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Sicurezza Informatica

Kaspersky inserito tra le società ostili negli USA. La Germania consiglia di disinstallarlo

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Continuano le polemiche intorno all’antivirus Kaspersky. Il software russo che rileva i malware sui pc di molti computer al mondo è stato inserito nella lista dei software ostili dagli Stati Uniti. L’operazione di schedatura ha interessato diverse società, anche cinesi, ed ha lo scopo di mettere al sicuro lo spazio cibernetico americano da ingerenze statali estere indesiderate.

L’azienda di cybersicurezza con natali russi, che dichiara di avere più di 400 milioni di utenti in tutto il mondo, è stata aggiunta alla lista della Federal Communications Commission di entità limitate venerdì, insieme a due aziende cinesi.

Ora che Kaspersky è sulla lista, che include anche Huawei e China Telecom, alle imprese americane è vietato acquistare i suoi prodotti o servizi utilizzando sussidi federali.

La presidente della FCC Jessica Rosenworcel sostiene che la mossa “aiuterà a proteggere le nostre reti dalle minacce poste da entità cinesi e russe sostenute dallo stato che cercano di impegnarsi nello spionaggio e altrimenti danneggiare gli interessi dell’America“.

Ad onor del vero, questo provvedimento è stato deciso all’epoca dal presidente Trump ed era indirizzato obbligatoriamente alle agenzia di sicurezza del paese. Attuato oggi su larga scala in virtù del conflitto ucraino e della scoperta del malware Daxin di origine cinese. Mentre Eugene Kaspersky ha provato con una lettera a rassicurare gli stati ed i mercati, ed è stata rinnovata la certificazione al software che decreta lo stato di “a prova di pressioni governative, la Germania si è unita al coro dei sospetti e precauzionalmente ha suggerito ai suoi cittadini di disinstallare il prodotto.

Anche l’Italia, secondo le ultime direttive del CSIRT, ha posto all’attenzione della popolazione un potenziale rischio derivante dai software russi.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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