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Ransomware gang Conti scende in guerra: siamo alleati con la Russia

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Il gruppo criminale cibernetico Conti dichiara di sostenere la Russia. La notizia apre diverse riflessioni se consideriamo che gli autori dell’omonimo ransomware, colpevole di aver messo a soqquadro diversi enti italiani con il metodo di attacco della doppia estorsione, ha mostrato la sua natura politica.

Da gruppo criminale specializzato nel criptare i dati delle aziende e degli enti governativi di tutto il mondo, chiedendo poi estorsioni composte da riscatti cospicui, e primatista mondiale per numero di attacchi, Conti scende nella guerra cibernetica dove sono impegnati attori statali.

Qui c’è da preoccuparsi, visto che il gruppo avrà sicuramente già compromesso delle reti aspettando il momento opportuno per colpire. Questa volta chiederà soldi oppure eseguirà file malevoli capaci di distruggere le reti con l’obiettivo di bloccare totalmente i servizi essenziali dei paesi?

Inoltre, se il gruppo partecipa attivamente alla guerra, non è detto che gli obiettivi siano necessariamente solo le autorità governative ucraine, ma anche altri paesi già colpiti dagli attacchi estorsivi.

Altro quesito importante è che, alla luce dell’arresto del gruppo REvil da parte di russi, o Conti è sotto ricatto dei servizi del Cremlino, se non lo sono sempre stati, o sono stati reclutati oppure REvil si è rifiutato di servirlo a richiesta esplicita, considerando che alcuni arrestati sono di nazionalità ucraina seppur collegati ad una identità sovietica.

Che molti gruppi criminali siano russi è un dato di fatto, anche il sito di Everest risulta down in queste ore, che partecipino attivamente all’approvvigionamento economico delle casse governative era invece una tesi da confermare nonostante il gruppo sovietico FIN7 negli anni ha dimostrato di prediligere la matrice economica.

Dopo la discesa in campo di Anonymous in favore della NATO, il gruppo criminale più temuto fa la sponda a Putin.

Chissà quale tra le infrastrutture dei paesi nemici, tra cui l’Italia, sia già compromessa e quindi la tesi errata da parte dei servizi Italiani di prevedere un attacco non è “quale”, ma semplicemente quando.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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