Economia
Binance critica la repressione statunitense sulle cripto e punta alla regolamentazione nel Regno Unito
Tempo di lettura: 2 minuti. La più grande piattaforma di scambio di criptovalute al mondo cerca nuove opportunità nel mercato britannico dopo le difficoltà negli Stati Uniti
Binance, la più grande piattaforma di scambio di criptovalute al mondo, ha dichiarato che la repressione sulle cripto ha reso “molto difficile” fare affari negli Stati Uniti, aggiungendo che ora spera di essere regolamentata nel Regno Unito.
Le sfide negli Stati Uniti
Patrick Hillmann, chief strategy officer di Binance, ha affermato durante il summit del Financial Times sulle criptovalute e gli asset digitali che la situazione negli Stati Uniti è stata “molto confusa negli ultimi sei mesi”. Hillmann ha citato le azioni della Securities and Exchange Commission (SEC) contro la piattaforma concorrente Coinbase per presunte violazioni delle leggi sui titoli come un segnale di come “gli Stati Uniti si trovino in questo momento in uno strano posto”.
Regolamentazione nel Regno Unito: obiettivo di Binance
Contrastando le sue dichiarazioni sulle difficoltà negli Stati Uniti, Hillmann ha detto che Binance farà “tutto il possibile” per essere regolamentata nel Regno Unito. In passato, Binance aveva avuto divergenze con i regolatori londinesi, i quali avevano affermato che l’exchange non era in grado di essere regolamentato dopo aver fallito nel fornire informazioni di base sulla sua attività. Il gruppo non ha una sede fissa e offre servizi in tutto il mondo.
Nel 2021, la Financial Conduct Authority (FCA) aveva ordinato a Binance di interrompere tutte le attività regolamentate in Gran Bretagna, e l’anno scorso un partner in joint venture aveva affermato che l’azienda aveva presentato un resoconto annuale “gravemente inesatto” per una delle sue filiali britanniche.
Hillman non ha confermato se l’azienda si sia nuovamente candidata al regime di registrazione della FCA per le aziende di cripto, che riguarda i processi delle aziende per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Binance nel mirino dei regolatori statunitensi
Quest’anno, Binance è stata bersaglio dei regolatori statunitensi che hanno stretto la morsa sulle presunte attività illecite. A marzo, la Commodity Futures Trading Commission ha intentato una causa contro il gruppo, sostenendo che avesse operato illegalmente nel paese e violato la legge attirando numerosi clienti statunitensi. All’epoca, Binance aveva definito il reclamo della CFTC “inaspettato e deludente”.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha anche citato Binance come controparte di Bitzlato, un exchange di criptovalute il cui fondatore è stato accusato di aver trasmesso milioni di fondi illeciti in criptovalute in violazione delle normative statunitensi sul riciclaggio di denaro.
La filiale statunitense di Binance, Binance US, ha abbandonato lo scorso mese un’offerta proposta di 1 miliardo di dollari per gli asset appartenenti a Voyager Digital, un prestatore di criptovalute che è fallito lo scorso anno.
Aspettative e prospettive future
Hillmann ha affermato che il “più ampio cambiamento normativo che abbiamo visto negli Stati Uniti” era diverso dalle discussioni di Binance con la CFTC. Tuttavia, ha minimizzato la minaccia delle azioni delle autorità statunitensi sull’azienda e sull’industria, affermando: “Mi aspetto che, a un certo punto, gli Stati Uniti vogliano cambiare rotta e recuperare il ritardo rispetto all’Europa, che ha appena approvato Mica [la regolamentazione degli asset cripto dell’UE], che rappresenta un enorme passo avanti”.
La legislazione dell’UE mira a fornire un quadro per la regolamentazione degli asset cripto nel blocco, offrendo maggiore certezza ai consumatori e ai partecipanti al mercato.
Il caso di enforcement su Binance è uno dei tanti intrapresi dai regolatori statunitensi contro alcune delle più grandi aziende nel settore delle criptovalute. Tra queste, Coinbase, quotata al Nasdaq, è oggetto di un’indagine da parte della SEC riguardo a possibili violazioni delle leggi sui titoli. Anche l’azienda di pagamenti in cripto Ripple è coinvolta in una causa legale avviata dalla SEC nel 2020, che accusa l’azienda di aver violato le leggi sui titoli.
Economia
USA blocca miners della Cina per rischi di sicurezza nazionale
Tempo di lettura: < 1 minuto. Gli USA bloccano una compagnia di minatori di criptovalute legata alla Cina vicino a una base nucleare, citando rischi per la sicurezza nazionale.
Il governo USA ha recentemente intrapreso azioni decisive contro un’azienda di estrazione di criptovalute legata alla Cina, bloccandone le operazioni dei miners vicino a una base nucleare, citando preoccupazioni di sicurezza nazionale.
Dettagli dell’intervento
L’azienda, che aveva acquistato il terreno nel 2022, è stata accusata di iniziare i lavori senza aver effettuato le necessarie comunicazioni al Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS). Un suggerimento ha innescato un’indagine su tale acquisizione, rivelando potenziali rischi legati alla sicurezza nazionale a causa della prossimità dell’operazione mineraria a una base militare nucleare degli USA.
Implicazioni per la Sicurezza Nazionale
La preoccupazione principale è che le operazioni di estrazione potrebbero mascherare altre attività che potrebbero minacciare la sicurezza delle infrastrutture critiche statunitensi, inclusi i siti nucleari. La decisione di bloccare queste operazioni riflette l’aumento della vigilanza e del controllo sugli investimenti esteri in settori sensibili.
Reazioni e conseguenze
La decisione ha suscitato dibattiti sull’equilibrio tra sviluppo economico e sicurezza nazionale, specialmente nel contesto crescente delle tensioni tra USA e Cina riguardo alla tecnologia e alla sicurezza informatica. Mentre alcuni sostengono la necessità di proteggere le infrastrutture nazionali, altri vedono queste azioni come potenzialmente dannose per il clima di investimento internazionale.
Il blocco delle attività dei miners di questa azienda cripto legata alla Cina vicino a una base nucleare USA sottolinea l’importanza di una sorveglianza rigorosa e di politiche chiare per la gestione degli investimenti stranieri in settori critici. Continueranno a sorgere questioni su come bilanciare sicurezza e sviluppo economico in un panorama globale sempre più interconnesso e tecnologicamente avanzato. Questo sviluppo evidenzia la crescente complessità delle relazioni internazionali nel contesto della sicurezza digitale e della gestione delle nuove tecnologie, come la blockchain e le criptovalute, nei contesti di sicurezza nazionale.
Economia
Cy4Gate: accordo da un milione con Innovery
Tempo di lettura: 2 minuti. Cy4Gate rafforza la sua presenza nel mercato con una nuova partnership strategica con Innovery e un contratto da 1 milione di euro
Cy4Gate, un rinomato player nel settore della cybersecurity e della cyber intelligence, ha recentemente annunciato sviluppi significativi che rafforzano la sua posizione nel mercato. Questi includono un importante accordo strategico con Innovery e la firma di un contratto da un milione di euro con una primaria realtà high-tech italiana.
Partnership con Innovery
Cy4Gate ha siglato un accordo strategico con Innovery, una multinazionale specializzata in consulenza e soluzioni innovative nel campo della Cybersecurity. Questa collaborazione designa Innovery come partner per le soluzioni di Cy4Gate nel mercato Corporate italiano, sia in ambito Cybersecurity che Decision Intelligence. Questa mossa è parte della strategia di Go To Market di Cy4Gate per consolidare la sua presenza e visibilità nel mercato target.
Dettagli del Contratto da 1 Milione di Euro
Parallelamente, Cy4Gate ha ottenuto un contratto biennale del valore di 1 milione di euro con una primaria azienda high-tech operante in Italia e all’estero. Il contratto comprende la fornitura della piattaforma di Cyber Threat Intelligence di Cy4Gate, rafforzando ulteriormente la sua reputazione e presenza nel settore.
Implicazioni e futuro
Questi sviluppi sono indicativi dell’impegno di Cy4Gate a espandere la sua influenza nel mercato nazionale e internazionale della cybersecurity. L’accordo con Innovery permette a Cy4Gate di avvalersi delle competenze e della rete di Innovery per raggiungere un pubblico più ampio, mentre il nuovo contratto consolida la sua capacità di attirare clienti di grande calibro nel settore high-tech.
L’espansione delle operazioni di Cy4Gate attraverso questi importanti accordi e contratti dimostra il suo continuo impegno nel fornire soluzioni avanzate di cybersecurity e decision intelligence. Con questi passi significativi, Cy4Gate si posiziona come un leader chiave nel settore, pronto a capitalizzare su ulteriori opportunità di crescita. Questi sviluppi non solo rafforzano la posizione di Cy4Gate nel mercato della cybersecurity ma aprono anche nuove opportunità per l’innovazione e la crescita nell’ambito della sicurezza informatica e della decision intelligence.
Economia
Microsoft condannata a pagare 242 milioni per Cortana
Tempo di lettura: < 1 minuto. Microsoft deve pagare $242M per violazione di brevetto a IPA per il software Cortana, con l’intenzione di fare appello.
Un recente verdetto di un tribunale federale del Delaware, USA, ha stabilito che Microsoft dovrà pagare 242 milioni di dollari in danni per aver infranto un brevetto di IPA Technologies relativo al software di assistenza vocale, Cortana. Questo caso segna un punto significativo nelle dispute sui diritti di proprietà intellettuale nel settore tecnologico.
Dettagli della Sentenza e del Caso
La causa, iniziata da IPA Technologies nel 2018, accusava Microsoft di aver violato diversi brevetti legati agli assistenti digitali personali e alla navigazione dati basata su comandi vocali. Durante il processo, che è durato una settimana, il focus è stato ridotto a un solo brevetto di IPA, con Microsoft che ha sostenuto di non aver infranto il brevetto e che quest’ultimo non fosse valido.
IPA Technologies, una sussidiaria della compagnia di licenze di brevetti Wi-LAN e di proprietà congiunta della canadese Quarterhill e di due società di investimento, aveva acquisito il brevetto in questione da SRI International, da cui Apple aveva precedentemente acquistato la tecnologia Siri per il proprio assistente vocale.
Implicazioni future e risposta di Microsoft
In risposta al verdetto, un portavoce di Microsoft ha dichiarato che l’azienda “continua a credere fermamente di non aver infranto i brevetti di IPA e farà appello alla decisione.” Il caso è destinato a continuare mentre Microsoft pianifica di fare appello alla decisione. Se l’appello non avrà successo, Microsoft dovrà pagare i 242 milioni di dollari in danni a IPA Technologies.
Questa sentenza evidenzia la continua battaglia sui diritti di brevetto nell’evolversi del mondo della tecnologia degli assistenti vocali. Man mano che le aziende sviluppano nuovi prodotti, devono navigare il complesso panorama dei diritti di proprietà intellettuale per evitare dispute legali costose. L’industria tecnologica e gli esperti legali seguiranno attentamente l’esito dell’appello di Microsoft e di eventuali controricorsi.
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