Sicurezza Informatica
European Chip Act: sovranità digitale e leadership tecnologica europea
La situazione geopolitica europea porta alla ribalta il tema della carenza di Chip su tutta la filiera logistica. Ora la Commissione Europea sembra fare sul serio.
Il tema torna ora in evidenza nel semestre di presidenza francese ed alcuni elementi come la sovranità e l’autonomia strategica della UE nel settore dei chip, da molto tempo evidenziati dalla Commissione Von Der Leyen, sono apertamente sul tavolo. La crisi pandemica, inoltre, ha messo in luce le fragilità dell’economia comunitaria portando alla necessità di mettere in campo il piano per il rilancio e la produzione di semiconduttori nella UE meglio conosciuto come European Chip Act. Lo scorso 8 febbraio è stato ben delineato integrando molti elementi di cui avevamo già parlato qui.
Quali elementi compongono lo European Chip Act
Partiamo dal punto di vista economico, si parla di un investimento di circa 40 miliardi di euro entro il 2030. Il pacchetto legislativo associato prevede in pratica i seguenti elementi:
- l’iniziativa “Chips for Europe” metterà in comune le risorse dell’Unione, degli Stati membri, dei paesi terzi associati e del settore privato. Saranno resi disponibili 11 miliardi di euro per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione esistenti. Si vuole inoltre garantire la diffusione dei chip più avanzati creando linee pilota per la realizzazione di prototipi e testando nuovi dispositivi innovativi.
- garantire la sicurezza dell’approvvigionamento mediante l’attrazione di investimenti e capacità di produzione rafforzate. Un fondo per i chip faciliterà inoltre l’accesso ai finanziamenti per le start-up per aiutarle a far crescere le iniziative a sfondo innovativo e ad attrarre investitori. Il fondo comprenderà anche uno specifico strumento per gli investimenti in equity per i semiconduttori nell’ambito di InvestEU per aiutare anche le PMI a espandersi sul mercato.
- Un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per monitorare l’approvvigionamento dei semiconduttori, stimare la domanda e anticipare le carenze. Il meccanismo monitorerà la catena del valore dei semiconduttori raccogliendo informazioni chiave dalle imprese per individuare le strozzature e le debolezze principali. Per rendere rapido questo coordinamento la Commissione ha pubblicato anche una raccomandazione. Si tratta di uno strumento che consente di attivare subito il meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione. Ciò permetterà di discutere e adottare decisioni in merito a misure tempestive e proporzionate in risposta alle crisi.
Con questi strumenti si cercherà di aumentare quindi, già nel breve termine, la possibilità di fronteggiare la penuria di materie prime relative ai Chip proteggendo in prima battuta i tasselli industriali di punta come il settore dell’auto per esempio. La visione a medio termine invece vuole portare l’UE ed essere protagonista a livello mondiale nel settore che si articola in ricerca, tecnologia, progettazione, fabbricazione e dell’imballaggio.
Il capitale messo in campo è di oltre 40 miliardi, come anticipato, ed è composto sia da soldi pubblici che privati con un un mix fra investimenti a carico della UE e dei 27 stati membri. Gli investimenti pubblici dovrebbero essere composti da 11 miliardi dal Chips for European Initiative e 2 miliardi con lo European Innovation Council e InvestEu, il resto attraverso le risorse messe in campo dai singoli governi.
L’obiettivo è chiaro, promuovere la ricerca e la produzione nei confini comunitari riducendo gradualmente la dipendenza dalle importazioni. Le strutture di ricerca europee esistono e già detengono una fetta importante della ricerca a livello mondiale, quello che manca appunto è la produzione, packaging e distribuzione. Per raggiungere l’obiettivo non mancheranno le difficoltà interne perché sarà necessario aprire anche ad aiuti di Stato e a politiche protezionistiche, privilegiando le forniture all’Europa stessa, e questo non sarà ben visto da tutti i componenti dell’UE. L’iter che condurrà al varo definitivo delle misure sarà lungo e non facile perché bisognerà muoversi in modo coeso se si vuole diventare leader in un settore dove i competitor sono colossi che investiranno cifre 5 volte superiori già nei prossimi 3 anni, rispetto a quanto previsto dalla Commissione Europea in 8.
Sicurezza Informatica
Disastro Dell: violazione dati di 49 Milioni di clienti
Tempo di lettura: 2 minuti. Dell annuncia una violazione dei dati che ha esposto nomi e indirizzi di 49 milioni di clienti. Scopri i dettagli e le misure adottate dall’azienda
Dell ha recentemente annunciato una violazione dei dati che ha colpito circa 49 milioni di clienti, mettendo a rischio nomi e indirizzi fisici degli utenti. Questa fuga di informazioni riguarda un portale di Dell che conteneva dati relativi agli acquisti effettuati dai clienti.
Dettagli della violazione
Le informazioni accessibili includono i nomi dei clienti, gli indirizzi fisici, e dettagli specifici dell’ordine come il tag di servizio, la descrizione dell’articolo, la data dell’ordine e le informazioni sulla garanzia. Importante notare che non sono state compromesse informazioni finanziarie o di pagamento, indirizzi email o numeri di telefono.
Nonostante l’entità dei dati violati, Dell ha minimizzato l’impatto dell’incidente, sostenendo che non ci sia un rischio significativo per i clienti data la natura delle informazioni coinvolte.
Risposta e misure di Dell
Dell ha avviato un’indagine sull’incidente, collaborando con le forze dell’ordine e una società di analisi forense di terze parti. La società ha iniziato a notificare ai clienti la violazione, pur non rivelando il numero esatto di individui colpiti o i dettagli su come sia avvenuto l’accesso non autorizzato ai dati. Dell ha anche rifiutato di commentare un post su un forum di hacking che affermava la vendita di un database contenente dati di 49 milioni di clienti, acquisiti tra il 2017 e il 2024.
Implicazioni e consigli
Sebbene Dell sostenga che la violazione non presenti rischi significativi, l’accesso non autorizzato a nomi e indirizzi fisici può potenzialmente esporre i clienti a truffe mirate o altre forme di attacchi, come phishing fisico o digitale. È consigliabile per i clienti di Dell rimanere vigili e scettici di qualsiasi comunicazione non sollecitata che richieda azioni personali o informazioni.
Questo incidente sottolinea l’importanza di proteggere le informazioni dei clienti e la necessità per le aziende di adottare misure di sicurezza rigorose per prevenire violazioni dei dati. Per i clienti colpiti, resta essenziale monitorare attentamente eventuali attività sospette e seguire le raccomandazioni fornite da Dell per la gestione delle conseguenze della violazione.
Sicurezza Informatica
Nuove Linee Guida “Secure by Design” e aggiornamenti su ICS
Tempo di lettura: < 1 minuto. Scopri le nuove linee guida “Secure by Design” e gli aggiornamenti sugli avvisi ICS rilasciati da CISA per rafforzare la sicurezza dei sistemi critici.
L’ASD’s ACSC (Australian Signals Directorate’s Australian Cyber Security Centre), insieme a CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency degli Stati Uniti), CCCS (Canadian Centre for Cyber Security), NCSC-UK (National Cyber Security Centre del Regno Unito), e NCSC-NZ (National Cyber Security Centre della Nuova Zelanda) hanno rilasciato una nuova guida intitolata “Secure by Design Choosing Secure and Verifiable Technologies“. Questa guida è stata sviluppata per aiutare le organizzazioni a considerare la sicurezza fin dalla fase di progettazione durante l’acquisizione di prodotti e servizi digitali.
La guida offre una serie di considerazioni interne ed esterne e propone domande esemplificative da utilizzare in ogni fase del processo di approvvigionamento. Inoltre, fornisce indicazioni ai produttori su come allineare i loro processi di sviluppo ai principi e alle pratiche del design sicuro. CISA e i partner incoraggiano tutte le organizzazioni a consultare la guida per fare scelte sicure e informate nell’acquisizione di prodotti e servizi digitali, e sollecitano i produttori di software a integrare i principi del design sicuro nelle loro pratiche.
Aggiornamenti sui Sistemi di Controllo Industriale
CISA ha anche rilasciato due nuovi avvisi sui sistemi di controllo industriale (ICS) il 7 maggio 2024. Questi avvisi forniscono informazioni tempestive su problemi di sicurezza attuali, vulnerabilità e exploit che riguardano i sistemi ICS. Si incoraggia gli utenti e gli amministratori a consultare gli avvisi ICS per dettagli tecnici e mitigazioni suggerite.
- ICSA-24-128-01 PTC Codebeamer
- ICSA-24-128-02 SUBNET Substation Server
Implicazioni e raccomandazioni
Questi sviluppi sottolineano l’importanza della collaborazione internazionale nella lotta contro le minacce alla sicurezza informatica e l’importanza di adottare un approccio proattivo alla sicurezza, in particolare nei settori critici come i sistemi di controllo industriale. Le organizzazioni sono invitate a rimanere vigili, a educare continuamente il personale e a implementare le migliori pratiche di sicurezza, come il secure by design, raccomandate da enti affidabili come CISA.
Sicurezza Informatica
Biden firma REPORT Act: legge contro abuso sui minori online
Tempo di lettura: 2 minuti. Report ACT firmata da Biden impone alle piattaforme online di segnalare abusi e sfruttamenti di minori, con severe multe per le violazioni.
Il presidente Joe Biden ha firmato una nuova legislazione, nota come REPORT Act, che impone a siti web e piattaforme sociali l’obbligo legale di segnalare crimini legati al traffico di minori, al grooming e all’adescamento di bambini al National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC). Questa legge rappresenta un passo significativo nella lotta contro lo sfruttamento sessuale online dei minori.
Dettagli della Legge
La REPORT Act è stata proposta inizialmente dai senatori Jon Ossoff (D-GA) e Marsha Blackburn (R-SC) nel febbraio 2023 e successivamente approvata dal Congresso. Il disegno di legge è stato firmato dal presidente il 7 maggio 2024, rendendo questa misura la prima del suo genere a livello federale negli Stati Uniti.
Implicazioni per le Piattaforme Online
Sotto la nuova legge, le aziende che omettono intenzionalmente di segnalare materiale di abuso sessuale infantile sul loro sito saranno soggette a pesanti multe. Ad esempio, per le piattaforme con oltre 100 milioni di utenti, una prima violazione potrebbe comportare una multa di $850,000. La legge richiede inoltre che le prove siano conservate per un periodo più lungo, fino a un anno, per consentire un’indagine accurata e approfondita da parte delle forze dell’ordine.
Sfide per il NCMEC
Il NCMEC affronta difficoltà nel gestire i milioni di segnalazioni di abuso sessuale infantile ricevute ogni anno a causa di personale insufficiente e tecnologia obsoleta. Anche se la nuova legge non risolverà completamente il problema, si prevede che renderà l’analisi delle segnalazioni più efficiente, permettendo ad esempio lo stoccaggio legale dei dati su servizi cloud commerciali.
Commenti dei Senatori
La senatrice Blackburn ha dichiarato: “I bambini passano sempre più tempo davanti agli schermi e, purtroppo, ciò espone più minori innocenti al rischio di sfruttamento online. Sono onorata di promuovere questa soluzione bipartisan insieme al senatore Ossoff e alla rappresentante Laurel Lee per proteggere i bambini vulnerabili e perseguire i responsabili di questi crimini atroci.” Questo importante sviluppo legislativo segna un punto di svolta nella protezione dei minori nell’ambiente digitale, affrontando direttamente le minacce online e rafforzando le misure preventive contro gli abusi.
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