Categorie
Editoriali

Salvini viola la privacy di un presunto spacciatore tunisino? Non è proprio così

Tempo di lettura: < 1 minuto.

Salvini citofona e viola la privacy di un cittadino tunisino da lui pubblicamente indicato come un presunto spacciatore. Questo è il titolo di tutte le maggiori testate nazionali sulla azione dimostrativa del leader della Lega che ha citofonato ad una abitazione dove, su indicazione di alcune signore, ci sarebbe ogni giorno un presunto spaccio di droga. Ecco il video con il commento della deputata del Partito Democratico Alessia Morani

Secondo la Morani, Salvini citofona facendo il cognome ed esponendo il cittadino “incriminato” ad una gogna mediatica. Matteo Salvini ha agito come le Iene e come Brumotti, ma la differenza sostanziale risiede nella produzione del video. I servizi televisivi citati non sono in diretta e vengono montati oscurando le persone. Chi ha fatto l’errore, aldilà del discutibile gesto di Salvini, sono i media che non hanno tutelato l’identità del cittadino vittima dell’incursione di Salvini.

Una scena inaudita commenta la giornalista Arianna Ciccone di Valigia Blu, dando ragione a La Repubblica, che invece è tra i maggiori responsabili della violazione della privacy del cittadino tunisino. Non è un caso infatti che a diffondere l’evento a milioni di persone, a cui hanno assistito un centinaio di persone al massimo, sia stato il quotidiano polarizzato a sinistra. E non è un caso che per colpire l’avversario politico, si sia letteralmente calpestato il diritto di un immigrato. Non  sarà normale quello che fatto Salvini, ma è un reato quello di cui si è macchiata la stampa contaminata dalla politica.  

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version