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ENI taglia i fondi, Orsini è stato eliminato dalla LUISS. C’è lo zampino della Tocci?

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Alessandro Orsini, come anticipato da Matrice Digitale pochi giorni fa, doveva essere eliminato ed è stato fatto fuori dalla sua università. Il docente della LUISS ha perso il suo prestigioso incarico, sconosciuto ai più prima del conflitto bellico, ed ora è a piede libero dal mondo accademico.

Leggi articolo Orsini deve essere eliminato

L’Osservatorio del Professore è stato chiuso dall’Eni , che ne ha tagliato i fondi, ed il pensiero non può che aprire una probabile direzione di potere dove lo scontro tra Orsini e la direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, Nathalie Tocci, membro del consiglio di amministrazione di ENI per conto del Governo Italiano, sui media ha sempre portato ad una sonora vittoria del professore.

Non è un caso che la Tocci, antagonista principale della prima ora di Orsini sia stata indicata in quota PD e che la storia di Orsini nella LUISS sia iniziata nel momento in cui l’ENI, suo sponsor all’interno dell’ateneo, ha iniziato a stipulare contratti in quota maggiore per approvvigionarsi del gas russo.

Tpi ha già raccontato tutto in merito

La cacciata di Orsini era nell’aria, già da quando la LUISS ha iniziato a subire pressioni dai suoi detrattori presenti nei media, tra cui la Tocci, sui social e nei palazzi del potere. Orsini, in virtù di queste pressioni, da due settimane aveva alzato il tiro contro il Governo ed è stato autore di alcune dichiarazioni considerate “ignobili“.

Dopo la sua dichiarazione sulla “migliore condizione dei bambini in dittatura rispetto che in guerra”, Orsini ha alzato il tiro nella puntata di Accordi e Disaccordi prodotta dal Fatto Quotidiano dove ha sollevato dubbi sulle intenzioni di Hitler nel volere la guerra mondiale che tutti conosciamo per le sue atrocità.

Dopo l’ennesima polemica social scoppiata proprio per quest’ultima dichiarazione, la LUISS lo ha estromesso dal suo incarico comunicandolo.

Giusto cacciarlo?

Da un punto di vista democratico non sembrerebbe, ma non si può trascurare la serie di errori commessi dal professore universitario tra cui il divagare troppo spesso su argomenti non strettamente correlati al conflitto ucraino.

Una dichiarazione come quest’ultima su Hitler, diversa da quella sulla dittatura che è stata ampiamente strumentalizzata dai media, ha fatto in modo che il professore non potesse aprire un discorso storico in un confronto televisivo concentrato su altro.

La battaglia da lui dichiarata vinta nel mentre acquisiva la visibilità che gli veniva negata, lo ha portato a perdere la guerra.

Sintomi di mitomania?

Chissà, ma è chiaro il burnout nel saper gestire l’improvviso successo acquisito è molto probabile, così come le voci degli ultimi giorni di un suo coinvolgimento politico in qualità di consulente del leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte siano state il motivo di allontanamento.

Cacciato dalla LUISS, adesso Orsini ha tutte le carte in regola per scendere in politica perché c’è bisogno di dover “salvare il Paese da una deriva antidemocratica“. Sembra uno slogan stile berlusconiano dei primi anni 90, ma la scusa servita all’ex docente non può essere interpretata in modo netto, solo come un attacco alle sue idee, ma anche al non saper gestire il suo consenso.

Che l’abbia rovinato la sua vicinanza a Travaglio? Può darsi, fatto sta che non avendo più un incarico di prestigio pertinente le tematiche belliche, Orsini non dovrebbe nemmeno essere chiamato più in RAI in qualità di esperto riconosciuto da un ruolo istituzionale.

Doveva essere eliminato ed è stato eliminato. Oppure si è eliminato da solo? La propaganda ha vinto la sua battaglia, mostrando il suo volto ed il suo potere in un momento dove le tv aprono agli interventi degli esponenti filorussi.

Leggi l’analisi sulla propaganda occidentale

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iPhone 15 Pro nuovo microprocessore consentirà ai pulsanti a stato solido di funzionare quando il dispositivo è spento o senza batteria

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Tempo di lettura: 2 minuti. Secondo una fonte che ha condiviso i dettagli sui forum di MacRumors, l’iPhone 15 Pro e il Pro Max utilizzeranno un nuovo microprocessore ultra a basso consumo che consentirà a determinate funzionalità, come i nuovi pulsanti a stato solido capacitivi, di rimanere attivi anche quando il telefono è spento o senza batteria.

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iPhone SE
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Introduzione: Il prossimo modello di iPhone di Apple, l’iPhone 15 Pro, sta per essere lanciato sul mercato e sembra che ci siano alcune nuove funzionalità innovative che renderanno il dispositivo ancora più interessante per gli appassionati della tecnologia. Secondo una fonte affidabile, l’iPhone 15 Pro e il Pro Max includeranno un nuovo microprocessore ultra a basso consumo che consentirà ai pulsanti a stato solido capacitivi di funzionare anche quando il dispositivo è spento o senza batteria.

Il nuovo microprocessore sostituirà la modalità a basso consumo attuale di Apple

Secondo la fonte anonima, il nuovo microprocessore sostituirà la modalità a basso consumo attuale di Apple che consente di localizzare un iPhone tramite Find My dopo che è stato spento o per un massimo di 24 ore se la batteria è esaurita. Inoltre, consente di utilizzare la modalità Apple Pay Express fino a cinque ore dopo che la batteria si è esaurita. Il nuovo chip si occuperà di queste funzioni esistenti e anche di alimentare i pulsanti a stato solido, inclusi un pulsante “azione” che sostituirà l’interruttore di silenzio. Il microprocessore “rileverà immediatamente le pressioni, le tenute dei pulsanti capacitivi e persino rileverà la propria versione del 3D Touch con il nuovo pulsante di aumento/diminuzione del volume, il pulsante di azione e il pulsante di accensione, mentre il telefono è spento o spento”, ha dichiarato il suggeritore.

Test delle nuove funzionalità capacitivi a basso consumo

La fonte afferma inoltre che le nuove funzionalità capacitivi a basso consumo sono attualmente in fase di test con e senza feedback Taptic Engine mentre il telefono è spento, ma non quando la batteria è completamente esaurita. Tuttavia, “è altamente incerto se questo particolare arriverà in produzione, ma sta venendo testato”, ha aggiunto la fonte.

Funzionalità personalizzabili per i pulsanti del volume

La fonte afferma di aver visto due versioni funzionali del nuovo pulsante di volume unificato che consentono di regolare il volume più velocemente in base alla pressione o di regolare il volume scorrendo su e giù sul pulsante con un dito. Non si sa quale metodo verrà adottato per la versione finale, ma questi controlli possono essere personalizzati dall’utente tramite il software.

Esclusiva per i modelli iPhone 15 Pro

Come già emerso in precedenza, i pulsanti a stato solido capacitivi saranno disponibili esclusivamente per i modelli iPhone 15 Pro, mentre i modelli standard di iPhone 15 conserveranno il meccanismo tradizionale dei pulsanti. Inoltre, l’iPhone 15 Pro potrebbe avere un pulsante personalizzabile al posto dell’interruttore di silenzio e un pulsante di volume unificato o “rocker” al posto dei pulsanti di volume separati.

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Biden firma ordine esecutivo che limita l’uso di spyware commerciali

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Tempo di lettura: 2 minuti. Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, firma un ordine esecutivo che restringe l’uso di spyware commerciali da parte delle agenzie governative federali, per contrastare i rischi per la sicurezza e i diritti umani.

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Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato lunedì un ordine esecutivo che limita l’uso di spyware commerciali da parte delle agenzie governative federali. L’ordine afferma che l’ecosistema degli spyware “pone significativi rischi di controspionaggio o di sicurezza per il governo degli Stati Uniti o significativi rischi di uso improprio da parte di un governo straniero o una persona straniera”.

L’ordine esecutivo e i criteri di restrizione

L’ordine esecutivo mira a garantire che l’uso di tali strumenti da parte del governo avvenga in modo coerente con il rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani e delle norme e valori democratici. A tal fine, l’ordine stabilisce i vari criteri in base ai quali gli spyware commerciali potrebbero essere squalificati per l’uso da parte delle agenzie governative statunitensi.

Promozione della cooperazione internazionale

La Casa Bianca ha dichiarato in un comunicato: “Questo ordine esecutivo servirà anche come base per approfondire la cooperazione internazionale al fine di promuovere un uso responsabile della tecnologia di sorveglianza, contrastare la proliferazione e l’abuso di tale tecnologia e stimolare la riforma del settore”.

Gli spyware commerciali e il rischio per la sicurezza nazionale

Circa 50 funzionari governativi statunitensi in posizioni di alto livello situati in almeno 10 paesi sono stimati essere stati infettati o presi di mira da tali spyware fino ad oggi, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Sebbene l’ordine non arrivi a un divieto totale, la situazione evidenzia come strumenti di sorveglianza sofisticati e invasivi vengano sempre più utilizzati per accedere a dispositivi elettronici in remoto e estrarre informazioni preziose senza il consenso o la conoscenza delle vittime.

L’uso di spyware da parte delle agenzie governative statunitensi

L’ordine esecutivo lascia aperta la possibilità che altri tipi di dispositivi spyware, tra cui gli IMSI catcher, possano essere utilizzati dalle agenzie governative per raccogliere informazioni preziose. Tuttavia, è anche un riconoscimento del ruolo cruciale che l’industria degli spyware in vendita svolge nelle operazioni di raccolta di informazioni, pur costituendo un crescente rischio per la sicurezza nazionale e il controspionaggio nei confronti del personale governativo.

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Malware IcedID cambia obiettivo: dal furto bancario alla distribuzione di ransomware

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Tempo di lettura: 2 minuti. Diverse minacce informatiche utilizzano due nuove varianti del malware IcedID, che abbandona le funzionalità legate al furto bancario online per concentrarsi sulla distribuzione di ransomware

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Numerosi attori delle minacce sono stati osservati nell’uso di due nuove varianti del malware IcedID con funzionalità limitate, che eliminano quelle relative alle frodi bancarie online. IcedID, conosciuto anche come BokBot, è nato come trojan bancario nel 2017 ed è in grado di distribuire ulteriori malware, tra cui il ransomware.

Le nuove varianti di IcedID e le loro funzioni

Secondo un nuovo rapporto pubblicato da Proofpoint, una delle nuove versioni è una variante Lite, precedentemente segnalata come payload distribuito dal malware Emotet nel novembre 2022. A febbraio 2023, è stata inoltre osservata una variante Forked di IcedID. Entrambe queste varianti sono progettate per distribuire una versione Forked di IcedID Bot che esclude le funzionalità di web inject e backconnect, tipicamente utilizzate per le frodi bancarie.

Cambio di obiettivo e distribuzione del malware

Proofpoint rileva che è probabile che un gruppo di attori delle minacce stia utilizzando queste varianti modificate per far evolvere il malware, passando dall’essere un tipico trojan bancario e concentrarsi sulla distribuzione di payload, tra cui la distribuzione di ransomware. La campagna di febbraio è stata collegata a un nuovo gruppo chiamato TA581, che distribuisce la variante Forked utilizzando allegati di Microsoft OneNote compromessi. Un altro malware utilizzato da TA581 è il loader Bumblebee.

Campagne e possibili collaborazioni tra gruppi

La variante Forked di IcedID è stata impiegata in sette diverse campagne finora, alcune delle quali condotte da broker di accesso iniziale (IAB). L’utilizzo di infezioni Emotet preesistenti per distribuire la variante Lite ha sollevato la possibilità di una potenziale partnership tra gli sviluppatori di Emotet e gli operatori di IcedID.

L’evoluzione del malware nel panorama delle minacce

Gli esperti di Proofpoint affermano: “Sebbene storicamente la funzione principale di IcedID fosse quella di un trojan bancario, la rimozione delle funzionalità bancarie si allinea al cambiamento del panorama delle minacce, che si allontana dai malware bancari e si concentra sempre di più su loader per infezioni successive, tra cui il ransomware”.

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