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McAfee si è suicidato: guerra tra la figlia e l’ex moglie

Tempo di lettura: 2 minuti. Un giudice spagnolo ha stabilito che la morte di John McAfee era un suicidio.

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McAfee, il controverso pioniere della cybersicurezza, morto in una cella della prigione spagnola nel giugno 2021 mentre aspettava l’estradizione negli Stati Uniti con accuse federali di frode, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale, secondo un giudice di un tribunale di Martorell, una città fuori Barcellona, si è tolto la vita. La sentenza della scorsa settimana ha confermato i risultati dell’autopsia originale.

La figlia di McAfee, Jen, ha chiesto che i resti di suo padre siano cremati e riportati negli Stati Uniti, mentre l’ex moglie di McAfee, Janice, sostiene che sia stato ucciso. Janice, che si pensa sia ancora in Spagna, ha immediatamente fatto appello alla decisione ad un tribunale superiore, secondo quanto riportato da un avvocato coinvolto nel caso.

Joy Athanasiou, l’avvocato che rappresenta la figlia di McAfee, Jen, ha detto che spera di incontrare Javier Villalba, l’avvocato di Janice McAfee, per discutere il caso. Non ha un calendario su quando la corte superiore si pronuncerà sull’appello di Janice McAfee, né quando il suo corpo potrebbe essere spostato dall’obitorio dove è rimasto dalla sua morte.

John McAfee, 75 anni, la cui ultima vita è stata segnata da comportamenti bizzarri e gravi accuse, ha lanciato il primo software antivirus commerciale al mondo con McAfee MCFE, 0,08% nel 1987, anche se non è stato attivamente coinvolto con la società dalla metà degli anni ’90. È stato indagato in un omicidio di un americano che viveva in Belize nel 2012, ed è tornato negli Stati Uniti prima di atterrare nei guai con i funzionari del Dipartimento di Giustizia per quello che sostengono essere uno schema di pump-and-dump che coinvolge le criptovalute. È stato arrestato nell’ottobre 2020 all’aeroporto di Barcellona-El Prat, ed è stato trovato morto nella sua cella il 23 giugno 2021.

La sua morte è stata al centro di macabre speculazioni. Una lettera è stata trovata nella sua tasca si legge, in parte, “Sono un parassita fantasma. Voglio controllare il mio futuro, che non esiste“, ma Janice McAfee ha detto che la calligrafia era sospetta e ha contestato che il suo ex marito avesse scritto la nota.

Jen, che ha chiesto che il suo cognome non sia usato per preoccupazione per la sicurezza della sua famiglia, ha sostenuto che la calligrafia era quella di suo padre, suicida, quindi, nei suoi ultimi giorni.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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