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Bank of America: valutazione delle riserve degli exchange ha troppe carenze

Tempo di lettura: 2 minuti. Secondo la banca, il settore delle criptovalute ha bisogno di una chiara delimitazione tra piattaforme di trading e market maker. Gli alberi di Merkle forniscono la prova delle riserve, ma questo potrebbe non essere sufficiente

Tempo di lettura: 2 minuti.

Dopo il crollo di FTX e Alameda Research, le piattaforme di trading di criptovalute si stanno affrettando a dimostrare che gli asset dei clienti sono sicuri e non vengono utilizzati per la speculazione, ma “le prove di riserva, almeno nella forma in cui sono state proposte, hanno troppe carenze per ispirare fiducia”, ha dichiarato Bank of America (BAC) in una ricerca di giovedì. La banca osserva che molte borse hanno già segnalato, o stanno pianificando di farlo, i loro asset attraverso la prova delle riserve utilizzando gli alberi di Merkle. Si tratta di strutture di dati efficienti chiamate “alberi di hash” che possono essere verificate in modo sicuro. Si comportano come una mappa dei fondi dei clienti e funzionano anche quando le riserve diventano complicate.

Tra i difetti, le attività vengono mostrate in un momento fisso, il che offre opportunità di manipolazione, come il prestito di attività subito prima dello scatto dell’istantanea, si legge nella nota. Inoltre, per determinare la leva finanziaria e la sicurezza degli asset è necessaria la prova delle passività, e le procedure di prova delle riserve si basano spesso su società di revisione di terze parti che possono essere manipolate o “possono anche essere create dalla piattaforma di trading stessa”, ha aggiunto la nota. Inoltre, anche se gli utenti notano una mancata corrispondenza tra attività e passività, non c’è un pulsante di stop. Le riserve di Stablecoin devono anche essere verificate e non solo visualizzate. Le Stablecoin sono un tipo di criptovaluta il cui valore è ancorato a un altro asset, come il dollaro statunitense, e sono l’equivalente del contante nel mondo delle criptovalute. Pur non essendo una carenza della prova delle riserve, il settore delle criptovalute ha bisogno di una chiara delimitazione tra piattaforme di trading e market maker, si legge nel rapporto. Soprattutto ha bisogno di una regolamentazione, ha detto la banca, aggiungendo che lo status di regolamentazione di FTX alle Bahamas significa che non è chiaro se il fondatore ed ex CEO Sam Bankman-Fried abbia violato qualche legge, dato che FTX non era regolamentato come broker dealer. Si prevede che i volumi di scambio della borsa decentralizzata (DEX) continueranno ad aumentare fino a quando non sarà ripristinata la fiducia, ha aggiunto la nota.

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Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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