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X conferma l’utilizzo di dati pubblici per addestrare i suoi modelli IA

Tempo di lettura: 2 minuti. X conferma l’utilizzo di dati pubblici, non privati, per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, secondo le recenti modifiche alla sua politica sulla privacy.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Recentemente, la piattaforma di social media X ha aggiornato la sua politica sulla privacy, confermando che utilizzerà i post degli utenti per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Questa mossa è stata per la prima volta notata e documentata pubblicamente da Alex Ivanovs di Stackdiary, che ha anche coperto altri aggiornamenti delle politiche sulla privacy negli ultimi mesi, inclusi cambiamenti simili che influenzano gli utenti di Zoom.

X utilizza i tuoi dati per addestrare la sua IA

In una risposta a un post sulle modifiche pubblicato da X News Daily, un account X che copre notizie relative a X sulla piattaforma, Elon Musk ha confermato: “Solo dati pubblici, non DM o qualsiasi cosa privata”. Questa affermazione sottolinea che la piattaforma utilizzerà solo dati pubblici, escludendo messaggi diretti o altre informazioni private, per addestrare i suoi modelli IA.

Gli utenti sono stati avvisati per anni che se non stanno pagando per un prodotto, essi stessi potrebbero diventare il prodotto. Questo sembra essere il caso per gli utenti di X, che ora vedono se stessi contribuire con i dati per addestrare i modelli della piattaforma. Tuttavia, rimane poco chiaro se gli utenti di X Premium (precedentemente Twitter Blue) siano soggetti agli stessi termini o se beneficino di misure di privacy potenziate come standard.

Il misterioso progetto xAI

Ivanovs ha anche fatto notare l’ultima impresa di Musk, il misterioso xAI, che attualmente afferma: “L’obiettivo di xAI è comprendere la vera natura dell’universo”, promettendo di condividere più informazioni più avanti nell’anno. Nonostante sia una entità separata da X Corp, l’azienda dietro la piattaforma di social media, il sito web di xAI suggerisce che lavorerà a stretto contatto con altre aziende di Musk, inclusi X e Tesla. Ivanovs ipotizza che i dati di X potrebbero finire nelle mani di xAI per scopi di addestramento.

Attualmente, ottenere commenti dalla piattaforma continua ad essere una sfida, con l’email della stampa di X che restituisce risposte automatiche di un’emoji a forma di escremento, in assenza di veri addetti stampa.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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