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Sicurezza Informatica

Parte dall’Italia la proposta di una VPN “sospesa”

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In questi giorni di verifica dello spazio cibernetico ad opera di tutte le nazioni, le sanzioni imposte alla Russia hanno dato il là al Cremlino di restringere ancora di più le possibilità di accesso alla rete internet da parte dei suoi cittadini con l’attuazione del progetto RuNet.

Tra le varie sanzioni imposte dall’occidente a Mosca, il primo effetto boomerang scaturito dal ban occidentale dei conti correnti russi dallo Swift, eccetto quello della banca su cui si appoggia Gazprom per motivi di dipendenza dal gas, anche le compagnie che forniscono transazioni elettroniche come VISA e Mastercard hanno tolto l’opportunità ai cittadini russi che vogliono usufruire dei servizi internet stranieri di acquistare tramite carta di credito e nello specifico caso ottenere l’accesso alle VPN.

Le VPN servono essenzialmente ad incapsulare il segnale Internet all’interno di un tunnel che naviga in rete con l’indirizzo Ip del server a cui si appoggiano. Premesso che molti ip VPN sono già bannati a livello mondiale e sono facilmente riconoscibili e rintracciabili, con questo ban imposto dall’Occidente, molti non potranno comprare più lo spazio di anonimato messo in vendita da diversi attori commerciali presenti sul mercato.

Ed ecco che dall’Italia, il Prof. Stefano Quintarelli ha lanciato una proposta dal suo profilo Twitter, dove invita ognuno ad acquistare un abbonamento VPN in più con il fine di renderlo “sospeso” a chi dalla Russia vorrà usufruire del servizio.

L’iniziativa del prof. Quintarelli prende spunto dal “caffè sospeso“, tradizione napoletana che prevede il pagamento di un caffè in più al bar da parte del cliente, in modo da poterlo offrire a uno sconosciuto in difficoltà che lo richiederà in seguito. Un’azione di solidarietà che può avere un significato molto forte sia dal punto di vista umanitario sia per il principio etico su cui si basa la Rete: libera e per tutti.

Ad oggi, le società che forniscono servizi VPN AirVpn e Mullvad, offrono l’opportunità di pagare in criptovalute come il Bitcoin.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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