Nella guerra cibernetica un rischio potrebbe arrivare dall’antivirus Kaspersky. Secondo alcuni esperti, il noto software che combatte le infezioni di file malevoli da oramai diversi anni è pericoloso per la sicurezza dei dati dei suoi utilizzatori.
Il rischio è che con un aggiornamento possa aver scaricato in questi anni un captatore informatico o addirittura un RAT che al momento possa prendere possesso dei dispositivi con il fine di utilizzarli in attacchi cibernetici coordinati.
Tutte teorie già espresse che non hanno fornito una prova, ma il fatto che il software sia russo e che il Governo possa effettuare ingerenze di questo genere non è una novità argomentata più volte dagli inizi editoriali della nostra testata.
Nel mentre gli attivisti italiani si pongono il problema sulla privacy dei dati dei cittadini, molti ignorano il fatto che lo stesso problema è possibile averlo anche con altre società non italiane. Qualcuno ha provato timidamente a clamare le acque fornendo come garanzia l’impiego di Kaspersky anche in attività statunitensi ed israeliane.
Pronta già una richiesta al colosso dell’automobilismo di lusso Ferrari, di rinunciare al contratto di sponsorizzazione del produttore di Antivirus. Se non lo farà Ferrari, non è detto che l’Europa non possa fare altrettanto sia con la stessa Kaspersky che con altri prodotti.