Sommario
Le recenti ricerche di sicurezza condotte su chipset Airoha Bluetooth hanno evidenziato la presenza di vulnerabilità critiche che impattano migliaia di dispositivi consumer e professionali. L’analisi ha coinvolto stack Bluetooth Low Energy (BLE) implementati in cuffie, auricolari, sistemi audio e wearable, rivelando debolezze nella gestione della cifratura e nelle procedure di autenticazione. Le falle rilevate aprono scenari concreti di attacco supply chain, favorendo lo sfruttamento di dispositivi apparentemente sicuri per accedere a dati personali o aziendali.
Vulnerabilità tecniche nei chipset Airoha: cifratura, autenticazione e accesso remoto
Le indagini condotte dagli specialisti su stack Bluetooth LE Airoha hanno individuato più punti deboli nei meccanismi di handshake tra device, che espongono gli utenti al rischio di intercettazione del traffico e di man-in-the-middle. I ricercatori hanno dimostrato la possibilità di avviare sessioni di pairing non autorizzato tramite la manipolazione dei parametri di sicurezza durante il collegamento iniziale, bypassando la cifratura e accedendo ai dati trasmessi, come audio in tempo reale e informazioni di pairing memorizzate. Alcuni modelli di chipset risultano vulnerabili a exploit che permettono l’inserimento di codice arbitrario, mettendo a rischio sia la privacy dell’utente che la sicurezza delle reti aziendali collegate via Bluetooth.
Oltre alla compromissione della cifratura, la debolezza nei controlli di autenticazione apre la strada a attacchi replay e alla possibilità di impiantare malware all’interno dei device. La mancanza di una gestione rigorosa delle chiavi di sessione rende difficile individuare tempestivamente i tentativi di accesso non autorizzato e, in caso di exploit riuscito, l’attaccante può mantenere la persistenza sulla rete locale o in ambienti condivisi.
L’indagine conferma che i chip Airoha delle famiglie AB1562, AB1565, AB1568 e AB1561 risultano vulnerabili a exploit tramite attacco BLE. L’utente malintenzionato può sfruttare falle nel protocollo di pairing per intercettare flussi audio, accedere alla memoria di pairing, prendere il controllo remoto del dispositivo e, in alcune implementazioni, eseguire codice arbitrario, aprendo la porta a malware e backdoor persistenti. Tra i dispositivi esplicitamente menzionati figurano Sony WF-1000XM4, JBL Tour Pro+, Bose QuietComfort Earbuds II, Jabra Elite 85t, Anker Soundcore Liberty Air 2 Pro, Poly Voyager Free 60 e Tribit FlyBuds C1; tuttavia, la lista reale è molto più ampia perché molti altri marchi utilizzano Airoha come fornitore “invisibile”.
Impatto sulla supply chain e raccomandazioni per mitigare il rischio
Il rischio derivante da queste vulnerabilità va oltre il singolo utente: molti prodotti basati su chipset Airoha vengono integrati da OEM e grandi brand in tutto il mondo, portando il problema a livello di supply chain globale. La difficoltà di aggiornare firmware o patchare dispositivi già distribuiti rende complesso il lavoro dei responsabili IT e dei produttori, soprattutto nei contesti professionali dove la continuità operativa è prioritaria.
Per mitigare i rischi, gli esperti suggeriscono di limitare l’uso del Bluetooth in ambienti critici, aggiornare il firmware dei device appena disponibili patch ufficiali e adottare policy restrittive sulla gestione delle connessioni non autorizzate. L’utilizzo di strumenti di monitoraggio e la segmentazione delle reti wireless restano elementi chiave per individuare comportamenti anomali e bloccare eventuali exploit in tempo reale.
Diagnostica, reverse engineering e prospettive future
L’analisi delle vulnerabilità Airoha è stata condotta tramite reverse engineering dei firmware e test pratici su modelli commerciali, sottolineando come la sicurezza nei dispositivi IoT e Bluetooth richieda un approccio proattivo e continuo. La mancanza di trasparenza sulla supply chain dei chipset rappresenta ancora una sfida irrisolta per il settore, mentre la collaborazione tra ricercatori, produttori e community open source diventa essenziale per identificare e risolvere tempestivamente i rischi emergenti.