Lavrov critica la moderazione dei contenuti su Telegram

da Maria Silvano
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Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha recentemente dichiarato che Pavel Durov, CEO di Telegram, è stato “troppo libero” nella gestione della piattaforma di messaggistica globale. Le sue osservazioni sono giunte dopo che Durov è stato arrestato dalla polizia francese e accusato di diversi reati, tra cui l’uso della piattaforma per facilitare traffici illegali e altre attività criminali.

Contesto dell’Arresto di Pavel Durov

Pavel Durov, co-fondatore di Telegram, è stato arrestato il 24 agosto all’aeroporto di Le Bourget in Francia e successivamente rilasciato su cauzione di 5 milioni di euro. Attualmente, non gli è permesso lasciare la Francia e deve presentarsi alla polizia due volte a settimana. Le accuse contro Durov includono il presunto utilizzo di Telegram per il traffico di droga, il cyber-bullismo, la criminalità organizzata e la distribuzione di materiale di abuso sessuale su minori, oltre al mancato rispetto della cooperazione con la polizia francese.

Reazioni in Russia e Francia

Nonostante il crescente supporto per Durov in Russia, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha espresso preoccupazione per un possibile uso politico della situazione. Anche il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto, affermando che la Francia è impegnata nella libertà di espressione e di comunicazione, ma che queste libertà devono essere esercitate all’interno di un quadro legale.

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Risposta di Telegram alle accuse

Telegram ha risposto alle accuse tramite un post su X (precedentemente Twitter), affermando che la piattaforma rispetta le leggi dell’UE, compreso il Digital Services Act, e che le sue pratiche di moderazione sono in linea con gli standard del settore, ma la Russia di Lavrov è diversa nelle leggi. L’azienda ha definito assurdo l’attribuire la responsabilità per gli abusi della piattaforma al suo proprietario.

Si può anche come

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