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Account verificati alimentano la disinformazione su X?

Tempo di lettura: 2 minuti. La piattaforma X di Elon Musk è sotto esame per la diffusione di disinformazione riguardo al conflitto tra Israele e Hamas, con account “verificati” che giocano un ruolo chiave.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Gli account “verificati” sulla piattaforma X di Elon Musk hanno diffuso quasi tre quarti dei 250 post più virali contenenti disinformazione comune riguardo alla guerra tra Israele e Hamas, secondo uno studio pubblicato da NewsGuard, una società che ha collaborato con la Commissione Europea su iniziative contro la disinformazione.

Il nuovo sistema di verifica

Dopo aver acquistato Twitter quasi un anno fa, Musk ha rivisto il sistema di assegnazione dei “blue checkmarks”, permettendo a chiunque paghi 8 dollari al mese di essere “verificato”. Gli account precedentemente verificati come notevoli e autentici hanno visto rimuovere i loro checkmarks.

Risultati dello studio

Durante la prima settimana del conflitto (7-14 ottobre), NewsGuard ha analizzato i 250 post più impegnati che promuovevano una delle 10 false narrazioni legate alla guerra. I risultati hanno mostrato che 186 di questi 250 post, ovvero il 74%, erano stati pubblicati da account verificati da X. Complessivamente, i post che promuovevano questi miti hanno ricevuto 1.349.979 interazioni e sono stati visti più di 100 milioni di volte in tutto il mondo in una sola settimana.

Reazione di Musk

Musk ha criticato NewsGuard in alcuni post, definendola una “truffa” che “dovrebbe essere immediatamente sciolta”. Ha commentato che qualsiasi cosa con un nome che sembra provenire da un romanzo di Orwell non dovrebbe mai essere fidata.

Coinvolgimento europeo

NewsGuard ha lavorato con la Commissione Europea sul Codice di Pratica sulla Disinformazione dell’UE, un sistema volontario a cui Twitter si era unito prima dell’acquisto da parte di Musk. Musk ha ritirato la sua piattaforma dal patto contro la disinformazione nel maggio 2023. Un studio condotto per l’UE ha rilevato che la disinformazione è più diffusa su X rispetto a Facebook e ad altre reti sociali. Il Commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha avvertito Musk la scorsa settimana che X potrebbe affrontare sanzioni ai sensi del nuovo Digital Services Act se non interviene per fermare la diffusione della disinformazione su Israele/Hamas.

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