Mosca sotto sorveglianza: Russia introduce l’app di tracciamento obbligatoria per tutti gli stranieri

di Livio Varriale
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Nel maggio 2025, la Duma di Stato russa ha approvato una proposta di legge che impone l’installazione obbligatoria di un’applicazione mobile di tracciamento per tutti i cittadini stranieri presenti nella regione di Mosca. Presentata come misura per contrastare la criminalità legata all’immigrazione, la norma rappresenta un punto di svolta nel paradigma della sorveglianza statale in tempo reale, generando un acceso dibattito sia in ambito nazionale che internazionale.

Tracciamento biometrico e geolocalizzazione obbligatoria

Il sistema prevede che ogni cittadino straniero che entri a Mosca debba installare sul proprio smartphone un’app ufficiale gestita dal Ministero degli Interni (MVD). Attraverso questa applicazione, le autorità avranno accesso diretto e costante alle seguenti informazioni:

  • Posizione geografica in tempo reale
  • Impronte digitali
  • Fotografia del volto
  • Indirizzo di residenza dichiarato

Ogni variazione di domicilio, anche temporanea, dovrà essere comunicata entro tre giorni lavorativi. L’inosservanza dell’obbligo comporterà l’inserimento in un registro di monitoraggio attivo, con successiva espulsione dal territorio russo.

L’obbligo non si applica ai diplomatici e ai cittadini della Bielorussia, secondo quanto specificato dal presidente della Duma, Vyacheslav Volodin.

Un laboratorio di sorveglianza fino al 2029

Secondo i documenti ufficiali, la misura verrà sperimentata fino a settembre 2029, e potrebbe essere estesa ad altre regioni russe in caso di esito “positivo”. Ciò implica che il sistema di sorveglianza biometrica e geospaziale potrebbe diventare uno standard nazionale, applicato potenzialmente anche ad altri gruppi di popolazione.

Il progetto si inserisce in una strategia più ampia di digitalizzazione autoritaria della sicurezza interna, che include anche:

  • la registrazione obbligatoria dei dispositivi con IMEI tracciabile,
  • l’identificazione a due fattori per l’accesso a tutti i servizi online,
  • il monitoraggio attivo dei trasferimenti bancari tramite algoritmi predittivi del Rosfinmonitoring.

Preoccupazioni legali e reazioni della società civile

La proposta ha generato reazioni immediate da parte di organizzazioni per i diritti digitali e rappresentanti delle comunità migranti. Secondo Anna Minushkina, avvocato del gruppo per la privacy Roskomsvoboda, il sistema viola apertamente gli articoli 23 e 24 della Costituzione russa, che garantiscono il diritto alla riservatezza della vita personale e familiare e alla protezione dei dati personali.

Anche il presidente della comunità uzbeka di Mosca, Viktor Teplyankov, ha definito l’iniziativa “mal concepita e difficile da applicare”, avvertendo che rischia di compromettere l’afflusso di manodopera migrante legale, già in calo a causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni internazionali.

Dal canto suo, Andrey Yakimov della PSP Foundation ha sottolineato come questo tipo di provvedimenti finiscano per “creare più problemi sociali che risposte concrete alla criminalità”, spingendo migranti regolari verso l’irregolarità o addirittura l’esodo.

Tecnologia e sorveglianza di Stato: Mosca come modello per il futuro?

Il sistema proposto ricorda le applicazioni di contact tracing obbligatorio adottate in alcune aree asiatiche durante la pandemia, ma le supera per durata, portata e invasività. A differenza del QR-code cinese, l’app russa non è limitata a contesti sanitari, ma costituisce un sistema di tracciamento civile permanente, collegato direttamente all’apparato di sicurezza interna.

A livello tecnico, è previsto che l’app:

  • sia preinstallata nei centri di accoglienza all’arrivo;
  • richieda permessi completi (accesso al GPS, alla fotocamera e al microfono);
  • includa un modulo di riconoscimento facciale in tempo reale, che interagisce con le telecamere urbane del progetto Safe City.

Le specifiche su crittografia, conservazione dei dati, audit del codice sorgente o accessi da parte di terzi non sono state divulgate, aumentando il timore che si tratti di un sistema opaco, non verificabile e predisposto per abusi sistematici.

Tracciamento digitale come strumento di selezione sociale

La nuova app obbligatoria per gli stranieri a Mosca segna l’inizio di una nuova fase nel controllo dei movimenti e nell’identificazione biometrica delle persone in base alla nazionalità.
Non si tratta più solo di controllo dei confini, ma di una sorveglianza domestica mirata e automatizzata, in grado di funzionare senza l’intervento umano.

Il sistema non solo mina il principio di proporzionalità della sorveglianza, ma introduce un precedente normativo che rischia di estendersi ad altre categorie, come oppositori politici, attivisti o persino cittadini russi all’estero.

Nel contesto geopolitico attuale, dove la distinzione tra sicurezza interna e cyber-war è sempre più sottile, l’app di tracciamento diventa uno strumento perfetto per controllare chi entra, cosa fa, dove va — e, soprattutto, quanto tempo rimane osservabile senza opporsi.

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