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L'Altra Bolla

ESPN ritira pubblicità da X. Musk si appella alla libertà di parola

Tempo di lettura: 5 minuti.

In un recente sviluppo che ha scosso il mondo dei social media e della pubblicità, ESPN ha sospeso le attività su X, precedentemente noto come Twitter, in seguito alla decisione di Disney di interrompere la pubblicità sulla piattaforma. Questa mossa arriva dopo che il proprietario di X, Elon Musk, ha espresso accordo con post antisemiti e di supremazia bianca, provocando una reazione a catena tra i principali inserzionisti che non hanno voluto condividere lo spazio con questi contenuti e la loro pubblicità.

Silenzio di ESPN e Disney su X

La maggior parte degli account ESPN è rimasta inattiva dopo l’annuncio di Disney, avvenuto venerdì, di aver cessato ogni attività pubblicitaria su X. La decisione di Disney segue la controversia legata ai post di Elon Musk, che hanno visto l’imprenditore concordare con account antisemiti e di supremazia bianca. La situazione è stata notata per la prima volta da AwfulAnnouncing, che ha osservato l’inattività dell’account principale di ESPN, seguito da quasi 50 milioni di persone.

Nonostante alcune attività residue su alcuni account minori, i principali canali di ESPN, tra cui NBA on ESPN, First Take, NFL on ESPN, ESPN Plus e altri, non hanno pubblicato, risposto o messo “mi piace” a nessun contenuto da venerdì. Anche altri account di Disney, come quello di Marvel Entertainment, hanno mostrato un silenzio simile.

L’esodo degli inserzionisti e le conseguenze per X

Disney si è unita ad altri grandi inserzionisti come Apple, Warner Bros. Discovery, IBM e Comcast / NBCUniversal nel ritirare la pubblicità da X. Questa fuga è stata innescata da un rapporto di Media Matters, che ha evidenziato i post di Musk e la pubblicità apparsa accanto a contenuti che celebravano il Terzo Reich e Adolf Hitler.

Perchè è importante la presenza di ESPN su Twitter?

X, essendo uno dei luoghi più popolari online per discutere di sport, potrebbe risentire significativamente dell’assenza degli account ESPN, almeno simbolicamente. Sebbene la sospensione delle attività di ESPN su X probabilmente non zittirà le discussioni su sport come il football NFL, il basket universitario e la Formula 1, la mancanza di traffico generato dai post di ESPN sarà sicuramente avvertita.

L’impatto su Meta e le alternative a X

La sospensione di ESPN su X non sembra aver giovato a Threads di Meta, la cui attività principale non registra post da settimane. Nonostante ciò, Meta sta testando nuove funzionalità, come gli hashtag con conteggio dei post in Australia, che potrebbero dare alla piattaforma una sensazione di maggiore immediatezza. Nel frattempo, come notato da AwfulAnnouncing, la rete rimane attiva su altre piattaforme di Meta, come Instagram e Facebook.

Perchè Elon Musk è sotto accuso della teoria del complotto Antisemita su X?

Elon Musk, proprietario di X (precedentemente Twitter), ha recentemente suscitato preoccupazioni e condanne a livello globale per il suo sostegno a teorie del complotto antisemite e a post di supremazia bianca tanto da precludere la pubblicità di grandi gruppi industriali. Questa controversia ha portato a un’ondata di ritiri pubblicitari da parte di grandi aziende, segnando un momento critico per la piattaforma e per la discussione pubblica sui social media.

Musk e l’endorsement a post antisemiti

Musk ha recentemente approvato un post di un utente di X che accusava le comunità ebraiche di diffondere “odio dialettico contro i bianchi”. Questa affermazione era una risposta a un video della Foundation to Combat Antisemitism, che criticava gli utenti anonimi per post del tipo “Hitler aveva ragione”. La risposta di Musk, “Hai detto la verità effettiva”, ha sollevato un’ondata di condanne.

Il post lodato da Musk richiama la teoria del complotto nazionalista bianco, la stessa sostenuta dall’attentatore della sinagoga Tree of Life, Robert Bowers. Poco prima della sparatoria, Bowers aveva postato su Gab, un sito di social media di estrema destra, affermando che l’organizzazione ebraica americana HIAS, che fornisce aiuto ai rifugiati, “ama portare invasori che uccidono la nostra gente”.

Risposta della Casa Bianca e ritiro degli inserzionisti

La Casa Bianca, tramite il vice portavoce Andrew Bates, ha condannato “la promozione abietta dell’odio antisemita e razzista”, citando la tragedia di Tree of Life e l’attacco mortale di Hamas in Israele. Grandi aziende come Apple, Disney, Lionsgate, Warner Bros. Discovery, Paramount e Sony Pictures hanno sospeso o ritirato la pubblicità da X dopo il post di Musk. Anche IBM ha ritirato i suoi annunci dopo un rapporto di Media Matters for America.

L’Impatto di Musk su X e le reazioni

Musk ha una storia documentata di interazioni con nazionalisti bianchi e altre figure dell’odio su X. Ha accolto Kanye West sulla piattaforma dopo che il musicista era stato limitato su Instagram per aver invocato tropi antisemiti. Inoltre, un anno fa, Musk ha ripristinato numerosi account precedentemente sospesi per la diffusione dell’odio, inclusi neo-nazisti noti.

Nonostante le dichiarazioni di Linda Yaccarino, CEO di X, sulla lotta dell’azienda contro l’antisemitismo e la discriminazione, la situazione attuale solleva seri dubbi e preoccupazioni. Dustin Moskovitz, co-fondatore di Facebook, ha offerto un commento sarcastico sulla situazione su Threads, il concorrente di X di Meta: L’amministratore delegato di Xitter, Linda Yaccarino, deve affrontare la prova più difficile: decidere se licenziare il suo CTO antisemita o rischiare di perdere ancora più inserzionisti. Come gestirà questa situazione delicata, ma moralmente inequivocabile?.

X risponde e difende la libertà di parola, una battaglia per la Verità

In un recente post sul proprio blog ufficiale, X (precedentemente conosciuto come Twitter) ha preso una posizione forte a difesa della libertà di parola. Questo intervento arriva in un momento di intensa polemica, con accuse di promozione di contenuti antisemiti e di supremazia bianca da parte del suo proprietario, Elon Musk, e il conseguente ritiro di importanti inserzionisti.

La difesa di X sulla libertà di espressione

X ha criticato aspramente un articolo di Media Matters for America, accusandolo di aver rappresentato in modo errato l’esperienza degli utenti sulla piattaforma e di aver tentato di minare la libertà di parola. Secondo X, la difesa della libertà di espressione è fondamentale, anche se ciò significa dover ascoltare o vedere contenuti che alcuni possono considerare discutibili. La piattaforma sostiene che ognuno ha il diritto di decidere autonomamente cosa leggere, guardare o ascoltare.

Accuse di manipolazione nella risposta di X

X ha accusato Media Matters di aver creato un account alternativo e di aver manipolato i post e la pubblicità visualizzati per ingannare gli inserzionisti sulla reale collocazione dei loro annunci. X sostiene che le esperienze costruite da Media Matters potrebbero essere applicate a qualsiasi piattaforma e che l’articolo non riflette l’esperienza utente tipica su X.

Visione di X e protezione della Democrazia

X enfatizza la propria posizione chiara e coerente sulla libertà di espressione, nonostante gli attacchi da parte di gruppi attivisti e media tradizionali. La piattaforma ribadisce il suo impegno a proteggere il diritto del pubblico alla libera espressione, affermando che senza libertà di parola si perdono i controlli e gli equilibri critici per una democrazia fiorente.

Riflessioni

La situazione attuale su X, aggravata dalle azioni e dai commenti di Musk, rappresenta un punto di svolta critico per la piattaforma, la sua pubblicità, e per il dibattito pubblico sui social media. Le azioni di Musk non solo hanno provocato un esodo di inserzionisti, ma hanno anche sollevato questioni morali e etiche urgenti riguardo alla responsabilità dei leader tecnologici e all’impatto delle loro parole e azioni.

Il post di X rappresenta una difesa appassionata della libertà di parola, in un contesto in cui la piattaforma è sotto il fuoco incrociato per le azioni e i commenti del suo proprietario. Questa situazione solleva interrogativi cruciali sulla linea sottile tra la libertà di espressione e la responsabilità dei contenuti promossi sui social media.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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