Categorie
Notizie

La nuova forza di cyberdifesa di Singapore: un riflesso della guerra moderna nell’era digitale

Tempo di lettura: < 1 minuto. Il lancio del Servizio digitale e di intelligence di Singapore avviene nel momento in cui il conflitto in Ucraina ha messo in evidenza la guerra informatica e la difesa. Secondo gli analisti, la mossa “potrebbe far sollevare le sopracciglia all’inizio”, ma è anche “proattiva e lungimirante”, e fa parte di una più ampia strategia regionale.

Tempo di lettura: < 1 minuto.

Alla fine del mese scorso Singapore si è unita alla crescente schiera di nazioni asiatiche che cercano di difendere i propri confini digitali con la formazione del Digital and Intelligence Service (DIS) dell’esercito. Con il compito di fornire informazioni tempestive e di salvaguardare lo Stato insulare dalle minacce informatiche, la quarta branca delle Forze armate di Singapore si affianca alle tre tradizionali – esercito, marina e aeronautica – e si occuperà anche di proteggere le reti elettroniche e di agire come sistema di allarme rapido. Le strategie di difesa nell’era digitale sono state costrette ad adattarsi alle esigenze in costante evoluzione della guerra moderna, che ora viene combattuta quasi altrettanto estesamente nel dominio virtuale che per terra, aria o mare. I cyberattacchi sono diventati sempre più comuni, fornendo agli aggressori un modo negabile ma efficace per colpire un avversario sia in tempo di pace che di guerra, come si è visto quest’anno in Ucraina, dove istituzioni governative e finanziarie, sistemi di comunicazione satellitare e altre infrastrutture critiche sono state ripetutamente bersaglio di attacchi informatici. “È sempre più evidente che i Paesi devono affrontare la realtà che gli elementi informatici stanno diventando sempre più prevalenti nella guerra moderna”, ha dichiarato Eleanor Shiori Hughes, analista della difesa presso The Asia Group, una società di consulenza strategica di Washington. Sia gli attori statali che quelli non statali sono diventati sempre più sofisticati nel modo in cui effettuano i cyberattacchi, e questo ha spinto i Paesi regionali a dedicare maggiori risorse per potenziare le loro capacità di difesa elettronica e salvaguardare le loro infrastrutture digitali.

Il Giappone intende aumentare il personale addetto alla cyberdifesa a 5.000 unità entro l’anno fiscale 2027

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version