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X introduce chiamate audio e video: diventa l'”app per tutto”

Tempo di lettura: 1 minuto. X, ex Twitter, introduce chiamate audio e video. Elon Musk mira a trasformare X in un’app universale, disponibile su molteplici piattaforme.

Tempo di lettura: 1 minuto.

X, precedentemente conosciuta come Twitter, sta lanciando le chiamate audio e video. Molti utenti, tra cui alcuni del team di The Verge, hanno ricevuto una notifica all’apertura dell’app che annuncia: “Le chiamate audio e video sono arrivate!”

Nuove funzionalità nell’app

All’interno delle impostazioni dell’app, è ora presente un’opzione “Abilita chiamate audio e video” che consente agli utenti di attivare la funzione e selezionare con chi desiderano utilizzarla. Gli utenti possono scegliere di ricevere chiamate audio e video solo da persone nella propria rubrica, da persone che seguono, da utenti verificati o da tutte e tre le categorie. Per effettuare una chiamata, basta aprire una DM con un altro utente, selezionare l’icona del telefono nell’angolo in alto a destra dello schermo e scegliere tra chiamata audio o video.

Lancio non ufficiale e obiettivi di Musk

Anche se X non ha ancora annunciato ufficialmente il lancio, l’azienda sembra averlo anticipato con un post criptico che diceva “pronti per questo…?”. Elon Musk, proprietario di X, ha da tempo suggerito l’aggiunta delle chiamate audio e video alla piattaforma, con l’obiettivo di trasformarla nell'”app per tutto”. Musk ha recentemente dichiarato che la funzione sarebbe stata disponibile su iOS, Android, Mac e PC, senza la necessità di un numero di telefono.

Disponibilità e costi

Non è ancora chiaro quanto ampiamente X abbia lanciato le chiamate audio e video o se gli utenti non Premium possano utilizzarle. Il mese scorso, Chris Messina, inventore dell’hashtag e sostenitore dell’open source, ha scoperto che il codice di X suggeriva che gli utenti avrebbero dovuto iscriversi all’abbonamento Premium di X per utilizzare la funzione. Inoltre, Musk ha menzionato l’idea di addebitare a tutti gli utenti un prezzo annuale per accedere alla piattaforma e ha già iniziato a far pagare agli utenti in Nuova Zelanda e nelle Filippine 1 dollaro all’anno.

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