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Sicurezza Informatica

Truffa bancaria sventata dalla Postale e giovani neonazisti arrestati

La Polizia Postale di Terni sventa una truffa bancaria via smishing. A Milano, 12 giovani denunciati per violenza neonazista e incitamento all’odio razziale.

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La Polizia di Stato ha recentemente affrontato due casi di grande rilevanza, uno legato a una tentata truffa bancaria via smishing e l’altro a una serie di aggressioni neonaziste condotte da giovani nel milanese. Entrambi i casi mettono in evidenza la prontezza delle forze dell’ordine nel contrastare minacce che spaziano dal crimine finanziario all’odio razziale.

Terni: smishing bancario e truffa sventata

A Terni, i poliziotti della sezione operativa per la Sicurezza cibernetica della Polizia postale sono intervenuti rapidamente per sventare una truffa a danno di una professionista sessantenne. La donna era stata vittima di smishing, una truffa telefonica in cui aveva ricevuto falsi SMS dalla propria banca, seguiti da una telefonata di un finto operatore bancario. Ingannata dalla professionalità e dal tono rassicurante del truffatore, la vittima ha fornito i codici di accesso del proprio conto corrente. I truffatori sono così riusciti a sottrarre circa 5.000 euro.

Grazie alla prontezza della denuncia e alle capacità investigative degli agenti, è stato possibile bloccare l’operazione e recuperare l’intera somma sottratta. La Polizia raccomanda massima attenzione a SMS e chiamate sospette e di verificare sempre con la propria banca l’autenticità delle operazioni richieste, contattando le forze dell’ordine in caso di dubbi.

Milano: arresti per incitamento all’odio razziale e violenza neonazista

Parallelamente, a Milano, la Digos ha concluso un’indagine che ha portato alla denuncia di 12 giovani, di cui 10 minorenni, accusati di incitamento all’odio razziale e violenza di matrice nazi-fascista. L’indagine è partita dall’arresto di un giovane di origini ucraine, colpevole di aggressioni su cittadini stranieri e furti. Il giovane, noto per esaltare il regime fascista e ostentare simboli nazisti, era il leader di un gruppo di ragazzi che promuovevano atti violenti attraverso chat di messaggistica.

Durante le perquisizioni nelle case dei denunciati, la polizia ha sequestrato armi improprie come coltelli e manganelli, oltre a materiale di propaganda neonazista. Le perquisizioni sono state eseguite in collaborazione con le Digos di varie città italiane, tra cui Roma, Firenze e Venezia, e con il supporto della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione.