Sommario
Apple si trova nuovamente al centro dell’attenzione per tre eventi chiave che mettono in evidenza le crescenti sfide geopolitiche e normative che la multinazionale deve affrontare. Da un lato, l’azienda ha bloccato l’accesso degli sviluppatori russi al Developer Enterprise Program, mentre negli Stati Uniti, nove stati stanno spingendo per una legge che renderebbe Apple e Google responsabili della verifica dell’età degli utenti nelle app. Dall’altro, Apple ha finalmente raggiunto un accordo con l’Indonesia per revocare il divieto sulle vendite di iPhone 16, sbloccando un mercato di quasi 300 milioni di persone in cambio di un massiccio investimento nel paese.
Questi tre sviluppi dimostrano come la regolamentazione e la politica stiano diventando fattori determinanti per il futuro dell’App Store e della presenza globale di Apple.
Apple revoca l’accesso degli sviluppatori russi
Dal 12 febbraio 2025, Apple ha bloccato l’accesso degli sviluppatori russi al Developer Enterprise Program (ADEP), un servizio che consente alle aziende di distribuire app interne su iOS senza passare attraverso l’App Store.
Questo programma viene solitamente utilizzato per testare app aziendali, distribuire software personalizzato ai dipendenti o, in alcuni casi, aggirare le restrizioni dell’App Store. Dopo le sanzioni occidentali imposte alla Russia, molte aziende russe avevano iniziato a usare ADEP per mantenere accesso alle app iOS, evitando i limiti imposti dall’App Store locale.
Il blocco da parte di Apple ha avuto un impatto immediato:
- Le app interne sviluppate con ADEP non funzionano più, impedendo alle aziende di distribuire strumenti di lavoro essenziali.
- Le aziende russe stanno cercando alternative locali, con l’aumento dell’interesse per Aurora OS, il sistema operativo mobile sviluppato dalla Russia per sostituire Android e iOS.
- Alcuni sviluppatori stanno valutando l’uso di App Store alternativi, come quelli consentiti da iOS 17 in Europa, anche se la loro efficacia in Russia rimane incerta.
Sebbene Apple non abbia rilasciato dichiarazioni ufficiali, la decisione sembra legata alle sanzioni statunitensi e alla crescente pressione per ridurre le attività delle aziende occidentali in Russia.
USA: verifica dell’età negli store di Apple e Google
Parallelamente alle tensioni con la Russia, Apple è sotto pressione negli Stati Uniti, dove nove stati stanno spingendo per una legge che obbligherebbe Apple e Google a verificare l’età degli utenti prima di permettere il download delle app.
Attualmente, la responsabilità di verificare l’età ricade sugli sviluppatori delle singole app. Tuttavia, i legislatori ritengono che Apple e Google, avendo il controllo degli store digitali, debbano gestire direttamente questo processo.
I motivi dietro questa proposta includono:
- Protezione dei minori dall’accesso a contenuti inappropriati, come app di social media e giochi con microtransazioni.
- Maggiore trasparenza nelle politiche di sicurezza degli store, evitando che gli sviluppatori possano aggirare le restrizioni.
- Miglior controllo parentale, offrendo ai genitori strumenti più avanzati per gestire il tempo e i contenuti digitali dei figli.
Apple ha già espresso preoccupazioni su questo tipo di leggi, sottolineando che spostare la responsabilità sulla piattaforma anziché sugli sviluppatori potrebbe aumentare i rischi per la privacy degli utenti, poiché richiederebbe la raccolta di informazioni sensibili come documenti di identità.
Se la proposta venisse approvata, Apple e Google potrebbero essere obbligate a sviluppare nuovi meccanismi di autenticazione, con possibili effetti anche su app per adulti, servizi di streaming e piattaforme di social media.
Apple sblocca il mercato indonesiano con un investimento da 1 miliardo di dollari
Mentre negli Stati Uniti Apple combatte nuove regolamentazioni, in Indonesia l’azienda ha dovuto negoziare per revocare il divieto sulle vendite di iPhone 16, imposto dal governo nell’ottobre 2024.
L’Indonesia aveva bloccato l’iPhone 16 perché Apple non rispettava i requisiti di produzione locale, una misura adottata per incentivare gli investimenti esteri e ridurre la dipendenza dalle importazioni.
Per superare questo ostacolo, Apple ha aumentato il proprio impegno finanziario nel paese, accettando di investire 1 miliardo di dollari in formazione, produzione e ricerca.
Cosa prevede l’accordo?
- Apertura di due nuove fabbriche:
- Una su Batam Island per produrre AirTags, che coprirà il 20% della produzione globale di questi accessori.
- Un’altra a Bandung, per la produzione di altri dispositivi non specificati.
- Creazione di programmi di formazione per sviluppatori indonesiani, con l’obiettivo di migliorare le competenze nel settore tecnologico.
- Impegno nello sviluppo di ricerca e sviluppo (R&D) in Indonesia, come richiesto dal governo locale.
Apple aveva inizialmente offerto investimenti più bassi (10 milioni e poi 100 milioni di dollari), ma il governo indonesiano li aveva rifiutati, puntando a strappare un accordo più vantaggioso.
Il mercato indonesiano è fondamentale per Apple: con 278 milioni di abitanti, di cui oltre il 50% sotto i 44 anni, rappresenta un’enorme opportunità di crescita. Inoltre, con il calo delle vendite di iPhone in Cina, Apple sta cercando nuovi mercati emergenti per compensare il rallentamento.
Nonostante il grande investimento, Apple non ha intenzione di produrre iPhone in Indonesia, almeno nel breve termine, mantenendo la produzione principale in Cina e India.
Apple tra pressioni politiche e strategie di espansione
Le tre notizie dimostrano come Apple stia affrontando un momento di forte trasformazione, con sfide che vanno dalla geopolitica alla regolamentazione.
Da un lato, la chiusura del Developer Enterprise Program in Russia segna un ulteriore passo verso l’isolamento tecnologico del paese. Dall’altro, la proposta di legge americana sulla verifica dell’età nelle app potrebbe cambiare il modo in cui Apple gestisce i download, aumentando le responsabilità della piattaforma.
Nel frattempo, l’accordo con l’Indonesia dimostra come, in alcuni mercati, Apple sia disposta a negoziare e investire massicciamente per evitare restrizioni, assicurandosi così l’accesso a nuovi segmenti di clientela.
Questi sviluppi suggeriscono che il futuro di Apple non sarà solo determinato dall’innovazione tecnologica, ma anche dalla sua capacità di gestire le pressioni politiche e normative in ogni parte del mondo.