy.
Confronto diretto con Snapdragon 8 Elite Gen 5
Il confronto tra Exynos 2600 e Snapdragon 8 Elite Gen 5 è oggi al centro del dibattito tra esperti e appassionati. Nei test, Exynos risulta più rapido in CPU, ma Qualcomm mantiene un vantaggio nella GPU Adreno, che eccelle nei carichi grafici intensi e nel supporto nativo a funzioni avanzate di ray tracing. Il nuovo chip di Samsung, tuttavia, riduce questo gap grazie alla partnership con AMD, che fornisce una base grafica RDNA ottimizzata per mobile. In condizioni di uso reale, le differenze tra i due chip risultano minime: Exynos predilige efficienza e autonomia, mentre Snapdragon punta a potenza pura e stabilità nelle sessioni di gioco più lunghe. Samsung ha inoltre migliorato la gestione termica rispetto alle generazioni precedenti, garantendo temperature più basse e prestazioni più uniformi. La One UI 8.5, sviluppata in parallelo al nuovo hardware, ottimizza le risorse in base al tipo di attività, offrendo un’esperienza uniforme sia su Exynos che su Snapdragon. L’analisi dei consumi mostra un vantaggio tangibile per Exynos: la combinazione tra NPU proprietaria e processo a 3nm riduce il consumo energetico fino al 20%, un risultato che conferma la direzione “green AI” intrapresa dall’azienda.
Confusione e varianti Snapdragon per Galaxy S27
L’attenzione si sposta ora sul futuro Galaxy S27, dove Qualcomm introdurrà due versioni del prossimo Snapdragon 8 Gen 6: Standard e Pro, entrambe basate su processo TSMC a 2 nanometri. Le differenze tra le due varianti riguarderanno la GPU e il supporto alla memoria LPDDR6, esclusiva del modello Pro. Questa strategia, volta a segmentare il mercato, rischia però di generare confusione tra i consumatori, che potrebbero credere di acquistare dispositivi con prestazioni equivalenti. Samsung, che riceve solitamente versioni “for Galaxy” con frequenze overclockate, dovrà decidere se adottare il chip Pro per il Galaxy S27 Ultra o mantenere la divisione già vista nella serie S26. Secondo le indiscrezioni, il modello base e il Plus continueranno a utilizzare Exynos nei mercati globali, mentre il modello Ultra potrebbe alternare tra Exynos e Snapdragon Pro a seconda delle regioni. Tale frammentazione spingerà Samsung a comunicare con maggiore chiarezza le differenze tra le versioni, per evitare malintesi e rafforzare la percezione di uniformità nell’esperienza utente.
Implicazioni per la strategia Galaxy
Il successo di Exynos 2600 rappresenta per Samsung un punto di svolta nella sua strategia industriale. L’azienda mira a ridurre la dipendenza da Qualcomm e a diversificare la catena di fornitura, soprattutto in un contesto geopolitico caratterizzato da tensioni tra Stati Uniti e Asia. La capacità di produrre internamente chip competitivi consente a Samsung di abbattere i costi di licenza, migliorare i margini e garantire maggiore stabilità nelle forniture. Per gli utenti, questo si traduce in prestazioni più uniformi tra regioni, una maggiore autonomia e un ciclo di aggiornamenti software prolungato. La serie Galaxy S26, in arrivo all’inizio del 2026, sarà la prima a beneficiare appieno di questa nuova filosofia. Il Galaxy S27, atteso per il 2027, dovrà invece affrontare il nodo della doppia fornitura Snapdragon. Tuttavia, gli analisti ritengono che Samsung sia pronta a gestire la transizione, sfruttando l’esperienza maturata nella calibrazione software e nell’ottimizzazione termica. In prospettiva, la concorrenza tra Exynos 2600 e Snapdragon 8 Elite Gen 5 accelera l’evoluzione del mercato, spingendo entrambe le aziende verso soluzioni più efficienti e performanti. La sfida, più che sui benchmark, si giocherà sull’esperienza reale: fluidità, efficienza energetica e capacità di integrazione con l’intelligenza artificiale saranno i fattori decisivi per conquistare la prossima generazione di utenti.