Sicurezza Informatica
Google Analytics: Garante privacy lo dichiara illecito ai fini del GDPR
Tempo di lettura: 3 minuti. Dati trasferiti negli Usa senza adeguate garanzie.
L’esperto Bernieri a Matrice Digitale: il Garante ha preso una posizione coerente con il principio di tutela dei dati degli utenti italiani
Il sito web che utilizza il servizio Google Analytics, senza le garanzie previste dal Regolamento Ue, viola la normativa sulla protezione dei dati perché trasferisce negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione, i dati degli utenti.
Lo ha affermato il Garante per la Privacy a conclusione di una complessa istruttoria avviata sulla base di una serie di reclami e in coordinamento con altre autorità privacy europee. Dall’indagine del Garante è emerso che i gestori dei siti web che utilizzano GA raccolgono, mediante cookie, informazioni sulle interazioni degli utenti con i predetti siti, le singole pagine visitate e i servizi proposti. Tra i molteplici dati raccolti, indirizzo IP del dispositivo dell’utente e informazioni relative al browser, al sistema operativo, alla risoluzione dello schermo, alla lingua selezionata, nonché data e ora della visita al sito web. Tali informazioni sono risultate oggetto di trasferimento verso gli Stati Uniti. Nel dichiarare l’illiceità del trattamento è stato ribadito che l’indirizzo IP costituisce un dato personale e anche nel caso fosse troncato non diverrebbe un dato anonimo, considerata la capacità di Google di arricchirlo con altri dati di cui è in possesso.
All’esito di tali accertamenti il Garante ha adottato il primo di una serie di provvedimenti con cui ha ammonito Caffeina Media S.r.l. che gestisce un sito web, ingiungendo alla stessa di conformarsi al Regolamento europeo entro novanta giorni. Il tempo indicato è stato ritenuto congruo per consentire al gestore di adottare misure adeguate per il trasferimento, pena la sospensione dei flussi di dati effettuati, per il tramite di GA, verso gli Stati Uniti.
Il Garante ha evidenziato, in particolare, la possibilità, per le Autorità governative e le agenzie di intelligence statunitensi, di accedere ai dati personali trasferiti senza le dovute garanzie, rilevando al riguardo che, alla luce delle indicazioni fornite dall’EDPB (Raccomandazione n. 1/2020 del 18 giugno 2021), le misure che integrano gli strumenti di trasferimento adottate da Google non garantiscono, allo stato, un livello adeguato di protezione dei dati personali degli utenti.
Con l’occasione l’Autorità richiama all’attenzione di tutti i gestori italiani di siti web, pubblici e privati, l’illiceità dei trasferimenti effettuati verso gli Stati Uniti attraverso GA, anche in considerazione delle numerose segnalazioni e quesiti che stanno pervenendo all’Ufficio. E invita tutti i titolari del trattamento a verificare la conformità delle modalità di utilizzo di cookie e altri strumenti di tracciamento utilizzati sui propri siti web, con particolare attenzione a Google Analytics e ad altri servizi analoghi, con la normativa in materia di protezione dei dati personali
Allo scadere del termine di 90 giorni assegnato alla società destinataria del provvedimento, il Garante procederà, anche sulla base di specifiche attività ispettive, a verificare la conformità al Regolamento Ue dei trasferimenti di dati effettuati dai titolari.
Grande entusiasmo espresso dal Data Protecion Officer Christian Bernieri sul fatto che “il Garante abbia finalmente rotto il silenzio su un argomento molto dibattuto fino ad oggi come l’utilizzo di Google Analytics e lo ha fatto in modo dirompente perché ha dichiarato illecito il trattamento dei dati nell’uso della piattaforma, precisando anche l’impossibilità di ricorrere a misure di garanzie adeguate che possono rendere questo trattamento lecito”. Un caso unico in questo genere secondo l’esperto interpellato da Matrice Digitale perchè il Garante “ha preso questa decisione nell’ambito di un provvedimento verso una singola azienda che non ha ricevuto una sanzione, ma un ammonimento, dichiarando che trascorsi 90 giorni saranno effettuati ampi controlli sull’uso di strumenti analoghi“.
Le preoccupazioni del Garante , spiega Bernieri, sono rivolte “all’utilizzo di Google analytics rispetto a enti pubblici e privati in generale . Siamo di fronte a una finestra temporale da utilizzare per adeguarsi a ciò che il garante ha chiaramente indicato: la necessità di disinstallare o comunque smettere di utilizzare Google Analytics ed utilizzare alternative su cui però lo stesso Garante non si è espresso“.
Quali sono le alternative? Christian Bernieri invita a “documentarsi e a consultare Monitora PA: un collettivo che ha iniziato una battaglia non solo contro Google Analytics, ma contro tutti quei servizi che continuano ad essere utilizzati in violazione di legge”
Sicurezza Informatica
Google Chrome risolve il terzo zero-day in una settimana
Tempo di lettura: 2 minuti. Google risolve il terzo zero-day di Chrome in una settimana con un aggiornamento di sicurezza. Scopri di più sulle vulnerabilità e sull’importanza di aggiornare il browser.
Google ha rilasciato un nuovo aggiornamento di sicurezza per Chrome per risolvere la terza vulnerabilità zero-day sfruttata in attacchi nell’ultima settimana. La vulnerabilità, identificata come CVE-2024-4947, è una debolezza di tipo confusione nel motore JavaScript V8 di Chrome, segnalata dai ricercatori di Kaspersky, Vasily Berdnikov e Boris Larin.
Dettagli della Vulnerabilità
La vulnerabilità zero-day ad alta gravità è causata da una debolezza di tipo confusione nel motore JavaScript V8 di Chrome. Questo tipo di vulnerabilità permette agli attori delle minacce di provocare crash del browser leggendo o scrivendo memoria al di fuori dei limiti del buffer. Tuttavia, può anche essere sfruttata per eseguire codice arbitrario sui dispositivi bersaglio.
Aggiornamento di Sicurezza
Google ha risolto la vulnerabilità zero-day con il rilascio delle versioni 125.0.6422.60/.61 per Mac/Windows e 125.0.6422.60 per Linux. Le nuove versioni saranno distribuite a tutti gli utenti del canale Stable Desktop nelle prossime settimane. Chrome si aggiorna automaticamente quando sono disponibili patch di sicurezza, ma gli utenti possono verificare manualmente la versione più recente andando su Menu di Chrome > Aiuto > Informazioni su Google Chrome, quindi completare l’aggiornamento e fare clic su “Rilancia” per installarlo.
Vulnerabilità Zero-Day Precedenti
Questa ultima vulnerabilità di Chrome è la settima zero-day risolta nel browser web di Google dall’inizio dell’anno. L’elenco completo delle vulnerabilità zero-day risolte nel 2024 include:
- CVE-2024-0519: Debolezza di accesso alla memoria out-of-bounds nel motore JavaScript V8 di Chrome.
- CVE-2024-2887: Flaw di tipo confusione nello standard WebAssembly (Wasm).
- CVE-2024-2886: Vulnerabilità use-after-free nell’API WebCodecs.
- CVE-2024-3159: Vulnerabilità causata da una lettura out-of-bounds nel motore JavaScript V8.
- CVE-2024-4671: Flaw use-after-free nel componente Visuals.
- CVE-2024-4761: Problema di scrittura out-of-bounds nel motore JavaScript V8 di Chrome.
Google continua a lavorare rapidamente per risolvere le vulnerabilità zero-day nel suo browser Chrome, garantendo la sicurezza degli utenti. È fondamentale mantenere il browser aggiornato per proteggere i dispositivi dalle potenziali minacce.
Sicurezza Informatica
Sviluppatore di Tornado Cash condannato a 64 mesi
Tempo di lettura: 2 minuti. Alexey Pertsev, sviluppatore del mixer di criptovalute Tornado Cash, è stato condannato a 64 mesi per riciclare oltre 2 miliardi di dollari.
Alexey Pertsev, uno dei principali sviluppatori del mixer di criptovalute Tornado Cash, è stato condannato a 64 mesi di prigione per aver contribuito a riciclare oltre 2 miliardi di dollari in criptovalute. La sentenza riflette la crescente pressione delle autorità legali contro le piattaforme che possono essere utilizzate per attività illecite.
Il caso di Tornado Cash
Tornado Cash è una piattaforma decentralizzata e open-source che era intesa a fornire anonimato ai possessori di criptovalute. La piattaforma funzionava accettando depositi e trasferendo gli asset tra numerosi nodi di servizio prima di consentire il prelievo a un indirizzo di portafoglio diverso da quello originale. Questo metodo è stato utilizzato da criminali informatici per nascondere l’origine dei fondi e riciclare grandi somme da attività illegali, incluso il noto gruppo di hacker nordcoreano Lazarus.
Implicazioni legali e azioni delle Autorità
Nel 2022, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato la piattaforma, e nel 2023, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato due dei fondatori per cospirazione di riciclaggio di denaro e violazione dell’International Economic Emergency Powers Act. Queste azioni sottolineano la determinazione delle autorità di combattere il riciclaggio di denaro attraverso tecnologie che offrono elevati livelli di anonimato.
Difesa e la Sentenza
Pertsev ha affermato che il suo obiettivo era solo di fornire privacy alla comunità delle criptovalute e non di facilitare operazioni criminali. Tuttavia, la corte ha respinto queste affermazioni, sottolineando che Tornado Cash non includeva misure anti-abuso e che gli sviluppatori non avevano fatto sforzi significativi per prevenire il riciclaggio di denaro attraverso la piattaforma. Inoltre, è stato sottolineato il mancato cooperazione di Pertsev con le autorità investigative.
Confische e Conseguenze
Oltre alla sentenza carceraria, sono stati confiscati beni per un valore di 1,9 milioni di euro in criptovalute e una Porsche di proprietà di Pertsev. Con l’arresto dei tre principali sviluppatori, il futuro del progetto Tornado Cash rimane incerto, con il principale sito web e la pagina GitHub ancora online, ma con molte delle attività comunitarie e transazionali sospese o terminate.
Sicurezza Informatica
BreachForums è offline e sotto il controllo dell’FBI
Tempo di lettura: < 1 minuto. Il noto portale di annunci legati al crimine informatico dove si vendono i dati trafugati al miglior offerente, BreachForums, è ora dell’FBI
L’FBI ha messo sotto scacco il sito BreachForums sia nel clear sia nel dark web e risulta offline. L’operazione, ancora sconosciuta alla stampa è emersa in seguito a diverse segnalazioni in rete che ne hanno dato evidenza attraverso gli screenshot dei propri browser.
Il sito è irraggiungibile sia via web normale sia dal dominio .onion. BreachForums è un forum con un template grafico “old style” dove gli utenti si scambiano notizie riguardanti il crimine informatico e pubblicano annunci dei dati trafugati in seguito ad attacchi ad Enti e Aziende per venderli al miglior offerente ed è ufficiale che sia offline per via di un’azione dell’FBI.
L’amministratore di BreachForums è stato condannato per i reati di diffusione di materiale vietato e per possesso di Contenuti sessuali esplitici di minori.
articolo in aggiornamento.
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