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Criptovalute e DeFi: secondo quadrimestre nero

Tempo di lettura: 2 minuti. Rendimenti negativi del Bitcoin e di Ethereum più il fallimento di Terra e di Celsius sono le maggiori cause del negativo storico del settore.

Tempo di lettura: 2 minuti.

In un recente rapporto, l’aggregatore di dati sulle criptovalute CoinGecko ha rivelato che il mercato della finanza decentralizzata (Defi) ha sofferto pesantemente nel secondo trimestre del 2022. Secondo il rapporto, il totale del market cap di Defi è sceso da 142 milioni di dollari a 36 milioni di dollari, con un calo del 74% nel periodo in esame. Il motivo è legato al crollo dell’ecosistema Terra a maggio e all’exploit Defi che si è diffuso nel periodo in esame.

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Secondo il rapporto, l’attacco ha avuto un effetto negativo sui prezzi dei token, poiché gli investitori hanno perso fiducia nei protocolli violati. Si può ricordare che Inverse Finance ha perso 1,2 milioni di dollari in un incidente di hacking, e anche Rari ha perso 11 milioni di dollari. A prescindere dalle attività meno attive sulla catena, è stato osservato che gli utenti rimangono risoluti e si aspettano un’inversione di tendenza in futuro. Gli utenti attivi giornalieri di Defi sono diminuiti da 50.000 a 30.000. Si tratta di un calo del 34%.

Un’osservazione degna di nota è che nel secondo trimestre c’è stato un picco nelle attività di Defi, e questo potrebbe essere dovuto a diverse ragioni.

Il primo motivo è che dopo il crollo di Terra, gli utenti si sono spostati in massa su Curve Finance e Uniswap per vendere le loro Terra (LUNA) e USTC.

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L’altro picco nell’attività degli utenti Defi si è verificato a giugno, quando la piattaforma di prestito di criptovalute Celsius ha annunciato restrizioni sui prelievi. Celsius ha poi dichiarato bancarotta.

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In entrambi gli eventi in cui le entità centralizzate hanno fallito, gli utenti sono accorsi per godere della natura permissionless della DeFi.

NFT, Bitcoin, Ethereum e scambi hanno sofferto con la Defi

Il rapporto ha inoltre rivelato che il mercato dei token non fungibili (NFT) ha ugualmente sofferto, dato che il suo volume di scambi è sceso del 26% rispetto al massimo registrato nel giugno 2021, attestandosi a 7,6 miliardi di dollari. Giugno 2022 è stato anche il mese con la peggiore performance di NFT dell’ultimo anno. Il suo volume di scambi ha raggiunto gli 830 milioni di dollari.

Un’analisi del Bitcoin ha inoltre rivelato che nel secondo trimestre ha avuto un rendimento negativo del 55,8%. Il Bitcoin ha avuto una tendenza al ribasso per tutto il secondo trimestre dell’anno e per la prima volta è rimasto in rosso per nove settimane consecutive. L’asset ha anche rotto diversi livelli di resistenza, tra cui i 30 e i 20 mila dollari. Il Bitcoin ha anche registrato un minimo annuale di 17.760 dollari.

Anche Ethereum ha registrato un rendimento negativo del 67% nel secondo trimestre. Ha inoltre registrato 11 chiusure settimanali in rosso dall’inizio di aprile alla metà di giugno.

L’asset ha anche scambiato brevemente sotto i 900 dollari prima di recuperare rapidamente i 1000 dollari. Anche le borse hanno avuto la loro parte di difficoltà nel mercato: le prime dieci borse decentralizzate (DEX) e le borse centralizzate (CEX) hanno visto una recessione incombente. Il loro volume totale di scambi è diminuito dell’11% dal primo trimestre 2022 al secondo trimestre 2022.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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