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Meloni vince: l’Italia ha la sua prima donna al potere. Conte asfalta Draghi e Di Maio vola via

Tempo di lettura: 2 minuti. 5 ricerche hanno anticipato diverse impressioni.
Nessun metodo scientifico, ma ci abbiamo messo la faccia combinando alla tecnologia di rilevamento una lettura dei dati motivata da anni di esperienza nel settore politico, nei social e non al servizio del cliente, ma a quello dell’informazione.

Tempo di lettura: 2 minuti.

L’Italia ha la sua premier donna come avrebbe voluto la sinistra, ma peccato che è di destra. Giorgia Meloni è in volo verso la la più rosea delle aspettative con il 26%. Una vittoria annunciata, ma con il botto dopo mesi di campagna elettorale gestita in modo eccellente tra le polemiche del ritorno al fascismo e l’antieuropeismo che richiede in caso di emergenza “strumenti” da parte dell’Unione Europea simili a quelli ungheresi o polacchi.

La verità si è manifestata ed è stata una “botta in fronte” dinanzi a chi ha fatto rilevazioni in questi mesi fasulle e strumentali. Matrice Digitale ha svolto delle ricerche analizzando una nicchia, quella dei social e di Twitter e non si è fermata alle apparenze, anzi, in diversi mesi ha analizzato il sentiment degli italiani, creato studi e rapporti e si sono verificate le letture fornite che potremmo sintetizzare in questo modo:

  • Meloni premier e campagna elettorale perfetta tra mille assalti
  • Conte ha pulito il partito dai “nuovi progressisti” ed è stato premiato come Anti Draghi (previsione nostra già di Marzo nella ricerca Metaverso Politico)
  • Draghi, il suo metodo e la sua figura, ha fallito agli occhi della maggioranza degli italiani e l’abbiamo sempre detto a dispetto di analisi social farlocche che addirittura lo volevano come salvatore della patria secondo la popolazione
  • I sovranisti non sarebbero andati lontano se avessero corso da soli nonostante il forte entusiasmo che sui social girava attorno alle attività dei loro leader facendo credere a Paragone di poter vincere a mani basse
  • Letta ha fallito le alleanze con di Maio un vera e propria zavorra ed infatti l’ex Ministro degli Esteri, sinonimo perfetto di Draghismo, è volato fuori dal parlamento accompagnato da un dissenso mai visto prima.

Vi avevamo avvisato che il draghismo non esisteva nel popolo ed era un modo per insinuare nell’opinione pubblica una percezione di successo che non esisteva, la popolazione non ha gradito l’ex Premier, lo ha detestato, chi lo ha caldeggiato è stata l’elite del paese che vive nella sua bolla autoreferenziale fatta di sondaggisti, opinionisti e giornalisti motivati nel fornire dati ai clienti che piuttosto fotografie corrispondenti alla realtà.

Fa sorridere che, società statistiche così importanti, con strutture “da migliaia di rilevatori sul territorio” , nuove frontiere di sondaggisti che si riempiono la bocca di “social listening”, “machine learning” e “intelligenza artificiale” abbiano toppato diffondendo rilevazioni scollate dalla realtà e strumentali ai loro clienti.

Fonti:

Campagna elettorale sui social: chi ha guadagnato e chi ha perso negli ultimi giorni

Elezioni 2022: il Parlamento secondo i social network

Continuano le fake news sui dati social: Draghi è stato già dimenticato dagli Italiani

Draghi L’Asocial

Conte è il più gradito nel Metaverso Politico, Calenda e Salvini i più presenti. Scarica la ricerca

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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