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Bing AI di Microsoft dovrebbe essere presto utilizzabile su altri browser oltre a Edge, consentendo così alla vasta comunità di utenti di Chrome di sfruttare il chatbot di Microsoft, se lo desiderano.
Bing AI su Più Browser
Mikhail Parakhin, capo del settore Advertising e Web Services di Microsoft, ha rivelato su Twitter alcune novità sul prossimo percorso di Bing AI. Tra le anticipazioni, ha parlato dei “primi esperimenti per abilitare i browser di terze parti”. Ma è possibile già ora utilizzare il chatbot Bing su Chrome o altri browser? No, non come tale, anche se esistono soluzioni di ripiego sotto forma di estensioni non ufficiali per Chrome e Firefox che consentono di abilitare Bing AI all’interno dei loro ambiti.
Supporto Ufficiale e Futuri Aggiornamenti
Il supporto ufficiale, ovviamente, sarebbe molto più valido e rappresenterebbe un buon modo per Microsoft di far utilizzare il chatbot a più persone. Oltre al supporto del browser di terze parti, Parakhin parla di importanti miglioramenti per il “tasso di disimpegno”, ovvero soluzioni per quando il chatbot fallisce nel rispondere, terminando la sessione corrente in modo brusco.
Plug-in su Larga Scala e Altre Novità
Tutti questi cambiamenti faranno parte di un aggiornamento più grande del normale per Bing AI a giugno, e includeranno anche un “rollout di plug-in su larga scala”. In un tweet precedente, Parakhin ha sottolineato: “Stiamo trasformando tutto in un plug-in (inclusi diversi aspetti della Ricerca!) – e ciò risulta in un miglioramento molto significativo delle metriche”.
La notizia che il chatbot Bing arriverà presto su altri browser e non sarà più esclusiva di Microsoft Edge è ovviamente un’ottima novità per chiunque non desideri utilizzare Edge. Questa mossa aiuterà anche Microsoft a creare un pubblico potenziale molto più ampio per il suo Bing AI, portando più utenti a bordo dell’AI tramite Chrome, Firefox e altri browser. Questo rappresenta un cambiamento di rotta, perché invece di sfruttare il chatbot per tentare di far usare Edge alle persone, ora Microsoft lavorerà al contrario – cercando di portare più utenti sull’AI tramite altri browser.