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Meta sotto attacco in Norvegia per la pubblicità mirata

Tempo di lettura: 2 minuti. Meta affronta un duro colpo in Norvegia, dove il suo tentativo di ottenere un’ingiunzione contro un divieto di pubblicità comportamentale senza consenso è stato respinto, segnando una vittoria significativa per i diritti di protezione dei dati.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Meta, la nota azienda di tecnologia, ha subito un duro colpo in Norvegia, dove il suo primo tentativo di ottenere un’ingiunzione contro il divieto imposto dall’autorità norvegese per la protezione dei dati (Datatilsynet) è fallito. Il divieto, che riguarda la pubblicità comportamentale senza consenso, è stato imposto a luglio e prevede multe giornaliere in caso di mancata conformità.

Meta ha perso il primo round nella battaglia legale contro l’autorità norvegese per la protezione dei dati, Datatilsynet. Il tribunale distrettuale di Oslo ha respinto gli argomenti di Meta, sostenendo invece l’autorità norvegese. Questa decisione rappresenta una significativa vittoria per i diritti di protezione dei dati degli individui, come sottolineato dal direttore generale del DPA, Line Coll.

Sviluppi recenti

Meta si trova ora in una posizione difficile, con multe giornaliere che continuano ad accumularsi per non aver rispettato il divieto di eseguire annunci pubblicitari che tracciano e profilano gli utenti locali senza il loro consenso. Le multe, che hanno iniziato ad accumularsi dal 14 agosto, hanno già superato i 2 milioni di dollari, sebbene nessuna somma sia stata ancora riscossa.

Prospettive future

Nonostante la decisione avversa, Meta ha la possibilità di fare appello a un tribunale superiore, anche se non ha ancora confermato se seguirà questa strada. Nel frattempo, l’azienda ha annunciato l’intenzione di trasferire tutti gli utenti dell’UE e dello SEE alla base legale del GDPR per il consenso, collaborando con la Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) per facilitare questo processo.

La situazione attuale evidenzia le crescenti tensioni tra le grandi aziende tecnologiche e le autorità di regolamentazione europee in materia di protezione dei dati. Mentre Meta sta cercando di adattarsi alle nuove regolamentazioni, le autorità norvegesi stanno adottando una posizione ferma per proteggere i diritti e la privacy dei cittadini. Questa vicenda sottolinea l’importanza di una regolamentazione efficace nel settore della pubblicità online e potrebbe segnare un punto di svolta significativo nella lotta per la protezione dei dati personali.

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