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ACN copia e incolla da Accenture il Piano Strategico Nazionale di Cybersicurezza?

Tempo di lettura: 2 minuti. Soldi presi in prestito dall’Europa e piani di spesa stabiliti da una multinazionale americana? Questo è il ruolo dell’agenzia italiana di sicurezza informatica?

Tempo di lettura: 2 minuti.

Ci sono poche risorse, tutte valide però. Questo è il motivo per cui il piano strategico nazionale puzza di collaborazionismo con le multinazionali del settore che ovviamente non sono italiane bensì statunitensi come più volte è stato denunciato da Matrice Digitale.

Michele Pinassi ha scoperto “la falla” di uno strano copywriter del piano strategico nazionale annunciato in pompa magna da ACN attraverso i suoi media preferiti con interviste esclusive.

Quello che però ACN non ha riferito al pubblico è che il tanto decantato piano strategico nazionale sia stato redatto da Nadia Gullo di Accenture come dimostrano i metadati del PDF distribuito al Pubblico, sul sito Nazionale dell’Agenzia. A parte gli sfottò della comunità informatica, attaccata spesso da ACN attraverso pareri di esperti sui suoi house organ, noti oramai al grande pubblico, dove sontuosamente si tende ad ingigantire le epiche gesta dei paladini nazionali della sicurezza informatica ed allo stesso tempo smentire le critiche a suon di carte bollate e sontuose citazioni accademiche. Non ultimo il caso del ricercatore che ha segnalato una grave falla ad ACN ed è stato trattato come se fosse un criminale, tesi giudicata corretta da Andrea Conti su Repubblica che ha confermato lo status criminale ex legis per chi segnala falle per scopi utili al Paese.

Nadia Gullo non è stata assunta in ACN oppure non ha aggiornato il profilo LinkedIn e risulta in Accenture

A rincarare la dose, il Pietro di Maria che, citando Pinassi, spiega al pubblico che c’è stata una modifica al PDF dove poi risulta ACN e da una lezione ai più alti esperti del Governo in materia di Sicurezza Informatica sul fatto che per “cambiare i metadati non c’è bisogno di creare un nuovo documento”.

Di Maria non sa che la cyber security nulla ha a che vedere con una base di patente europea del computer, oppure ad ACN manca proprio la base?

Il secondo file è stato prodotto per correre ai ripari dopo la segnalazione di Pinassi, ed è una copia dell’originale, fatta incorporando il vecchio file ed esportandolo in pdf e creando nuovi metadati a nome di ACN.

Un paese da Terzo Mondo è l’Italia, vittima del metodo che da anni impoverisce l’Africa. Si fa prestare i soldi dall’Europa e si potenzia con l’aiuto di multinazionali straniere. Questo non fa altro che appiattire il capitale umano interno, rendendolo ostaggio di interessi esteri, e subordinare le attività di formazione alle esigenze richieste, senza fornire una forma mentis sull’innovazione.

Sono mesi che dagli atti di ACN emerge una lottizzazione della Sicurezza Informatica del Nostro Paese, già denunciata più volte da Matrice Digitale per i rapporti malsani nell’equazione meloniana di sovranismo digitale sempre più riferito all’atlantismo ed alla subordinazione dei sistemi di difesa nazionali a quelli di aziende estere e che mira addirittura a coprire anche l’aspetto dell’informazione.

In un paese con un minimo di decenza e rispetto nei confronti di se stesso, un caso del genere sarebbe da approfondire alle alte sfere di Governo con un’inchiesta parlamentare, ma l’attuale politica di Governo è chiaramente orientata a conservare l’imprinting draghiano come analizzato nei mesi precedenti da Matrice Digitale.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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