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Tribunale USA stabilisce che Corellium non viola i diritti d’autore di Apple con le macchine virtuali iOS

Tempo di lettura: 3 minuti. Un duro colpo per Apple nella sua battaglia legale contro Corellium, che offre dispositivi iOS virtuali per scopi di ricerca sulla sicurezza.

Tempo di lettura: 3 minuti.

Apple ha subito una sconfitta significativa nella sua battaglia legale contro Corellium, una società che vende dispositivi iOS virtuali senza autorizzazione. Un tribunale degli Stati Uniti ha stabilito che Corellium non viola i diritti d’autore di Apple con i suoi prodotti.

La causa tra Apple e Corellium

Apple ha accusato Corellium di fornire attivamente agli hacker e ai malintenzionati strumenti utili per sviluppare software malevolo. Secondo Apple, Corellium avrebbe anche spinto i suoi clienti a vendere qualsiasi informazione scoperta al miglior offerente, danneggiando Apple e i suoi clienti. Queste affermazioni troverebbero riscontro in alcune comunicazioni interne di Corellium, in cui l’azienda offriva un preventivo alla famigerata DarkMatter, una società informatica con legami con gli Emirati Arabi, noti per la repressione dei diritti umani e dei giornalisti.

Apple sostiene inoltre che Corellium avrebbe venduto il suo software a altre società “nere” del mondo dell’informatica, come Elcomsoft, specializzata in procedure di hacking a carico di iPhone.

La difesa di Corellium

Corellium si difende sostenendo di selezionare con attenzione i propri clienti, escludendo quelli collegati a Paesi sottoposti a “embargo” da parte degli Stati Uniti. La società afferma che il suo obiettivo principale è quello di contribuire alla ricerca sulla sicurezza e di proteggere gli utenti di dispositivi iOS.

Le macchine virtuali iOS di Corellium e la ricerca sulla sicurezza

Corellium sostiene che le sue macchine virtuali che eseguono iOS servono solo per scopi di ricerca sulla sicurezza, e il tribunale concorda. Un collegio di tre giudici ha dichiarato che i prodotti di Corellium “favoriscono il progresso scientifico consentendo la ricerca sulla sicurezza nei sistemi operativi importanti”. Il tribunale ha anche aggiunto che iOS è un “software operativo funzionale che esula dal nucleo del diritto d’autore”.

Conseguenze del verdetto

Di conseguenza, Corellium può continuare a fornire macchine virtuali iOS ai suoi clienti e Apple non potrà fare causa alla società per questo motivo. Nel 2020, un giudice federale aveva già stabilito che Corellium aveva fatto un uso lecito del codice iOS.

Il software di Corellium consente agli esperti di sicurezza di eseguire dispositivi iOS virtualizzati per scopi di ricerca. Non sorprende che Apple sostenga che Corellium venda copie non autorizzate di iOS e aiuti gli hacker a trovare modi per attaccare gli utenti di iPhone e iPad. Questo verdetto potrebbe anche creare un precedente per gli sviluppatori che emulano iOS su altre piattaforme senza essere citati in giudizio.

Dettagli sulle offerte di Corellium

Le macchine virtuali iOS di Corellium sono disponibili tramite abbonamento per clienti aziendali o individuali. Tuttavia, la società esamina ogni richiesta per evitare l’uso del suo software per scopi malevoli. I prezzi variano da 99 a 295 dollari per gli utenti individuali a seconda dell’hardware che devono virtualizzare.

Precedenti tentativi di acquisizione e preoccupazioni sulla sicurezza

Corellium, fondata nel 2017, è stata considerata una svolta nella ricerca sulla sicurezza grazie al suo strumento di virtualizzazione di iOS, che ha reso superfluo l’uso di iPhone fisici con software specializzato per colpire e produrre iOS. Apple aveva tentato di acquisire Corellium nel 2018, ma quest’ultima aveva rifiutato l’offerta.

Tuttavia, questo strumento di virtualizzazione, sebbene creato per scopi leciti, può essere utilizzato per individuare e sfruttare bug, permettendo a malware di agire indisturbati. Apple ha presentato un documento di oltre 500 pagine che mostra come il tool di Corellium faciliti la vita ai malintenzionati e renda più probabile lo sviluppo di malware che minacciano la sicurezza e la privacy degli utenti iPhone.

In conclusione, il verdetto del tribunale rappresenta un importante sviluppo nella disputa tra Apple e Corellium. Sebbene la questione della sicurezza rimanga un argomento di preoccupazione, il diritto al “fair use” della tecnologia di Corellium prevale nella decisione della corte. Il futuro della virtualizzazione iOS e delle sue implicazioni sulla sicurezza e sul diritto d’autore rimane un tema di dibattito nel settore tecnologico.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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