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Reti neurali: cosa sono, a cosa servono e qual è la loro storia

Tempo di lettura: 4 minuti.

Le reti neurali sono una forma avanzata di algoritmi di apprendimento automatico che si ispirano al funzionamento del cervello umano. Esse consistono in una serie di strati di “neuroni” artificiali, che vengono addestrati per riconoscere padronanza in un compito specifico, come la classificazione di immagini o la generazione di testo.

Una rete neurale è composta da tre elementi principali: l’ingresso, gli strati nascosti e l’uscita. Gli strati nascosti utilizzano una funzione di attivazione per elaborare le informazioni in ingresso e trasmetterle allo strato successivo. La funzione di attivazione decide se un neurone deve essere “attivato” o meno in base all’input ricevuto.

Le reti neurali possono essere addestrate utilizzando un gran numero di esempi di input e output desiderati, noti come dati di addestramento. Durante il processo di addestramento, i pesi e i bias dei neuroni vengono regolati in modo da minimizzare la differenza tra l’output desiderato e quello effettivo della rete.

Esistono diverse tipologie di reti neurali, tra cui le reti feedforward, le reti ricorrenti e le reti convolutional. Ognuna di queste tipologie è adatta a una specifica categoria di problemi e di dati.

Le reti neurali sono state utilizzate con successo in una vasta gamma di applicazioni, tra cui la visione artificiale, il riconoscimento vocale, la traduzione automatica e il gioco di scacchi. Grazie alla loro capacità di apprendere in modo autonomo e di migliorare continuamente la loro performance, le reti neurali rappresentano una delle tecnologie di apprendimento automatico più promettenti e in rapida evoluzione del momento.

Storia delle Reti Neurali

Le reti neurali hanno una lunga storia che risale agli anni ’40 del secolo scorso. I primi studi in questo campo sono stati condotti da Warren McCulloch e Walter Pitts, due neuroscienziati che hanno proposto un modello di neurone artificiale basato sul funzionamento del cervello umano. Questo modello è stato poi utilizzato come base per lo sviluppo delle prime reti neurali.

Negli anni ’50 e ’60, molti ricercatori hanno lavorato per sviluppare reti neurali più complesse e per utilizzarle in una vasta gamma di applicazioni, tra cui il riconoscimento delle lettere e la traduzione automatica. Tuttavia, a causa dei limiti dell’hardware di quel periodo, questi sforzi non hanno avuto successo.

Nel 1986 il ricercatore statunitense David Rumelhart, insieme ai suoi colleghi Jay McClelland e Geoffrey Hinton, hanno pubblicato un articolo che presentava un nuovo metodo di addestramento chiamato “backpropagation” che permise di addestrare reti neurali molto più complesse e profonde rispetto a quelle utilizzate in precedenza.

Nel corso degli anni ’90 e 2000, l’interesse per le reti neurali è nuovamente aumentato, soprattutto grazie all’aumento della potenza di calcolo e alla disponibilità di grandi quantità di dati. In particolare, l’utilizzo delle reti neurali profonde (Deep Learning) ha permesso di ottenere risultati significativi in una vasta gamma di applicazioni, tra cui la visione artificiale, il riconoscimento delle parole e la generazione di testo.

Deep Learning, Machine Learning e Reti Neurali sono la stessa cosa?

Le reti neurali, il deep learning e il machine learning sono tutte tecnologie di apprendimento automatico, ma hanno alcune differenze importanti.

Il machine learning è un termine generale che si riferisce alla capacità di un computer di apprendere senza essere esplicitamente programmato. Esso comprende diversi algoritmi, tra cui il deep learning e le reti neurali.

Le reti neurali sono una specifica forma di algoritmi di machine learning che si ispirano al funzionamento del cervello umano. Esse consistono in una serie di strati di “neuroni” artificiali, che vengono addestrati per riconoscere padronanza in un compito specifico.

Il deep learning è un sottoinsieme del machine learning che si concentra sull’utilizzo di reti neurali profonde (cioè con molti strati) per risolvere problemi di apprendimento automatico. Le reti neurali profonde sono in grado di elaborare grandi quantità di dati e di riconoscere padronanza in compiti complessi, come la generazione di testo o la creazione di immagini realistiche.

In sintesi si può dire che il deep learning è una sottocategoria di machine learning e le reti neurali sono una forma di deep learning.

Come strutturare una rete neurale?

Per creare una rete neurale, è necessario seguire i seguenti passi principali:

  1. Definire il problema e raccogliere i dati: prima di iniziare a costruire una rete neurale, è importante capire bene il problema che si vuole risolvere e raccogliere i dati necessari per addestrare la rete.
  2. Scegliere una architettura di rete: esistono diverse architetture di reti neurali tra cui scegliere, tra cui reti feedforward, reti ricorrenti e reti convolutional. La scelta dipende dal tipo di problema e dai dati che si hanno a disposizione.
  3. Inizializzare i pesi: i pesi sono i parametri che controllano l’elaborazione delle informazioni all’interno della rete neurale. Essi vengono inizializzati in modo casuale prima di iniziare il processo di addestramento.
  4. Addestrare la rete: una volta inizializzati i pesi, la rete viene addestrata utilizzando i dati di addestramento. Il processo di addestramento consiste nell’utilizzare i dati di addestramento per regolare i pesi in modo che l’output della rete sia il più vicino possibile a quello desiderato.
  5. Testare la rete: una volta addestrata, la rete viene testata utilizzando i dati di test per verificare la sua accuratezza.

Una rete neurale è strutturata in strati di neuroni, che sono organizzati in modo gerarchico, ciascuno dei quali elabora le informazioni in ingresso e le trasmette allo strato successivo. La rete ha un ingresso e un’uscita, e gli strati nascosti utilizzano una funzione di attivazione per decidere se un neurone deve essere “attivato” o meno in base all’input ricevuto.

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