Sicurezza Informatica
Rula Jebreal continua a diffamare gli italiani per colpire Sallusti, Meloni e la Destra
Tempo di lettura: 2 minuti. Continuano gli attacchi strumentali alla destra e all’informazione. La motivazione? “Perchè sono i primi a farlo”. Intanto l’Italia ne paga le spese
Continuano le strumentalizzazioni social da parte di Rula Jebreal per descrivere fatti che si svolgono in modo diverso da come li racconta. Questa volta è toccato ad Alessandro Sallusti, direttore di libero, che ha pubblicato un post nel quale cita gli ambiti politici nei quali si svilupperebbe il programma politico di Ellie Schlein. Ci sono dei riferimenti a delle etichette come quella in favore del mondo LGBQT+, in favore dell’agenda climatica, del comunismo che possono risultare oggetto di una lettura politica anche da parte dei giornalisti soprattutto se si fondano su una base di dichiarazioni della persona interessata.
Quello che invece non torna ancora una volta, dopo il caso del padre di Giorgia Meloni, e l’aver associato un tweet di Sallusti addirittura ha degli attacchi che l’estrema destra avrebbe fatto alla sorella della candidata alla segreteria del Partito Democratico in una sede diplomatica italiana in Grecia. Perché da come vengono raccontati gli eventi da parte della giornalista, non iscritta all’Ordine in Italia, sembrerebbe appunto che l’accusa mossa da Sallusti sia collegata agli attacchi che l’estrema destra abbia fatto In Grecia. Sorprende ancora di più, indignando ancora una volta il pubblico non solo di destra, anche colleghi della Jebreal ed esponenti della sinistra, che ha l’aver affibbiato l’attentato a Susanna Schlein agli anarchici descrivendoli di destra quando in realtà sono di sinistra.
Non è la prima volta che la Jebreal comunica in questo modo e non è la prima volta che sono in molti a prendere le distanze da un modo di fare considerato strumentale e scorretto che riporta alla memoria il suo confronto con la stessa premier degli studi di Piazza Pulita nei quali si immedesimava come una vittima solo perchè dalla carnagione della pelle scura. Sempre nello scontro di Piazza Pulita , una vicenda simile si è presentata ad oggetto ed è attualmente oggetto di una lite giudiziaria tra la premier e Roberto Saviano che le ha addossato la responsabilità dei morti in mare tra le fila dei migranti mentre sempre negli studi della rete televisiva La 7 Furio Colombo ha paragonato il viaggio della figlia nella delegazione di Stato al g20 al viaggio dei bambini morti in mare in fuga dalle coste africane. L’attribuzione di fatti così violenti dove addirittura si evincerebbe una responsabilità oggettiva nella morte di indifesi, a maggior ragione minorenni o in fasce, non solo è una strumentalizzazione che fa male al giornalismo, ma assume i toni di quello che potremmo definire un vero atto di killeraggio politico esponendo alla pubblica piazza una figura istituzionale con accuse degne dei peggiori omicidi è delle peggiori dittature. Nell’affaire Saviano, Bruno Vespa ospitato da Formigli ha individuato una maggiore responsabilità dello scrittore non per aver pronunciato la parola “Bastarda” riferito alla Premier, bensì per averle associato la responsabilità sulle morti in mare.
Sarebbe il caso di valutare, essendo i tweet della Jebreal in lingua inglese e che si rivolgono sostanzialmente alla sfera democratica statunitense, un’azione utile a verificare i presupposti a decedere procedere per tutelare l’immagine non solo del primo ministro, ma dell’Italia intera come ha osservato pubblicamente la giornalista RAI Barbara Carfagna.
Perché quanto espresso dalla Jebreal non è altro che un’accusa infondata non solo nei confronti di Alessandro Sallusti, che ha poi continuato ad accusare nei giorni successivi dopo che la polemica ha avuto seguito sui giornali
ma colpisce l’immagine di tutta la cittadinanza italiana che tra mille contraddizioni non può essere definita in modo assolutistico razzista, omofoba e in alcuni casi addirittura antisemita.
Sicurezza Informatica
Microsoft Azure: autenticazione multi-fattore (MFA) obbligatoria da luglio 2024
Tempo di lettura: 2 minuti. Microsoft inizierà a imporre l’autenticazione multi-fattore (MFA) per gli utenti di Azure a partire da luglio 2024
A partire da luglio 2024, Microsoft inizierà gradualmente a imporre l’autenticazione multi-fattore (MFA) per tutti gli utenti che accedono ad Azure per amministrare le risorse. Questa misura di sicurezza sarà implementata inizialmente per il portale Azure, seguita da CLI, PowerShell e Terraform.
Dettagli della politica di imposizione MFA
Il product manager di Azure, Naj Shahid, ha spiegato che gli account di servizio, le identità gestite, le identità di carico di lavoro e altri account basati su token utilizzati per l’automazione saranno esclusi dall’imposizione MFA. Inoltre, gli studenti, gli utenti ospiti e altri utenti finali saranno interessati solo se accedono al portale Azure, CLI, PowerShell o Terraform per amministrare le risorse di Azure. Questa politica di imposizione non si estenderà ad app, siti web o servizi ospitati su Azure.
Preparazione e monitoraggio
Microsoft ha incoraggiato gli amministratori a abilitare l’MFA nei loro tenant prima dell’implementazione utilizzando il wizard MFA per Microsoft Entra. Gli amministratori possono anche monitorare quali utenti hanno registrato l’MFA utilizzando il report di registrazione dei metodi di autenticazione e uno script PowerShell per ottenere un report sullo stato MFA per tutti gli utenti.
Benefici dell’MFA
Uno studio di Microsoft ha evidenziato che l’MFA offre una protezione significativa contro gli attacchi informatici, con oltre il 99,99% degli account con MFA abilitata che resistono ai tentativi di hacking. Inoltre, l’MFA riduce il rischio di compromissione del 98,56%, anche quando gli aggressori tentano di violare gli account utilizzando credenziali rubate.
Iniziative correlate
Questa decisione segue l’annuncio di novembre 2023, in cui Microsoft ha introdotto politiche di accesso condizionale che richiedono l’MFA per tutti gli amministratori quando accedono ai portali di amministrazione di Microsoft (come Entra, Microsoft 365, Exchange e Azure), per gli utenti di tutte le app cloud e per i login ad alto rischio (quest’ultima opzione è disponibile solo per i clienti del piano Premium Plan 2 di Microsoft Entra ID).
Obiettivo di Microsoft
Mark Weinert di Microsoft ha dichiarato che l’obiettivo è raggiungere il 100% di autenticazione multi-fattore, poiché studi formali dimostrano che l’MFA riduce il rischio di appropriazione degli account di oltre il 99%. Weinert ha affermato che ogni utente dovrebbe autenticarsi utilizzando metodi di autenticazione moderni e sicuri.
Sicurezza Informatica
USA arrestati sospetti dietro schema riciclaggio da 73 milioni
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli Stati Uniti arrestano due sospetti accusati di guidare uno schema di riciclaggio di $73 milioni tramite truffe di investimento in criptovalute conosciute come “pig butchering”.
Il Dipartimento di Giustizia USA ha arrestato due sospetti accusati di guidare un’organizzazione criminale dedita al riciclaggio di almeno $ 73 milioni provenienti da truffe di investimento in criptovalute, conosciute come “pig butchering”.
Come funzionano le truffe “Pig Butchering”
Nelle truffe “pig butchering”, i criminali si avvicinano alle vittime utilizzando app di messaggistica, piattaforme di incontri o social media per costruire fiducia e introdurle a schemi di investimento fraudolenti. Invece di investire i fondi delle vittime come promesso, i truffatori trasferiscono tutte le criptovalute degli investitori in conti e portafogli di criptovaluta sotto il loro controllo.
Arresto e accusa dei sospetti
I cittadini cinesi Daren Li e Yicheng Zhang sono stati arrestati il 12 aprile all’aeroporto internazionale Hartsfield-Jackson di Atlanta e successivamente a Los Angeles. Secondo i documenti del tribunale, i due sospetti e i loro complici hanno trasferito milioni di dollari dalle vittime delle truffe “pig butchering” a conti bancari statunitensi legati a decine di società di comodo, utilizzando vari conti bancari nazionali e internazionali e piattaforme di criptovaluta per nascondere l’origine e la proprietà dei fondi.
Li e Zhang avrebbero diretto associati ad aprire questi conti bancari e monitorato il trasferimento di oltre $73 milioni a Deltec Bank nelle Bahamas, dove il denaro è stato convertito in criptovaluta, inclusa USDT (Tether). Durante le indagini, gli agenti delle forze dell’ordine hanno scoperto oltre $341 milioni in criptovalute in uno dei portafogli utilizzati per il riciclaggio di denaro. Le comunicazioni tra i sospetti e i loro complici hanno rivelato dettagli riguardanti le commissioni, le società di comodo utilizzate e le interazioni con le istituzioni finanziarie statunitensi.
Impatto e risposta delle autorità
Brian Lambert, Direttore Aggiunto delle Investigazioni del Servizio Segreto degli Stati Uniti, ha dichiarato che schemi di frode finanziaria complessi come il “pig butchering” rappresentano una minaccia chiara e presente per l’infrastruttura finanziaria degli Stati Uniti, con numerosi americani vittime di queste attività predatorie. Nel 2023, il Servizio Segreto e i suoi partner hanno recuperato oltre $1,1 miliardi in frodi finanziarie, e si prevede che supereranno questa cifra quest’anno.
Li e Zhang sono accusati di cospirazione per riciclaggio di denaro e sei capi di imputazione per riciclaggio internazionale. Se condannati, potrebbero affrontare una pena massima di 20 anni di prigione per ciascun capo d’imputazione.
Precedenti arresti e aumento delle truffe di investimento
A dicembre, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato altri quattro sospetti di coinvolgimento in uno schema di “pig butchering” che ha portato a oltre $80 milioni di perdite per le vittime. Il rapporto sul crimine informatico del 2023 dell’FBI ha avvertito che le truffe di investimento hanno visto un aumento del 38% passando da $3,31 miliardi nel 2022 a $4,57 miliardi nel 2023. In particolare, le truffe di investimento con riferimento alle criptovalute sono aumentate del 53%, passando da $2,57 miliardi nel 2022 a $3,96 miliardi nel 2023.
Sicurezza Informatica
Operazione Polo Est: smantellato Gruppo di esperti in Truffe Online
Tempo di lettura: 2 minuti. La Polizia Postale smantella un gruppo criminale specializzato in truffe online attraverso email di spoofing. Scopri i dettagli dell’operazione Polo Est e le azioni intraprese.
La Polizia Postale, attraverso l’operazione “Polo Est”, ha smantellato un gruppo criminale specializzato in truffe online che utilizzava email di spoofing per ingannare le vittime con false accuse di reati gravi, come la gli abusi sui minori. L’operazione, coordinata dalla procura di Bergamo e condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica per la Lombardia, è scaturita dalla denuncia di un cittadino italiano residente in Cina, truffato per oltre 117mila euro.
Dettagli dell’operazione
L’indagine ha avuto origine dalla denuncia di una vittima che aveva ricevuto un’email recante il logo della Polizia Postale e la firma di un funzionario di polizia in pensione, accusandolo di reati di collegati all’abuso di minori online. Dopo aver subito vessazioni e temendo per la propria reputazione, la vittima ha pagato diverse “multe” per un totale di oltre 117mila euro prima di rendersi conto della truffa e rivolgersi alla Polizia Postale.
Smantellamento del Gruppo Criminale
L’operazione ha permesso di identificare i membri del gruppo criminale, con base logistica nella provincia di Bergamo. Gli investigatori hanno eseguito 12 perquisizioni nei confronti di un cittadino italiano e di altre 11 persone straniere, di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Durante le perquisizioni, sono state sequestrate diverse documentazioni relative alle movimentazioni di denaro provenienti dalle vittime e attività di riciclaggio dei proventi illeciti.
Analisi dei Dispositivi Informatici
L’analisi dei dispositivi informatici, condotta sul posto dagli agenti della Polizia Postale di Milano, ha rivelato dettagli sulle conversazioni con le vittime e sui movimenti di denaro. Queste prove hanno confermato l’attività dei truffatori e la loro capacità di contattare le potenziali vittime utilizzando una falsa identità. L’operazione Polo Est rappresenta un significativo successo nella lotta contro le truffe online. Grazie all’intervento tempestivo della Polizia Postale, è stato possibile identificare e smantellare un gruppo criminale che operava attraverso sofisticate tecniche di spoofing via email, proteggendo così numerose potenziali vittime da ulteriori frodi.
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