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Sicurezza Informatica

Il Ransomware group Conti si scusa con gli arabi: paura o diplomazia?

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Immaginate un temibile gruppo di hackers russi che mette a soqquadro le reti aziendali e governative di mezzo mondo, criptandone i dati sensibili ed estorcendo il denaro tramite l’antica tecnica dell’estorsione. Adesso immaginate che questa organizzazione criminale chieda scusa pubblicamente per aver diffuso informazioni delle sue vittime.

E’ accaduto un qualcosa di singolare secondo quanto riportato da Lorenzo Bicchierai su Vice: il ransomware group Conti ha chiesto pubblicamente scusa alla famiglia reale araba ed agli emiri di Qatar e Emirati Arabi Uniti. Un episodio mai visto prima d’ora e verificando la notizia nel dark web, il sito onion dei cybercriminali non solo ha rimosso la rivendicazione del leak alla gioielleria Graff di Londra, ma ha anche cancellato il comunicato che risulta non visibile nella piattaforma utilizzata dai criminali per lanciare le loro richieste estorsive.

Tra i soggetti colpiti dalla diffusione dei dati alla nota gioielleria della capitale inglese non ci sono solo personaggi famosi come Trump ed il calciatore Bechkam, ma figurano membri della famiglia reale saudita, del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti.

La richiesta di scuse

Le scuse, trovabili sia nell’articolo di Vice che su alcuni profili Twitter di esperti del settore, sono state motivate dalla mancata revisione preventiva dei dati trafugati e dall’intenzione del gruppo di hacker russi di “combattere la neoliberista plutocrazia di USA-UK-EU che mentre il mondo soffre ed è sempre più sotto sorveglianza, i ricchi si dedicano al lusso”.

Cosa non torna. L’analisi

Mentre alcuni hanno sospettato che gli Hacker se la siano fatta addosso per eventuali ritorsioni da parte delle squadre della morte ingaggiate, in silenzio o meno, dagli arabi in giro per il mondo, c’è chi ha fatto notare che sempre lo stesso ransomware group è stato protagonista in precedenza di attacchi verso i Sauditi.

Quello che si deduce, invece, è molto probabilmente un passo falso della Russia in qualità di governo ed intelligence. Il primo passaggio da analizzare è quello che l’azione di escludere gli arabi dal contesto “neoliberista e plutarchico” non solo è un errore storico, ma anche sociologico visto che appena si pensa alle famiglie reali arabe, vengono in mente il lusso e lo sfarzo.

Secondo punto è che il passo indietro di un gruppo abbastanza rinomato nel settore delle estorsioni online collegato a precise coordinate geografiche, Russia in questo caso, non solo manda all’aria la sua copertura di gruppo anonimo e slegato dalle attività vicine all’intelligence russa, ma fa intendere che ad aver disposto questo plateale passo indietro siano stati gli stessi servizi segreti russi, che hanno mostrato la debolezza di correre ai ripari per evitare incidenti diplomatici e geopolitici.

Una perdita di credibilità, quindi, per Conti che ha mostrato un’etica simile a quella di Anonymous, quando la sua credibilità è affermata solo ed esclusivamente nel campo della criminalità economica internazionale dove i valori principali sono i soldi.

Per concludere sorridendo, nel comunicato si legge la lettera di scuse a “Sua Altezza Reale Principe Mohammed bin Salman noto in Italia per essere l’autore del “Rinascimento Arabo” e per figurare tra i maggiori finanziatori di Matteo Renzi. Da questa storia, in fin dei conti, si è compresa una sola cosa: guai a far arrabbiare gli arabi, di cui anche gli spietati russi hanno paura.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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