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L'Altra Bolla

Dall’agenda al “metodo” Draghi. Siamo sicuri che sia quello giusto?

Tempo di lettura: 3 minuti. Dopo mesi ad ascoltare i nostalgici di Draghi che invocavano la sua agenda senza aver conferma della sua partecipazione, si passa al metodo. Abbiamo provato a fare un’analisi dei successi enunciati da un parte della stampa.

Tempo di lettura: 3 minuti.

Continua il dibattito televisivo in occasione delle elezioni del 25 settembre. Dopo un mese che si è parlato dell’agenda Draghi e di proporre una nuova coalizione di governo, a qualcuno è sorta spontanea la domanda “ma Draghi è d’accordo?“.

La risposta è stata no, ma subito si è rilanciata la comunicazione sul tema che bisogna impostare il metodo Draghi. Dall’agenda al metodo, e questo cambio di rotta ha messo in evidenza che per più di un mese abbiamo assistito invece ad un dato falsato della voglia di avere Draghi al Governo nonostante l’impegno della destra e del Movimento Cinque Stelle nel fargli cadere la maggioranza utile a portare avanti il “Governo dei Migliori“. Il nome di Draghi è stato utilizzato per macinare consensi in quell’elettorato nostalgico dell’attuale Premier e Matrice Digitale ha invitato i lettori a riflettere sul dato viziato che si è utilizzato nelle ricerche che invece hanno descritto una operazione nostalgia dettata dal popolo.

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Nell’ultimo periodo è uscito un dato sul bilancio di un anno di Draghi, descritto come il miglior periodo di crescita degli ultimi anni. Che Draghi conosca bene il sistema monetario e finanziario che regolamenta l’Unione Europea dove ne è stato governatore della BCE, ma è anche vero che ci sono due considerazioni da fare:

E’ tutta farina del sacco di Draghi?

Sul primo punto è giusto rispondere che è difficile dare i meriti o toglierli, ma effettivamente non è giusto non considerare che gli effetti di un Governo siano stati anche merito del Conte 2 che, tra Superbonus e fondi a pioggia, compreso il reddito di cittadinanza, ha gonfiato l’economia ed il commercio nel paese.

A questo dato andrebbe anche aggiunto il calcolo dell’inflazione che è cresciuta da quando si è insediato proprio Draghi ed è continuata a schizzare fino al dato dell’8,6 per cento e la BCE ha aumentato i tassi di interesse proprio per far fronte al problema dei consumi, ma è da vedere se funzionerà visto che la percentuale prevista è stata raddoppiata. Proprio su questo passaggio, Draghi ha espresso dissenso ed ha chiesto un paracadute agli stati che andranno in difficoltà senza subire troppi effetti come in Grecia.

Siamo sicuri che la crescita sia stata realmente positiva?

Altro aspetto che Draghi ha fatto uno scostamento di bilancio per più di 100 miliardi aumentando il debito pubblico del paese, per questo nasce la diatriba tra Meloni che è contraria a nuove misure simili ed altri insistono che è urgente, e comunque per capire nel merito quanto il Governo Draghi ed il secondo Governo Conte abbiano raggiunto risultati veramente straordinari in questi anni, dobbiamo tener conto del da dove si partiva e del dove si arriverà: dal 2020 al 2023, e non dal 2021 ad oggi.

Altrimenti narriamo quello che fa comodo alla propaganda, utilizzando le carte truccate.

Visto che il calcolo è basato su una previsione, c’è anche da evidenziare che, secondo tutti gli analisti, al 2023 sarà del solo 1,4% più ricca e produttiva di quella pre-Covid, mentre il resto dell’area dell’euro sarà cresciuta del doppio, si prevede un 2,8%.

Il metodo è quello utile al paese o al Patto Atlantico?

Se proporre il metodo Draghi significa cavalcare delle azioni senza proporre oppure valutare strategie che vengono proposte dall’estero non fanno parte di una strategia partorita dall’individuo, ma da una squadra dove tra l’altro si ha un ruolo marginale e questa considerazione non aiuta a dare onore ad un professionista che avrebbe dovuto risolvere i problemi del Paese, ma che invece lo ha lasciato con il razionamento energetico, l’inflazione alle stelle ed una economia di guerra senza annunciarla, anzi, se i problemi economici del paese derivano dalla crisi del gas, anche su questo Draghi aveva rassicurato che non avrebbe inciso sulla nostra economia.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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