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Anonymous 2 giorni e 2 operazioni: una fake e l’altra utile al contrasto della censura russa

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Il collettivo Anonymous continua a sferrare attacchi all’infrastruttura di rete russa con azioni mediaticamente forti. Il collettivo in questi giorni di guerra tra Russia e Ucraina ha provveduto a distribuire degli attacchi DDOS su larga scala, buttando giù i siti governativi tra cui quello del Cremlino.

Attenzione, per amore di verità, non bisogna confondere la pubblicazione di una tabella dei DNS come un hacking ai Servizi Segreti Russi.

Quanto pubblicato da Anonymous non è altro che un’operazione molto facile da eseguire (foto in basso) di risoluzione degli indirizzi ip partendo dai nomi di dominio. Il fatto che siano stati pubblicati gli indirizzi di rete dei server non vuol dire che siano stati presi anche i dati sensibili.

Sarebbe paradossale, inoltre, che in caso di hack dei server russi dei Servizi e del Parlamento, i russi abbiano lasciato dati sensibili esposti. Questa teoria oggi è valida, ma potrebbe mutare nei prossimi giorni e per quanto ne sappiamo fino ad oggi non sono trapelati codici militari o informazioni sensibili e non sono stati buttati giù servizi essenziali. Quello che invece va elogiato ed apprezzato dell’operazione di Anonymous è certamente l’aspetto mediatico e l’attività di propaganda e di informazione nei media russi su cui prova costantemente ad inoltrare informazioni senza censura.

Aldilà degli attacchi che hanno creato pochi danni, rispetto al potenziale di una guerra cibernetica, l’attività d Anonymous sicuramente più efficace dal punto di vista della propaganda è stata quella di prendere il controllo del palinsesto televisivo di una emittente russa con il fine di diffondere notizie con un taglio giornalistico diverso dalla narrazione governativa che Putin fornisce ai suoi cittadini utilizzando mezze verità o distorsioni complete della realtà.

In poche parole, il lavoro di Anonymous non è prezioso in ambito militare, ma utile all’occidente per due motivi: sia perché crea scompiglio sia perché rende l’idea sui social di una guerra vinta sul piano cibernetico quando però non è così: in questi giorni, soprattutto prima del conflitto, la Russia ha eseguito azioni militari di primissimo piano.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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