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Elon Musk chiede a Twitter di verificare la presenza di Bot

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Elon Musk tentenna sulla proposta di acquisto da 40 miliardi del social media Twitter. La causa addotta dal suo ripensamento è che il social media secondo Musk avrebbe più del 20% di Bot, profili automatizzati, che ne inquinerebbero il valore.

La risposta non si è fatta attendere e secondo la proprietà del social la quota dei robot è del 5%. L’analista dell’universo mediatico virtuale Alex Orlowski ha fatto sapere dal suo profilo Linkedin che:

“la mia analisi riguardo gli account reali,bot e dormienti. Ho utilizzato lo splendido tool Audiense che permette grazie alle API privilegiate che hanno a disposizione, di analizzare in tempo reale tutti gli account di Twitter e filtrare il loro comportamento.
Totale account : 1.222.257.216 di cui in attività negli ultimi 3 mesi: 131Mln di cui “reali” 100 milioni. Perché Elon Musk vuole il ritorno di Trump? Semplicemente il 19% degli americani adulti lo seguiva su Twitter, questo vorrebbe dire far tornare, secondo me, circa 30 milioni di utenti “dormienti”. Per i clienti pubblicitari sarebbe una bella fetta di consumatori in più”.

Sono 131 i milioni di utenti negli ultimi mesi che hanno fatto un tweet e la quota indicata come bot è del 22%. Anche se il dato non può considerarsi preciso, è possibile applicare una forbice del 10-15% ed ottenere allo stesso tempo un valore maggiore del 5% richiesta dal nuovo acquirente.

La storia dei bot è ricorrente da anni e non è facile riconoscerli così come spesso viene detto dal mondo degli analisti. Nell’intervista all’esperto The Pirate, Matrice Digitale scoperchiò un mondo fatto di automi prodotti anche grazie all’intervento dell’intelligenza artificiale che rendono ancora più difficile oggi riconoscere profili veri da quelli falsi.

INCHIESTA ANONIMATO ONLINE: The Pirate spiega cosa sono i BOT e ci svela il codice segreto di Twitter

L’aspetto interessante portato dall’analisi di Orlowski è la strategia di ritorno sulla piattaforma del profilo personale di Donald Trump annunciata da Musk. Non solo quindi la decantata libertà di espressione, ma una fetta commerciale persa dopo i fatti di Capitol Hill che può fare bene ad accrescere il valore di patrimonializzazione dovuto agli utenti.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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