OpenAI sollecita l’amministrazione statunitense ad ampliare i crediti fiscali del CHIPS Act per includere server AI, data center e infrastrutture elettriche, proponendo un credito d’investimento del 25% destinato alla manifattura avanzata legata all’intelligenza artificiale. La richiesta giunge in un momento di forte competizione internazionale nel settore dei semiconduttori, mentre AMD registra ricavi record, la Cina sospende i controlli sulle esportazioni di terre rare e i prezzi della memoria flash aumentano vertiginosamente a causa della domanda generata dai modelli di AI generativa.
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OpenAI e la proposta di credito fiscale per l’AI
La proposta di OpenAI si inserisce nel contesto del CHIPS and Science Act, una legge nata per rilanciare la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti. Sam Altman chiede che il credito fiscale del 25% venga esteso a spese legate a data center, server AI e infrastrutture di rete, sostenendo che l’espansione dell’intelligenza artificiale richiederà fino a 100 gigawatt di capacità elettrica aggiuntiva, quasi il doppio dei piani della griglia nazionale. OpenAI non richiede salvataggi pubblici ma incentivi per accelerare la costruzione di infrastrutture critiche. La proposta mira a ridurre i tempi di approvvigionamento dei componenti per la rete elettrica, da anni a mesi, attraverso sovvenzioni dirette e deduzioni fiscali.
L’azienda sottolinea che la competizione con la Cina e i paesi del Golfo, che stanno sovvenzionando massicciamente la costruzione di fabbriche e data center AI, impone una risposta rapida da parte del governo statunitense. OpenAI ha recentemente firmato un accordo con Oracle per la creazione del data center Stargate, una struttura da 5 gigawatt e 2 milioni di chip AI, destinata a diventare la più grande infrastruttura di calcolo mai realizzata. Sam Altman ribadisce che “l’errore ricade su OpenAI, non sul governo”, prendendo le distanze da ipotesi di bailout federale.
L’opposizione dell’industria alle tasse sui brevetti USPTO
Parallelamente, l’industria dei semiconduttori si oppone alla proposta dell’Ufficio Brevetti e Marchi USA (USPTO) di introdurre una tassa annuale proporzionale al valore stimato dei brevetti, tra l’1% e il 5%. Secondo l’Associazione dell’Industria dei Semiconduttori, la misura scoraggerebbe il deposito di nuovi brevetti negli Stati Uniti, penalizzando l’innovazione. La proposta, che mira a generare oltre 404 milioni di euro annui di entrate aggiuntive per l’ufficio, viene definita una “tassa sull’innovazione” e potrebbe spingere la ricerca e sviluppo verso paesi più favorevoli. Le principali corporazioni tecnologiche e gli esperti di proprietà intellettuale hanno firmato una lettera aperta al direttore dell’USPTO, chiedendo di abbandonare il progetto.
Aumenti record dei prezzi della memoria per domanda AI
Il boom dell’intelligenza artificiale genera un’ondata di rincari nei componenti di memoria. SanDisk annuncia un aumento del 50% dei prezzi NAND flash a partire da novembre 2025, spingendo produttori come Transcend, Innodisk e Apacer a sospendere temporaneamente le spedizioni per rinegoziare i contratti. Nel terzo trimestre 2025, Transcend registra ricavi per 121,96 milioni di euro, in crescita del 63% anno su anno, con margini lordi al 45% e profitti netti triplicati. Innodisk riporta 113,25 milioni di euro di ricavi, +64% su anno, mentre Apacer Technology cresce del 70% con 95,37 milioni di euro. Le aziende attribuiscono questi risultati alla priorità produttiva concessa alle memorie DDR5 e HBM per server AI, a discapito dei chip DDR4 per sistemi industriali. La carenza di wafer si prevede durerà fino al 2026, salvo un rallentamento nella domanda di AI enterprise.
Trimestre record per AMD e rivalità con Nvidia-Intel
AMD segna un trimestre storico con 8,44 miliardi di euro di ricavi, trainati dalle vendite dei processori Ryzen 7 9800X3D e dagli acceleratori Instinct MI300X. Il segmento data center raggiunge 3,94 miliardi di euro, +22% su base annua, grazie all’espansione di EPYC e MI300, che competono direttamente con le GPU Nvidia. Tuttavia, l’azienda individua nella partnership tra Nvidia e Intel, annunciata a settembre 2025, un rischio competitivo significativo. Nvidia ha acquisito una quota da 4,58 miliardi di euro in Intel, collaborando allo sviluppo di SoC RTX che combinano CPU Intel e GPU Nvidia. AMD teme un’erosione della propria posizione nel mercato APU e console, a causa della pressione sui prezzi e degli incentivi incrociati. L’azienda prosegue con la strategia modulare “Helios”, che include la prossima generazione di acceleratori MI400 e CPU EPYC Venice, offrendo un’architettura aperta alternativa a Nvidia NVLink. Tuttavia, la dipendenza dai fornitori e i colli di bottiglia nel packaging ibrido restano criticità operative.
Tregua USA-Cina e sospensione dei controlli sulle terre rare
Sul fronte geopolitico, la Cina sospende per un anno i controlli sulle esportazioni di terre rare, allentando la tensione con Washington. La decisione, annunciata dal Ministero del Commercio cinese, arriva una settimana dopo l’incontro tra Trump e Xi Jinping al vertice APEC di Busan, e consente alle aziende statunitensi di ricostituire le scorte di materiali strategici. La sospensione temporanea riduce un potenziale punto di frizione nella guerra commerciale e permette la ripresa di negoziati per accordi bilaterali nel settore dei semiconduttori. Tuttavia, il futuro rimane incerto: Nvidia non spedisce i chip Blackwell in Cina senza approvazione governativa, e le restrizioni USA sulle esportazioni di tecnologie AI restano in vigore.
Mondo dipendente dal quarzo e investimenti cinesi in sintesi
La produzione globale di semiconduttori dipende quasi interamente da una miniera di quarzo ad alta purezza in North Carolina, essenziale per la fabbricazione di wafer e fotomaschere. Per ridurre questa dipendenza, la Cina investe 12,84 milioni di euro in Nantong Crystal, tramite il fondo sovrano Big Fund III, che ha stanziato 43,10 miliardi di euro per sostenere la filiera tecnologica interna. L’obiettivo di Pechino è sviluppare quarzo sintetico per eliminare i colli di bottiglia strategici, mentre gli Stati Uniti valutano nuove restrizioni all’export di materiali critici.
Musk, TeraFab e la corsa all’autosufficienza chip
Elon Musk, durante l’assemblea degli azionisti Tesla, conferma di valutare la costruzione di una TeraFab, un mega-impianto per la produzione di chip AI proprietari. Il progetto mira a soddisfare la domanda interna di Tesla per le GPU utilizzate nei modelli di guida autonoma e nei data center. Secondo Musk, la fabbrica supererebbe in scala la GigaFab di TSMC, con una capacità di 30.000–100.000 wafer al mese, ma richiederebbe investimenti superiori a 150 miliardi di euro. Il CEO di Nvidia Jensen Huang avverte che “costruire chip avanzati è estremamente complesso” e richiede competenze che vanno ben oltre la semplice ingegneria.