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Sicurezza Informatica

Garante Privacy intensifica revisione dei sistemi di Intelligenza Artificiale

Tempo di lettura: 2 minuti. Il Garante italiano pianifica un approfondimento dei sistemi di intelligenza artificiale, un’operazione che segue il breve divieto di ChatGPT

Tempo di lettura: 2 minuti.

In risposta al crescente interesse per le piattaforme di intelligenza artificiale, l’autorità italiana per la protezione dei dati, Garante, ha annunciato di voler rafforzare l’analisi di tali sistemi. Questo intervento segue la temporanea messa al bando del bot di chat di OpenAI, ChatGPT, avvenuta nel marzo scorso.

Il Garante rafforza l’attenzione su AI

Tra le 31 autorità nazionali per la protezione dei dati che supervisionano il regime di privacy dei dati europeo noto come GDPR (General Data Protection Regulation), il Garante italiano si è dimostrato uno degli enti più proattivi. Questa organizzazione ha già preso provvedimenti significativi contro varie società legate all’intelligenza artificiale, tra cui il bando del chatbot Replika, la multa all’azienda di software di riconoscimento facciale Clearview AI e le restrizioni a TikTok in Europa.

Nel marzo 2023, il Garante ha temporaneamente messo al bando il bot ChatGPT, sviluppato da OpenAI e supportato da Microsoft Corp, a causa di sospette violazioni delle norme sulla privacy.

L’Intensificazione della Revisione delle Applicazioni AI

Agostino Ghiglia, membro del consiglio del Garante, ha dichiarato: “Pianifichiamo di avviare una revisione di ampia portata delle applicazioni AI generative e di machine learning disponibili online perché vogliamo capire se questi nuovi strumenti stanno affrontando problemi legati alla conformità con le leggi sulla protezione dei dati e sulla privacy – e avvieremo nuove indagini, se necessario.”

Il successo di ChatGPT ha spinto giganti tecnologici come Alphabet e Meta a promuovere le proprie versioni, mentre legislatori e governi di tutto il mondo stanno dibattendo nuove leggi che potrebbero richiedere anni per essere attuate. Di fronte a queste evoluzioni, l’autorità italiana sta cercando di arruolare tre consulenti in AI, consapevole dell’evoluzione rapidissima di questi strumenti.

L’Uso di Leggi Esistenti per Controllare l’AI

L’iniziativa del Garante è l’ultimo esempio di come alcuni regolatori stiano sfruttando le leggi esistenti per controllare una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il modo in cui società e imprese operano. In effetti, nel suo intervento su ChatGPT, il Garante ha utilizzato disposizioni del GDPR, in particolare quelle che proteggono i minori e garantiscono agli individui il diritto di richiedere l’annullamento e di opporsi all’uso dei loro dati personali.

Dopo l’intervento del Garante, il produttore di ChatGPT, OpenAI, ha apportato modifiche al suo chatbot per riconquistare la conformità.

Il Futuro della Regolamentazione dell’AI

Ci vorranno anni perché eventuali nuove leggi che regolano l’AI entrino in vigore. “È per questo che abbiamo deciso di agire rapidamente con ChatGPT”, ha detto Ghiglia. L’intensificazione delle attività di revisione del Garante indica chiaramente l’importanza che l’entità attribuisce al rispetto della privacy dei dati in un mondo sempre più digitalizzato.

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