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Sicurezza Informatica

Marocco: l’hacker verrà estradiato negli USA

Tempo di lettura: 2 minuti. Nella sentenza del 20 luglio, il tribunale marocchino non ha ordinato l’estradizione del criminale francese, ma si è limitato a dichiararsi “favorevole”.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Corte di Cassazione del Marocco ha espresso un “parere favorevole” sull’estradizione del presunto criminale informatico francese Sebastian Raoult negli Stati Uniti, come ha riferito lunedì l’AFP.

Le forze di sicurezza marocchine hanno arrestato Raoult a maggio all’aeroporto di Rabat-Sale; il francese era segnalato dall’Interpol come coinvolto in un caso di pirateria informatica ed è ricercato negli Stati Uniti.

Il tribunale ha giustificato la decisione spiegando che la richiesta di estradizione è stata presentata dagli Stati Uniti “entro i termini previsti dalla legge” e che era accompagnata da tutta la documentazione necessaria, come un mandato di arresto e informazioni sul sospettato.

Tuttavia, la decisione di estradare può essere presa solo dal Primo Ministro, con la collaborazione dei ministri della Giustizia e degli Affari esteri, ha spiegato una fonte marocchina all’AFP.

L’avvocato di Raoult, Phillipe Ohayon, ha ribadito la richiesta di aprire un’indagine giudiziaria in Francia, affermando che la decisione “rafforza la sua determinazione” a ottenere l’estradizione in Francia.

“Non è finita qui. C’è ancora una fase di esami governativi per il processo di estradizione”, ha detto Ohayon al canale francese BFMTV. “Abbiamo tra i 4 e i 6 mesi per agire e ottenere la giurisdizione francese”.

Il padre di Raoult, Paul, aveva precedentemente esortato il Primo Ministro francese a intervenire per fermare l’estradizione del figlio in America.

Paul Raoult, 63 anni, ha denunciato la mancanza di protezione giudiziaria da parte della Francia, sostenendo che suo figlio è innocente. Ha inoltre affermato che non ha senso estradare il figlio negli Stati Uniti quando “ciò di cui è accusato sono atti che avrebbe commesso in Francia”.

L’intelligence statunitense sospetta che il 21enne sia affiliato a ShinyHunters, un gruppo di cyberterrorismo ritenuto responsabile di alcune delle più grandi violazioni di dati pubblici dal 2020.

Data la gravità delle accuse che sta affrontando negli Stati Uniti, Sebastian Raoult potrebbe rischiare una pena di oltre 100 anni di carcere in caso di estradizione.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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