Robot e AI: nuove scoperte sulla comunicazione animale e l’apprendimento rapido

da Lorenzo De Santis matricedigitale.it
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La robotica e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il modo in cui comprendiamo il comportamento animale e i meccanismi dell’apprendimento. Due studi recenti mostrano come queste tecnologie possano svelare segreti dell’intelligenza animale con applicazioni che spaziano dalla neurobiologia alla conservazione della fauna:

  • I ricercatori del Janelia Research Campus hanno sviluppato robot predatori per studiare il modo in cui i giovani zebrafish imparano a riconoscere e reagire alle minacce nel loro ambiente.
  • Gli scienziati dell’Università di Copenaghen hanno addestrato un modello di intelligenza artificiale per decifrare le emozioni degli animali basandosi sulle loro vocalizzazioni, con un’accuratezza del 89,49%.

Queste innovazioni non solo aprono nuove prospettive nella ricerca sugli animali, ma potrebbero avere implicazioni pratiche per la tutela della fauna selvatica e il benessere degli animali allevati.

Robot predatori per studiare l’apprendimento rapido negli zebrafish

Il cervello degli animali sviluppa rapidamente la capacità di riconoscere predatori e altre minacce, ma studiare questi meccanismi nei vertebrati in fase di sviluppo è sempre stato difficile. I ricercatori del Janelia Research Campus hanno creato una soluzione innovativa: piccoli robot predatori progettati per interagire con larve di zebrafish in un ambiente controllato.

L’esperimento: simulare la paura in un ambiente realistico

Tradizionalmente, gli studi di apprendimento nei giovani zebrafish si sono concentrati su esperienze artificiali e poco stimolanti. I ricercatori hanno quindi deciso di simulare una situazione realistica in cui il pesce viene inseguito da un predatore.

  1. Un piccolo robot cilindrico viene posizionato nell’arena con un zebrafish larvale.
  2. Inizialmente il robot è statico, consentendo al pesce di esplorare l’ambiente senza timori.
  3. Dopo un po’, il robot inizia a inseguire il pesce per un minuto.
  4. Dopo la “caccia”, il robot si ferma e i ricercatori osservano la reazione del pesce.

I risultati sono stati sorprendenti: dopo appena un minuto di inseguimento, gli zebrafish imparavano a evitare il robot per più di un’ora, dimostrando una capacità di apprendimento molto più rapida di quanto si pensasse in precedenza.

Inoltre, i pesci erano in grado di distinguere tra robot innocui e robot predatori, evitando selettivamente solo quelli che avevano mostrato comportamenti aggressivi.

Un cervello in miniatura, un apprendimento veloce

Un altro aspetto sorprendente della ricerca è che i giovani zebrafish, nonostante abbiano solo l’1% dei neuroni di un esemplare adulto, sono in grado di apprendere rapidamente e mantenere la memoria del pericolo.

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Le scansioni cerebrali hanno rivelato che il processo di apprendimento coinvolge due aree principali:

  • Sistema noradrenergico del tronco encefalico: invia segnali di allerta quando un predatore si avvicina.
  • Regioni del proencefalo associate all’apprendimento: memorizzano l’esperienza e guidano le risposte future.

Silenziare una di queste aree elimina la capacità del pesce di apprendere, suggerendo che l’interazione tra queste regioni è essenziale per il riconoscimento delle minacce.

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Questa scoperta potrebbe fornire nuove intuizioni sui meccanismi fondamentali dell’apprendimento, con applicazioni che vanno dalla neurobiologia alla robotica educativa.

L’intelligenza artificiale svela le emozioni degli animali

Parallelamente agli studi sul comportamento predatorio, un team di ricercatori dell’Università di Copenaghen ha utilizzato l’intelligenza artificiale per analizzare le vocalizzazioni di sette specie di ungulati (tra cui mucche, maiali e cinghiali) e determinare se esprimessero emozioni positive o negative.

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Il modello di apprendimento automatico è stato addestrato su migliaia di suoni emessi dagli animali in contesti diversi, identificando con un’accuratezza del 89,49% lo stato emotivo degli individui.

Un linguaggio emotivo universale?

L’analisi ha rivelato che alcuni schemi acustici sono coerenti tra specie diverse, suggerendo che esiste una base evolutiva comune nel modo in cui gli animali esprimono le emozioni attraverso il suono.

I parametri chiave identificati dall’AI includono:

  • Durata delle vocalizzazioni
  • Distribuzione dell’energia sonora
  • Frequenza fondamentale
  • Modulazione dell’ampiezza

Questi risultati non solo forniscono nuove informazioni sul comportamento animale, ma potrebbero anche rivoluzionare il benessere degli animali da allevamento, permettendo di monitorare il loro stato emotivo in tempo reale.

Implicazioni pratiche e future applicazioni

L’uso di un’intelligenza artificiale per decodificare il linguaggio emotivo animale potrebbe aprire scenari inediti in diversi settori:

  • Agricoltura e allevamenti: sensori AI potrebbero rilevare livelli di stress negli animali e avvisare gli allevatori in caso di condizioni negative.
  • Conservazione della fauna: il monitoraggio acustico potrebbe aiutare a comprendere come le specie selvatiche reagiscono ai cambiamenti ambientali.
  • Neuroscienze e linguistica: lo studio dei pattern vocali animali potrebbe offrire nuovi spunti sulle origini del linguaggio umano.

Gli scienziati hanno deciso di rendere pubblicamente accessibile il loro database di suoni, incoraggiando ulteriori ricerche per migliorare la comprensione della comunicazione animale.

AI e robotica per comprendere meglio gli animali

Questi due studi dimostrano come l’unione tra robotica e intelligenza artificiale possa fornire nuove prospettive sul comportamento animale:

  • I robot predatori hanno rivelato che gli zebrafish imparano a evitare le minacce in meno di un minuto, dimostrando una capacità di apprendimento molto più veloce di quanto si credesse.
  • L’AI per la decodifica delle emozioni animali ha dimostrato che esistono schemi vocali universali tra le specie, aprendo nuove possibilità per il benessere degli animali.

Queste scoperte potrebbero avere implicazioni sia nel campo della ricerca biologica che nell’industria, contribuendo a migliorare la nostra comprensione e interazione con il mondo animale.

Si può anche come

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