Declino Bitcoin e vendite big tech bruciano 1,5 trilioni di euro in 48 ore

di Redazione
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Il crollo del Bitcoin sotto i 91.700 euro coincide con un’ondata di vendite tecnologiche che ha spazzato via 1,5 trilioni di euro di capitalizzazione in due giorni, estendendo la correzione ai mercati digitali e tradizionali. Il selloff globale, innescato dai timori per l’inflazione e dal rinvio dei tagli ai tassi della Federal Reserve a marzo, ha trascinato in ribasso i titoli Nvidia, Microsoft, Tesla, AMD e Amazon, mentre il comparto crypto ha reagito con liquidazioni diffuse e forti outflow dagli ETF spot su Bitcoin ed Ethereum. Nonostante la pressione macroeconomica, gli investitori istituzionali continuano ad accumulare, con mosse significative da parte di BlackRock, MicroStrategy e Grant Cardone, mentre la SEC accelera la revisione degli ETF crypto, aprendo la strada al lancio del primo XRP spot ETF negli Stati Uniti. L’insieme di questi eventi segna un punto di transizione nei mercati digitali: volatilità crescente, riallineamento della liquidità e consolidamento dell’interesse istituzionale verso gli asset digitali come strumenti di lungo termine.

Selloff tecnologico e impatti macroeconomici

Le big tech hanno perso 1,636 trilioni di euro in 48 ore, il peggior calo da inizio anno, spingendo il Nasdaq e l’S&P 500 sotto le rispettive medie a 50 giorni. Le tensioni derivano dal ridimensionamento delle aspettative sui tagli dei tassi Fed, ora rinviati a marzo 2026, e da segnali di inflazione persistente alimentati da nuovi stimoli fiscali negli Stati Uniti e in Giappone. Il titolo Tesla è sceso sotto i 351 euro in pre-market, estendendo la perdita del 6% dopo la pubblicazione di stime riviste al ribasso sulla domanda di veicoli elettrici in Cina ed Europa. Gli analisti riducono le previsioni sugli utili per il 2026, mentre i progetti Optimus e Robotaxi non mostrano ancora un impatto tangibile sui profitti. Le vendite continuative dei fondi ARKK di Cathie Wood accentuano la pressione sui titoli growth, confermando un clima di risk-off generalizzato.

Declino Bitcoin e stress di liquidità

Il Bitcoin ha toccato un minimo di 86.700 euro, il livello più basso da maggio 2025, trascinato da un’ondata di profit-taking dei long-term holders (LTH) e da un peggioramento della liquidità negli Stati Uniti. Il Coinbase Premium Index è diventato fortemente negativo, segnalando uno sconto dei prezzi rispetto ai mercati offshore. Le vendite, concentrate nelle ore USA, riflettono l’impatto combinato di outflows dagli ETF spot BTC (795,1 milioni di euro) e ETH (238,5 milioni di euro), oltre alla chiusura di posizioni leveraged. Le 43 giornate di shutdown federale hanno sottratto liquidità al sistema, amplificando la volatilità su tutti gli asset rischiosi. Il calo del Bitcoin è accentuato da un’ondata di prese di profitto fiscali e dalla riduzione della domanda retail, mentre il mercato istituzionale mantiene una posizione di accumulo strategico. Secondo i dati on-chain, le vendite provengono da portafogli storici con oltre tre anni di anzianità, un comportamento tipico delle fasi di consolidamento ciclico.

Acquisti istituzionali e ribilanciamenti strategici

In controtendenza rispetto alla correzione, le istituzioni continuano a rafforzare le posizioni in BTC e ETH. BlackRock ha depositato 203,6 milioni di euro in Bitcoin e 125,7 milioni in Ethereum su Coinbase Prime, segnalando accumulo da parte dei suoi ETF spot. Grant Cardone, noto investitore immobiliare, ha effettuato un ordine per 935 BTC (circa 1 milione di euro), utilizzando flussi di cassa mensili dal suo portafoglio immobiliare. L’acquisto, avvenuto durante i ribassi, rappresenta un movimento tattico di diversificazione contro la volatilità dei mercati tradizionali. Michael Saylor ha confermato che MicroStrategy continua a “comprare molto BTC”, negando voci di vendite e spiegando che il trasferimento di 5,23 miliardi di euro in Bitcoin verso nuovi wallet rientra in un processo di riorganizzazione della custodia interna. L’azienda possiede oggi 641.692 BTC, pari a oltre 3% dell’offerta totale, con un prezzo medio di carico di 67.900 euro per coin. Secondo Saylor, la società mantiene un leverage inferiore a 1,15x, con un debito di medio periodo ben coperto da riserve digitali. MicroStrategy adotta una strategia “over-collateralized”, utilizzando azioni privilegiate per amplificare i rendimenti sul capitale comune, riducendo al minimo i rischi di default.

Evoluzione del mercato ETF crypto e guida SEC

La SEC statunitense ha pubblicato una nuova guidance per la Division of Corporation Finance che accelera la revisione delle registrazioni di ETF crypto. La misura consente agli emittenti di aggiornare i filing post-shutdown e abbrevia i tempi di approvazione, favorendo una pipeline più rapida per i fondi spot su asset digitali. In questo contesto, Bitwise prepara il lancio del suo ETF spot XRP (BSOL), con una commissione di gestione dello 0,34%, dopo il debutto del fondo Canary XRP ETF. L’iniziativa mira a capitalizzare la nuova apertura regolatoria della SEC, che dopo anni di cautela accelera l’integrazione degli asset crypto nei mercati tradizionali. Gli analisti di Bloomberg, tra cui Eric Balchunas, prevedono che il Bitwise XRP ETF possa essere approvato entro fine anno, diventando il primo veicolo regolato negli Stati Uniti dedicato a una altcoin non appartenente al circuito Bitcoin-Ethereum.

Crescita dei miner e resilienza aziendale

Sul fronte infrastrutturale, American Bitcoin ha registrato vendite per 58,87 milioni di euro nel Q3, con una crescita del 453% anno su anno. L’azienda ha aggiunto oltre 3.000 BTC alle riserve, raggiungendo un totale di 3.418 BTC. Il piano di fusione con Gryphon Mining prevede un’espansione della capacità operativa e investimenti mirati in AI per ottimizzare l’efficienza energetica. Il titolo si posiziona tra i migliori performer del comparto mining, grazie a una strategia di accumulo di lungo periodo e a un ritorno del 71% in cinque anni, superiore persino a quello di Nvidia nello stesso arco temporale. Il crollo congiunto di Bitcoin e Big Tech riflette una transizione di mercato segnata da stretta monetaria, stress di liquidità e profonda correlazione tra finanza tradizionale e digitale. Mentre gli investitori retail reagiscono con prese di profitto, le istituzioni si muovono in senso opposto, accumulando asset strategici in vista di un rimbalzo ciclico. Nel medio termine, la combinazione tra ETF crypto regolamentati, adozione istituzionale e guidance SEC più flessibile potrebbe creare le basi per un nuovo ciclo rialzista nel 2026, con Bitcoin destinato a restare il principale asset digitale di riserva globale.